GP Ungheria 2025, anteprima – La Formula 1 guarda già alla lunga pausa estiva che coprirà quasi per intero il mese di Agosto. Prima però, il Circus si ferma all’ultima tappa pre-sosta in Ungheria. L’Hungarian Grand Prix si svolgerà dal 1 al 3 Agosto all’Hungaroring (il programma completo). L’anteprima tecnica del GP Ungheria 2025 vede protagoniste McLaren e Ferrari: perchè? Scopriamolo insieme.
I record del tracciato sono chiari e indicativi: McLaren guida la classifica con 12 vittorie tra i costruttori mentre il pilota più vincente è Lewis Hamilton con 8 successi. Anche nell’anno in corso il circuito magiaro sembra essere la pista ideale per esaltare la McLaren. Tuttavia, la Ferrari continuerà a mettere a punto ulteriormente la meccanica della nuova sospensione posteriore: ottimizzarla potrebbe significare puntare al gradino più alto del podio?
GP Ungheria 2025, anteprima: quali sono i tratti distintivi dell’Hungaroring?
L’Hungaroring è un circuito automobilistico permanente costruito a circa 25km dalla capitale ungherese, Budapest. Il circuito in questione è presente in calendario dal 1986, diventando una delle gare europee più caratteristiche in assoluto.
Nonostante sia presente nel calendario da 39 anni, l’Hungaroring ha subìto poche modifiche nel corso degli anni, di cui l’ultima nel 2003 – allungamento rettilineo principale – volta ad aumentare le situazioni favorevoli ai sorpassi. Altre modifiche sono state effettuate nel corso dell’ultimo inverno con una ristrutturazione che riguarda l’area del paddock, oltre alla riasfaltatura della pit lane e del rettilineo principale. Il percorso del circuito offre in totale 14 curve, di cui 8 a destra e 6 a sinistra.
Dal punto di vista del DRS, il tracciato ha due zone di apertura dell’ala mobile, attivabili dai rispettivi detection point. La prima zona è presente nel primo settore tra curva 1 e curva 2 mentre l’altra zona è presente sul rettilineo principale del circuito. Sul fronte tecnico, l’Hungaroring è conosciuto per la sua difficoltà nell’effettuare sorpassi visto che è tendenzialmente tortuoso e guidato, con una sola zona eventuale di sorpasso sul rettilineo del traguardo e dove la track position è spesso fondamentale. Consideriamo adesso i settori con un breve focus specifico.

Hungaroring – Settore 1
Come anticipato, il rettilineo principale è uno dei due o tre presenti sul tracciato ed è quello più ungo in assoluto. La griglia di partenza vede alcuni metri prima di giungere in curva 1, in un tornante a “U” che offre subito possibilità di sorpasso in fase di partenza o in gara sfruttando il DRS. Il tratto tra curva 1 e curva 2 offre anch’esso alcune opportunità di sorpasso visto che è presente l’altra zona DRS del circuito che culmina in una curva medio-lenta che conduce alla veloce 3 che immette su un breve rettilineo in cui, poco prima di curva 4, termina il primo settore.
Hungaroring – Settore 2
Il secondo settore del circuito magiaro è quello più tortuoso e anche tecnico. Dopo curva 4 arriva il tornante di curva 5, sempre medio-lento che immette sul tratto del cambio di direzione destra-sinistra della 6-7. La sequenza in uscita da curva 7 conduce direttamente a curva 11. Tutte le curve comprese nel mezzo hanno una sequenza ben definita, sbagliarne anche solo una compromette irrimediabilmente il tempo sul giro e l’esecuzione del resto delle circuito. Questo, specie in qualifica, potrebbe costare molto caro in caso di eventuali errori. Nel rettilineo dopo curva 11, termina il secondo settore.
Hungaroring – Settore 3
Il breve rettilineo in uscita da curva 11 conduce verso la 12, abbastanza facile, prima di un doppio tornante, il primo di curva 3 e poi l’ultimo che è un curvone veloce, la 14, che immette direttamente sul rettilineo principale.
Specialmente in qualifica, è frequente vedere i piloti avere interpretazioni diverse di curva 14 in base a come ottimizzano le fasi di ingresso/uscita.

