Cedere per crescere

Aston Martin F1 starebbe per cedere una parte del suo pacchetto azionario. Una mossa necessaria per supportare gli ambiziosi programmi di vittoria

Una vecchia volpe dietro al volante, strutture nuove e all’avanguardia, una galleria del vento pronta per la prima corsa, un motorista (Honda) con cui collaborare in esclusiva: Aston Martin è un soggetto che, in chiave 2026, si pone come potenziale protagonista della nuova Formula 1.

Tanto ha investito Lawrence Stroll che ora, per stabilizzare la crescita, abbisogna di un supporto finanziario decisivo. Che potrebbe essere giunto. Bloomberg, autorevole gruppo mediatico specializzato in questioni finanziarie, riferisce che Strulovitch senior è in “trattative preliminari” per vendere una quota di minoranza del team Aston Martin F1.

La cessione sarebbe quantificata nel 25% del pacchetto, un “sacrificio” necessario per ricapitalizzare le casse del gruppo e per affrontare le sfide che la categoria impone. Già l’anno scorso il magnate canadese aveva mollato una quota di minoranza alla società di private equity statunitense Arctos Partners.

Lawrence Sheldon Strulovitch - proprietario della Aston Martin
Lawrence Sheldon Strulovitch – proprietario della Aston Martin

Pur non confermando direttamente la nuova operazione, un portavoce della squadra con sede a Silverstone ha ammesso che di tanto in tanto, specie dopo l’investimento di Arctos Partners, il team viene contattato da potenziali partner. Ciò sarebbe una conferma indiretta del fatto che qualcosa si sta muovendo.

Aston Martin F1, che Stroll possiede da prima di mettersi a capo di un consorzio che ha salvato l’omonima casa automobilistica, è in continua espansione. Tanta acqua è passata sotto i ponti dai tempi in cui il team era denominato Racing Point. E proprio per questa ragione Lawrence non è più disposto ad attendere ancora per dare senso alla sua presenza in Formula Uno.


Aston Martin: cessione di quote per supportare i progetti futuri?

La Aston Martin è entrata in una nuova fase che la deve portare, in fretta, ai vertici della categoria automobilistica. Così si legge l’offerta fatta ad Adrian Newey che pare stia riflettendo seriamente sull’addio a Milton Keynes.

Mossa che potrebbe determinare l’approdo proprio a Silverstone. Laddove troverebbe un contratto faraonico, un team con strutture forse migliori di quelle della Red Bull e soprattutto quella libertà di manovra che ha sempre chiesto per continuare a trovare gli stimoli giusti. 

Adrian Newey , direttore tecnico team Oracle Red Bull Racing

L’idea di poter lavorare su vetture stradali, cosa fatta già in Red Bull col progetto RB17, stuzzica Newey che valuta ancora prima di prendere una decisione definitiva che comunque non può essere a lungo rinviata. In Aston, dovesse concretizzarsi l’operazione, l’ingegnere troverebbe quel Dan Fallows con cui ha lavorato a stretto contatto negli anni della Red Bull. 

Nel frattempo Aston Martin continua il suo consolidamento mettendo a riserva le risorse finanziarie che potrebbero servire anche a mettere sotto contratto il tecnico più vincente di sempre e a supportare i suoi progetti intra ed extra Formula Uno.


Crediti foto: Aston Martin, Oracle Red Bull Racing

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