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Aston Martin: e se la vera stella fosse Andy Cowell?

Aston Martin punta a competere per la vittoria sistematica nel 2026 grazie a investimenti strategici, strutture moderne e l'arrivo di Andy Cowell. Una figura chiave per ottimizzare il team e guidare la rivoluzione tecnica necessaria per mettersi al passo coi top team

Diego Catalano by Diego Catalano
8 Gennaio 2025
in Approfondimenti, F1, News
Tempo di lettura: 3 minuti
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Andy Cowell, Aston Martin

Andy Cowell, CEO Aston Martin

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Se c’è un aggettivo che può descrivere in maniera puntuale la campagna acquisti operata da Lawrence Stroll per la Aston Martin, questo è “clamoroso”. Non si potrebbe definire diversamente la serie di acquisizioni fatte nel corso del 2024 e che dovranno produrre frutti maturi nelle stagioni a venire.

Difficile che l’impatto dei nuovi arrivati possa sentirsi in maniera sensibile già nel 2025, anno di transizione che apre alla grande rivoluzione regolamentare del 2026. Ed è quella la stagione che i vertici della scuderia di Silverstone hanno sottolineato con l’evidenziatore fluorescente.

Il prossimo campionato sarà una grande palestra poiché il nuovo organico sarà pienamente operativo e poiché tutte le strutture alle quali si è lavorato in questi anni potranno funzionare a regime. Il trasloco nella nuova sede è ormai completato. Il simulatore di nuova generazione è operativo; la galleria del vento, quello che dovrebbe essere il fiore all’occhiello di tutto il programma tecnico Aston Martin, è pronta per la prima corsa del mese di febbraio (leggi qui).

Andy Cowell

Aston Martin: è Andy Cowell il timoniere del futuro

Struttura, mezzi e uomini che vanno a integrarsi e che hanno bisogno di una guida che il team verdone ha individuato in un uomo che non è, come si potrebbe facilmente ritenere, Adrian Newey. Stiamo parlando ovviamente di Andy Cowell, il genio delle power unit che ha segnato la striscia di successi della Mercedes.

L’ingegnere, che era a capo del Mercedes-AMG High Performance Powertrains di Brixworth, a differenza di Newey o di Enrico Cardile, proveniente dalla Ferrari, non aveva alcun obbligo di espletare un periodo di gardening. Pertanto, ha potuto immediatamente iniziare a lavorare per l’ambizioso team di proprietà di patron Stroll. E a quanto pare la sua mano si è già vista nell’organizzare strutture e lavoro. Questo è quanto ha riferito Mike Krack in un’intervista a Motorsport.

In sintesi, e senza riportare ogni passaggio delle parole rese alla suddetta testata, il team principal lussemburghese ha spiegato come Cowell abbia definito la lista delle priorità operative della scuderia. Krack ha detto che ciò che conta in un gruppo, quello per cui si viene valutati, è la prestazione in pista, e l’ex Mercedes sta operando proprio in questo ambito che, nell’ultimo anno e mezzo, ha visto una scuderia in costante decrescita.

Cowell ha riscontrato che c’erano delle aree da organizzare meglio in modo da arrivare a migliori prestazioni finali. Un processo non immediato, per il quale servirà il tempo necessario, ma al quale l’ex ingegnere della stella a tre punte ha già messo mano.

È lo stesso Krack ad ammettere che servirà del tempo affinché gli effetti del lavoro si possano vedere in maniera fattiva e che il 2025 può essere un anno di passaggio per una scuderia che sta impostando il modello 2025 ancora con la vecchia galleria del vento, ossia quella di Brackley della Mercedes, e senza l’apporto di Newey, Cardile e delle modalità operative che porteranno in seno al team.

Mike Krack, Aston Martin
Mike Krack, team principal Aston Martin

La vera sfida per Aston Martin è quella di presentarsi alle porte del 2026 a un già elevato livello di competitività. Molto dipenderà da come opereranno i responsabili del progetto tecnico e da come Honda risponderà al riassetto interno che è stato impostato dopo aver preso la decisione di ritirarsi, poi accantonata nel momento in cui si è prospettata l’ipotesi Aston.

Per tale ragione, il lavoro di Newey sarà importante ma non decisivo, specie se opererà in un contesto disorganizzato. Cowell è stato chiamato per definire ruoli, gerarchie e procedure, affidando quindi a chi di dovere strumenti che possano esaltare le proprie virtù.

Il successo di un team arriva anche con la perfetta strutturazione aziendale che consente il funzionamento di meccanismi complessi e di precisione. Se non c’è un orchestratore che riesce a dirigere tutto questo, è impossibile pensare che una scuderia, seppur ricca e dotata di strumenti all’avanguardia, possa concretamente competere per la vittoria. Ecco perché Cowell potrebbe essere quell’eminenza grigia che consente a Lawrence Stroll di coronare finalmente il suo sogno iridato.


Crediti foto: Aston Martin

Tags: Adrian NeweyAndy CowellAston MartinF1Lawrence StrollMike KrackNews
Diego Catalano

Diego Catalano

Partenopeo Classe 1977 con formazione nell’ambito delle Relazioni Internazionali. La passione per il motorsport nasce sin dalla prima adolescenza. Proprio questa forte pulsione mi ha portato, negli anni, a volermi cimentare con la narrazione di ciò che circonda la Formula Uno. Ho fatto parte, come fondatore, di diversi progetti editoriali a tema: MotorQube, Fatti di Motori, Undici Metri; esperienze chiusesi ma che mi hanno permesso di approdare in FormulaUnoAnalisiTecnica. Realtà nella quale, per cinque anni, ho ricoperto il ruolo di caporedattore e coordinatore. Nel gennaio del 2024 ho deciso di rimettermi in gioco creando Formulacritica.it, un contenitore plasmato sulle mie necessità espressive che ho voluto impostare su un modo di raccontare il motorsport diverso, votato all’analisi concettuale del fenomeno. In parallelo curo un altro figlio editoriale: PuntoNapoli. A tempo perso pesto sui tamburi e sui piatti di una batteria e provo a dare del tu a un paio di bassi elettrici. Con risultati rivedibili. La musica e il prog-rock sono un’altra ragione di vita. Ne parlo su No Limits Radio nello spazio denominato "Blog To The Edge" del quale esistono proiezioni sui principali social network e su YouTube.

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