GP Ungheria 2025, anteprima: quali potrebbero essere i setup adatti al circuito?
Dal punto di vista della configurazione delle ali, l’Hungaroring è un circuito considerato a medio-alto carico aerodinamico. Come ampiamente descritto, a parte il rettilineo principale, quello ungherese è un tracciato molto tortuoso, con zone medio-lente del primo e terzo settore e alcune curve veloci in sequenza nel T2.
Dal punto di vista degli assi, quello ungherese è un circuito front limited, ovvero con un’asse anteriore più esposto al degrado. Tuttavia, nelle fasi di uscita dai tornanti di curve medio-lente è importante un’asse posteriore che garantisca buone prestazioni in fase di trazione, nonostante non sia l’aspetto tecnico dominante o di rilievo.
Sul versante sospensivo, al pari di un circuito come Silverstone, si potrebbero vedere scelte diverse tra i team. In linea teorica, sospensioni rigide, specie sul fronte anteriore, permetterebbero di correre molto radenti al suolo. Questa specifica, insieme al carico aerodinamico prodotto dalle vetture, consente di girare abbastanza bassi e sfruttare i decimi preziosi in percorrenza di alcune delle pieghe veloci presenti. Ciò nonostante, quello ungherese è un tracciato conosciuto per affrontare le curve percorrendo anche i cordoli, per cui un assetto anche più morbido consentirebbe bene di affrontare i bump in discesa dai manufatti.
GP Ungheria 2025, anteprima: analisi Pirelli e categoria freni Brembo
Pirelli porta in Ungheria lo stesso trio di mescole dello scorso anno: C3-C4-C5. Il gommista spiega di aver scelto di non portare la nuova gomma C6 a causa dell’elevata downforce prodotta dal tracciato e dal fatto che l’alta temperatura e polvere depositata sul circuito aumentano significativamente il degrado termico degli pneumatici.
Freni: Brembo classifica l’Hungaroring con una severità media, con un punteggio di 3 su 5. Le curve più impegnative, secondo le simulazioni, sono la 1, la 2 e la 12. La tabella che segue rende l’idea di quanto il tracciato ungherese sia mediamente esigente per l’impianto frenante, con un tempo medio speso in frenata del 20%.

GP Ungheria 2025, anteprima: gara e possibili strategie
Lo scorso anno la gara è stata vinta da Oscar Piastri su McLaren, al suo primo successo in assoluto. Dietro di lui si sono classificati Lando Norris su McLaren e Lewis Hamilton su Mercedes. La strategia più usata è stata quella a due soste, con diverse combinazioni di C3 e C4.
Per la gara di quest’anno, è probabile che si possano ripercorrere le scelte dello scorso anno, meteo permettendo. Non è difficile vedere partenze sul bagnato con la pista che man mano si asciuga o viceversa con scrosci di pioggia che arrivano a gara in corso, sconvolgendo le scelte strategiche. Data l’elevata difficoltà nell’effettuare sorpassi, come anticipato precedentemente, la track position post qualifica è fondamentale prima di stabilire qualsiasi scelta strategica per la gara.
Tuttavia, il circuito ungherese è conosciuto per fornire la possibilità di strategie aggressive (si ricordi ad esempio la magia di Ferrari con Schumacher nel 1998 con 4 soste oppure quella della Mercedes nel 2019 con Hamilton, richiamato ai box mentre era solo 2 secondi dietro Verstappen prima di effettuare una gran rimonta e vincere poi il Gran Premio).

GP Ungheria 2025, anteprima: Ferrari proverà ad ottenere il bottino pieno?
La quattordicesima prova del mondiale non può che ulteriormente favorire la McLaren. Il team di Andrea Stella è saldamente in testa in entrambe le classifiche iridate. Oscar Piastri arriva dopo un anno in Ungheria – in cui ha raccolto la prima vittoria in Formula 1 – da leader del campionato mondiale. Dall’Ungheria… all’Ungheria, l’australiano ha dimostrato di essere estremamente talentuoso e trovarsi spesso a suo agio sulla MCL39, più del suo compagno di squadra che in Belgio è tornato a commettere alcuni errori di ‘gioventù’.
Chi arriva con le giuste premesse in terra magiara è Ferrari. Al termine del GP del Belgio, il TP Fred Vasseur ha dichiarato che avrebbero lavorato per massimizzare ulteriormente la nuova sospensione posteriore, affermando che il circuito ungherese ben sembrerebbe sposarsi con le caratteristiche della SF-25.
Queste premesse sono quelle che si augura il tifo ferrarista, con Leclerc già vicino alla vittoria nel 2022; mentre, come detto in apertura di articolo, Lewis Hamilton è il re dell’Ungheria con otto successi. Il suo personale score e feeling con il tracciato, unito alle modifiche fatte sulla SF-25 potrebbero ridare nuova linfa al pilota inglese.
Quando si parla di vittoria è impossibile tenere fuori dai giochi il campione del mondo in carica, Max Verstappen. L’olandese ha già dimostrato ad esempio a Suzuka di cos’è capace e potrebbe risultare un serio pretendente alla vittoria in caso di exploit in qualifica.
Chi invece sembra smarrita tra aggiornamenti ed errori vari dei piloti è Mercedes. Il team di Wolff, al netto di voci di mercato piloti, ha la necessità di recuperare mentalmente Antonelli che mai è stato del tutto costante, con alcuni sprazzi di talento assoluto e con errori che ne hanno limitato ogni volta i piazzamenti finali, mentre Russell sembra lottare da solo alle spalle di McLaren, Ferrari e Red Bull.
Cosa dire al termine dell’anteprima tecnica del GP Ungheria? Potremmo assistere all’ennesimo dominio McLaren o vedere una Ferrari che messa a punto la nuova sospensione posteriore proverà ad ottimizzare il risultato provando ad ottenere il bottino pieno con il gradino più alto del podio? Il weekend di gara è in arrivo e presto troveremo le risposte…
Crediti foto: Pirelli.com, Hungaroring.com, Brembo