Aston Martin, mattone dopo mattone, sta creando le solide fondamenta su cui erigere il suo castello tecnico. Un passo fondamentale nella crescita è l’entrata in funzione della galleria del vento, un’infrastruttura all’avanguardia che promette di migliorare significativamente il processo di sviluppo delle monoposto. Aspetto che negli ultimi due anni – la storia non mente – ha dato più di un problema all’equipe di Silverstone.
Situata all’interno dell’avveniristico campus tecnologico voluto tenacemente da Lawrence Stroll, la nuova struttura rappresenta un’importante evoluzione logistica rispetto alla precedente situazione, allorquando si registrava la dipendenza dalla galleria del vento della Mercedes.
Fino ad oggi, è fatto noto, la scuderia britannica ha dovuto adattarsi alle disponibilità della struttura di Brackley, con sessioni di test limitate tra il venerdì e la domenica. Anche la AMR25 è nata con questa limitazione operativa. Questa condizione non ha rappresentato un ostacolo insormontabile (è prassi affidarsi a impianti esterni), ma ha reso meno flessibile la programmazione delle attività di sviluppo. Con la nuova galleria del vento, il team guadagna un controllo totale sulle tempistiche. Aspetto cruciale per ottimizzare il lavoro degli aerodinamici e migliorare le prestazioni della vettura.

Aston Martin: la galleria del vento è l’ultimo tassello di una ristrutturazione gigantesca
“Avere la nostra galleria del vento operativa è un traguardo fondamentale per la squadra“, ha dichiarato Ben Fitzgerald, direttore operativo di Aston Martin, in un’intervista rilasciata al sito ufficiale del team. “Ora possiamo gestire i test secondo la strategia definita dal nostro responsabile aerodinamico, Eric Blandin, e dal suo team, senza più doverci adattare agli slot disponibili presso Mercedes“.
La nuova infrastruttura è già operativa e, sebbene siano ancora necessari alcuni perfezionamenti, i primi dati raccolti risultano estremamente promettenti. “Abbiamo ottenuto informazioni eccellenti fin da subito. È un grande passo avanti per la squadra“, ha aggiunto Fitzgerald. La galleria del vento avrà un ruolo chiave nello sviluppo della vettura del 2026, ma verrà sfruttata anche per l’AMR25, il modello che sta affrontando la stagione che domenica scorsa ha chiuso il secondo dei 24 round previsti.
Oltre agli evidenti vantaggi tecnici, l’introduzione della nuova struttura contribuisce a un ulteriore obiettivo strategico di Aston Martin: centralizzare tutte le attività tecniche e operative in un’unica sede. Per la prima volta, tutti i reparti coinvolti nello sviluppo aerodinamico – dagli ingegneri ai tecnici dell’assemblaggio, fino ai responsabili della produzione – operano fianco a fianco all’interno dell’AMR Technology Campus. Questa integrazione favorisce la collaborazione e il flusso di informazioni, elementi chiave per accelerare il progresso tecnico del team e per scalare la griglia dei valori della Formula 1. Che è ciò che la proprietà chiede.
Aston Martin ha fatto una massiccia campagna acquisti portando alla sua causa tecnici di rilievo, con Adrian Newey a fare da gemma più preziosa e luminosa di una collezione da molti carati. Ma gli ingegneri, da soli, non bastano. Servono strutture e mezzi di produzione all’avanguardia per fare quello scatto che la proprietà esige e per il quale sono state investite ingenti risorse finanziarie.
A fari spenti e senza troppo clamore, il team inglese si muove verso il 2026 in cui arriverà un altro partner strategico: il motorista Honda. Un gruppo che, come dimostrato nella recente esperienza, non ha alcun interesse a permanere in Formula 1 da semplice spettatore…
Crediti foto: Aston Martin F1