Il Gran Premio dell’Emilia-Romagna segna per Aston Martin l’introduzione della prima evoluzione aerodinamica della stagione 2025. Un pacchetto corposo che coinvolge due macro-aree critiche del layout della AMR25: il fondo vettura e la parte superiore della carrozzeria. Obiettivo dichiarato, secondo il team principal Andy Cowell, è incrementare l’efficienza del carico aerodinamico e migliorarne la consistenza su tutto l’arco del giro.
Il pacchetto in arrivo all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari è concepito per intervenire su due fronti che, nei regolamenti aerodinamici attuali, operano in stretta interdipendenza: il fondo genera una buona quota della downforce, mentre la carrozzeria superiore ha il compito di canalizzare i flussi in maniera ottimale verso le zone sensibili del sottoscocca che si punterà a sigillare per aumentare l’Effetto Venturi e renderlo contestualmente più stabile, provando a raggiungere quel sottile equilibrio difficilmente individuabile su questa generazione di monoposoto.

Aston Martin AMR25: interventi per stabilizzare la piattaforma erodinamica
“Stiamo introducendo una nuova specifica di pavimento e un cofano motore rivisitato nella parte superiore”, ha spiegato l’ex n°1 del Mercedes High Performance Powertrains ai media ufficiali del team. “L’interazione tra queste due componenti è fondamentale per ottimizzare la qualità dei flussi in ingresso sotto la vettura. La coerenza del carico aerodinamico è il parametro chiave che vogliamo migliorare”.
Per massimizzare la resa del confronto tra specifiche, Aston Martin adotterà un protocollo di validazione incrociata: durante le prime sessioni del weekend, una vettura monterà la versione aggiornata, mentre l’altra utilizzerà la configurazione precedente. In questo modo il team potrà raccogliere dati comparativi in condizioni ambientali e di pista perfettamente simmetriche, riducendo l’incidenza di variabili esterne.
“Questo approccio ci consente una lettura immediata delle variazioni prestazionali, senza dover attendere la comparazione di stint effettuati in momenti diversi del weekend”, ha aggiunto Cowell. “La priorità è comprendere quanto effettivamente il nuovo pacchetto sia in grado di restituire in termini di bilanciamento e prevedibilità del comportamento dinamico”.

Aston Martin guarda già al 2026
Dopo un primo quarto di stagione al di sotto delle attese – sia in termini di ritmo gara che di efficienza in qualifica – in Aston Martin si è aperta una fase di analisi e riprogettazione strutturale, che non riguarda solo la vettura, ma anche i processi interni al team. L’obiettivo dichiarato è arrivare preparati al 2026, ma sfruttando il 2025 come banco di prova sia tecnico che operativo.
“Non abbiamo ottenuto i risultati sperati, ma sappiamo dove intervenire. Alcuni aspetti possono essere corretti con azioni rapide, altri richiederanno un lavoro più profondo a livello di struttura e cultura organizzativa”, ha concluso Cowell. “La sfida è duplice: riprendere competitività nel breve termine e costruire basi solide per affrontare il nuovo ciclo regolamentare”.
In un contesto in cui le finestre di sviluppo saranno più limitate rispetto alle passate stagioni – complice il focus progressivo verso le monoposto 2026 – ogni pacchetto d’aggiornamento assume un’importanza strategica. A Imola Aston Martin lancia il primo segnale tecnico del proprio rilancio. Basterà per rimettere in asse un mondiale finora profondamente deludente?
Crediti foto: Aston Martin
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