Aston Martin fa paura: scatta la maldicenza preventiva?

Lawrence Stroll aggirerebbe i vincoli del budget cap pagato lo staff in azioni. Aston Martin spaventa i rivali che iniziano ad adombrare dubbi sulle pratiche del team?

Aston Martin è sulla bocca di tutti. Il team di Lawrence Stroll – inutile ripetere ancora una volta cosa stia facendo per accrescere la propria competitività tecnica – sta per completare il proprio organigramma progettuale con una ciliegina prelibatissima e rara: Adrian Newey.

L’annuncio dovrebbe arrivare la settimana prossima, ma anche se dovesse slittare, il destino sembra ormai segnato: l’ex Red Bull non si unirà alla Ferrari, che ieri ha definito i propri quadri tecnici affidando le chiavi del team a Loïc Serra, proveniente dalla Mercedes.

Molti si sono chiesti come il magnate canadese riesca a pagare fior fior di ingegneri (il suddetto Newey, Andy Cowell, Enrico Cardile, Bob Bell, Dan Fallows e molti altri, dato che il budget cap esclude solo pochi top manager dai vincoli imposti ai team).

Nelle ultime ore si è diffusa una voce dalla Germania. A riferirla è Auto Motor und Sport, quindi una testata autorevole, secondo cui Stroll Senior pagherebbe questi eccellenti dipendenti non solo in denaro contante, ma anche con azioni del suo gruppo, con le quali aggirerebbe i vincoli del budget cap.

Il giornale tedesco parla di premi elargiti dal team sotto forma di azioni della società collegata a Mr. Stroll. Chiaramente, siamo nel campo delle voci, poiché Michael Schmidt riporta che questo chiacchiericcio si sta diffondendo a macchia d’olio nei paddock della Formula 1.

Aston Martin
Aston Martin presenta l’accordo con Honda, Aramco e Valvoline

Ma sappiamo bene come funzionano le indiscrezioni: basta lanciare un sasso nello stagno per creare onde che si propagano ovunque. Ed è quello che sta accadendo, poiché la notizia è stata ripresa dai media di mezzo mondo.

Finché questa pratica non è espressamente vietata dalle norme finanziarie che regolano la Formula 1, non ci sarebbero problemi. Tuttavia, è evidente che si tratterebbe di un modo per aggirare il principio regolatore, volto a contenere le spese e a garantire una puntuale rendicontazione delle stesse entro limiti chiari e ferrei. Questo aprirebbe molte riflessioni di carattere etico.

Non è da escludere un intervento del legislatore per vietare la pratica, qualora venisse confermata. Anche la FIA potrebbe operare preventivamente per bloccare questa strategia. Nel frattempo, però, Lawrence Stroll potrebbe già essere attivo e consolidare gli accordi pattuiti con gli ingegneri già assunti e quelli che stanno per arrivare.

Per ora si tratta solo di voci che devono essere verificate per evitare di cadere nella calunnia. Tuttavia, il fatto è che Aston Martin, con la sua crescita dirompente, sta attirando molte attenzioni da parte degli avversari. Questo è il prezzo da pagare quando si diventa un top team o ci si avvicina al cerchio magico dei migliori.

McLaren ne sa qualcosa, con tutti gli occhi puntati sulle sue ali anteriori, che secondo Ferrari e Red Bull flettono oltre misura. Proprio quest’ultima, invece, era lo scorso anno al centro dell’attenzione dei competitor. Un meccanismo vecchio come il mondo, che continua a ripetersi e probabilmente non si fermerà mai.


Crediti foto: Aston Martin

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