Aston Martin è stato uno dei team che nel 2024 ha fatto più parlare di sé. Questo non è accaduto per le prestazioni mostrate in pista, che sono state davvero deludenti se paragonate allo slancio che il gruppo aveva assunto nella prima metà del 2023.
La scuderia di Lawrence Stroll è salita alla ribalta delle cronache per la clamorosa campagna acquisti di cui si è resa protagonista. Enrico Cardile, Andy Cowell e Adrian Newey sono i nomi che gli inglesi si sono accaparrati nel corso dell’anno, operazioni concluse anticipando i rivali e, in alcuni casi, beffandoli.
Ma ciò non basta per rendere positivo il bilancio della franchigia di Silverstone, né può servire a metterli automaticamente in una posizione di vantaggio negli anni a venire. Ora gli sforzi della proprietà vanno tramutati in azioni concrete per invertire una china di certo non entusiasmante. Il 2025 potrebbe essere un anno di passaggio poiché, tra gli altri legami clamorosi, Honda sarà operativa soltanto nel 2026, all’alba di un nuovo quadro regolamentare che toccherà anche i motori.
Newey, la stella indiscussa della progettazione, potrà prendere possesso dei suoi uffici a marzo, quando la AMR25 sarà già operativa. È verosimile ritenere che l’ex Red Bull si concentrerà apertamente sul progetto 2026 per presentare il team a un livello di competitività sicuramente più elevato rispetto a quello visto negli ultimi tempi.
Ma ciò non significa che gli uomini di Silverstone resteranno con le braccia conserte a osservare gli altri che nel 2025 si divertono. No, si proseguirà nel cammino di crescita sfruttando anche i nuovi strumenti del campus all’avanguardia che è stato così importante nel convincere Newey a provare questa nuova avventura. La galleria del vento potrebbe essere un elemento di cruciale importanza nella crescita tecnica del team, così come è avvenuto con McLaren, che ha preso letteralmente a volare da quando è stato inaugurato l’impianto di Woking.

Aston Martin: Mike Krack non nasconde il fallimento del mondiale 2024
Uno dei personaggi nell’occhio del ciclone per una stagione sottotono è il team principal Mike Krack, che ha riflettuto sulle prestazioni deludenti del 2024, ammettendo che sono state significativamente inferiori alle aspettative.
Aston Martin è tornata in F1 come squadra ufficiale nel 2021 e si è classificata settima nella classifica costruttori alla fine delle prime due stagioni. Lawrence Stroll aveva investito molto attraverso una nuova fabbrica e una serie di assunzioni chiave.
All’inizio del 2023, queste spese sembravano dare i propri frutti, dato che la AMR23 aveva conquistato clamorosamente sei podi nelle prime otto gare per mano del due volte campione del mondo Fernando Alonso, che era arrivato in squadra durante l’inverno precedente. Il 2024 ha vissuto tutt’altro registro. Dopo aver collezionato otto podi e 280 punti, la “Verdona” non è salita sul podio nemmeno una volta, portando a casa solo 94 punti.
“Avevamo aspettative più alte“, ha ammesso il manager lussemburghese. “Penso che abbiamo iniziato dove realisticamente pensavamo di essere. Volevamo colmare il divario con le squadre davanti a noi. È andata piuttosto nella direzione opposta: siamo stati assorbiti dal centro gruppo, da cui avevamo un distacco piuttosto consistente all’inizio dell’anno. Per questo non possiamo essere contenti di come è andata“.
In Aston hanno capito dove hanno sbagliato? A sentire Krack, sì. “Abbiamo anche imparato la lezione in termini di ciò che dobbiamo fare di diverso in futuro; siamo a ‘tutto vapore’ sulla vettura del prossimo anno per renderla un contendente migliore di quella che abbiamo avuto in stagione“.

Aston Martin: avvicendamenti illustri
Anche se Krack non lo ammette apertamente, i risultati negativi del 2024 hanno mietuto delle vittime. Dan Fallows, il direttore tecnico del team, sul finale dell’annata si era dimesso e la sua posizione è stata riassegnata con ruoli operativi sicuramente inferiori rispetto a quelli precedenti. Ancora prima c’era stato l’addio programmato di Martin Whitmarsh, sostituito dal guru delle power unit, Andy Cowell, come CEO.
Questa sarà una figura chiave del funzionamento del team e soprattutto nell’integrazione tra la parte telaistica e quella motoristica, considerando la grande esperienza che l’ingegnere inglese ha in materia di propulsori. Un CEO, quindi, le cui mansioni sfoceranno in quelle tecniche, come voluto da Stroll per introdurre una risorsa chiave nella stabilizzazione della scuderia.
“Se le prestazioni non ci sono è anche perché alle strutture si stanno apportando cambiamenti. Questo è quello che è successo qui, semplicemente“, ha spiegato Krack, alludendo ai rimpiazzi esercitati durante l’anno.
Alla domanda se ci si possono aspettare ulteriori modifiche prima dell’arrivo di Newey, Krack ha aggiunto: “Sì, penso che ora abbiamo avuto l’arrivo di Andy, abbiamo Enrico e anche Adrian. Come squadra dobbiamo elaborare la struttura, in particolare quella tecnica, che permetta a tutti loro di dare il meglio. Alcune discussioni che stiamo avendo intensamente in questo momento sono su come lo faremo, e spero che il giorno in cui arriveranno tutto questo sarà adeguatamente definito“, ha chiosato il manager in una chiacchierata riportata dal sito ufficiale della F1.

La sensazione è che questi avvicendamenti non siano stati effettivamente frutto delle pessime prestazioni mostrate durante il campionato appena concluso, ma atti programmati da tempo che si sono incastrati in una situazione di passaggio. Probabilmente Aston Martin ha pagato lo scotto del trasloco, durato oltre un anno, dalla vecchia alla nuova sede, cosa che ha assorbito risorse e tempo.
Ma da questo momento il team è pienamente operativo nella struttura di Silverstone, il campus ritenuto il più all’avanguardia di tutta la Formula 1. Ciò che lascia ben sperare Lawrence Stroll è che questi strumenti innovativi saranno ora in mano ai tecnici più ambiti del Circus. A Silverstone restano coi piedi ben saldi al terreno, ma si aspettano una svolta abbastanza veloce.
Il 2025 – anno in cui Fernando Alonso e Lance Stroll saranno ancora a bordo delle monoposto tinte di verde – potrebbe effettivamente essere un mondiale di passaggio, ma già dal 2026 Aston Martin intende fare sul serio, iniziando a infastidire i top team sfruttando non solo le nuove strutture ma anche lo stravolgimento normativo dal quale – e la storia della Formula 1 lo insegna – sovente sono emersi nuovi gruppi di potere tecnico-sportivo. Stavolta toccherà a quelli di Silverstone?
Crediti foto: Aston Martin F1