GP Qatar 2024, anteprima – Penultimo appuntamento del campionato del mondo di Formula 1 2024. Il Circus vola dagli Stati Uniti, dove Max Verstappen si è laureato per la quarta volta campione del mondo, per atterrare in Qatar. Da un cittadino Liberty Media Style, si passa a un circuito vero e proprio.
Quello di Losail è un tracciato tecnicamente diverso e sicuramente più probante, fatto che può rivoluzionare i valori visti pochi giorni fa, soprattutto in considerazione del fatto che si tornerà a correre con temperature più normali e non nel anomalo freddo della notte del deserto del Nevada.
Un layout che quindi presenta sfide del tutto diverse, rese ancor più difficili dalla presenza dell’ultimo weekend Sprint del mondiale. Unica sessione di prove libere del venerdì mattina, che poi aprirà ai quattro turni ufficiali, alla fine dei quali capiremo chi, tra McLaren, Ferrari e Red Bull, avrà più chance di portarsi a casa il titolo costruttori, che è ancora aperto.

Tra Doha e Las Vegas, dove si è corso il precedente GP, ci sono 13.000 km e 11 ore di fuso orario, ma le somiglianze finiscono qui: il Qatar propone un circuito permanente con curve medio-veloci e temperature intorno ai 25 °C, mentre a Las Vegas i piloti hanno affrontato un tracciato cittadino a velocità medio-basse con temperature appena sopra i 10 °C.
Pneumatici e strategie
A Losail, i livelli di energia sugli pneumatici sono paragonabili a quelli di Suzuka e Silverstone, motivo per cui verranno usati i compound più duri della gamma 2024: la C1 (Hard), C2 (Medium) e C3 (Soft). Solo quest’ultima era stata utilizzata anche a Las Vegas. La FIA ha apportato modifiche ai cordoli più aggressivi del tracciato per evitare problemi simili a quelli del 2023, quando microlacerazioni sui fianchi degli pneumatici avevano portato a una gara con tre pit stop obbligatori. Per ridurre i rischi, i cordoli sono stati arrotondati in sette curve e sono state aggiunte strisce di ghiaia per scoraggiare uscite troppo abbondanti.
Condizioni e sfide
Le temperature elevate e l’umidità potrebbero nuovamente rappresentare una sfida per i piloti, anche se, correndo a fine novembre, il clima dovrebbe essere meno estremo rispetto al 2023. Proprio le difficoltà affrontate l’anno scorso hanno spinto la FIA a introdurre, dal 2025, sistemi di raffreddamento standard per le gare più calde.
Il degrado termico degli pneumatici sarà un fattore chiave, con un possibile ritorno del graining, già visto a Las Vegas, ma per motivi opposti: lì il freddo aveva causato perdita di grip, qui sarà l’asfalto caldo a mettere sotto stress le gomme. Questo rende difficili previsioni strategiche: nel 2021, i piloti adottarono tattiche diverse, da un solo pit stop a due soste, mentre nel 2023 le mescole portarono a scelte molto variegate, con Medium e Soft utilizzate in egual misura nella Sprint.
Precedenti e protagonisti
In due edizioni del GP del Qatar, vittorie e pole position sono equamente divise tra Hamilton e Verstappen. Tuttavia, l’olandese si distingue con entrambi i giri veloci in gara e un secondo posto nel 2021. Sul podio si sono visti anche Alonso (terzo nel 2021) e i piloti McLaren, Piastri e Norris, rispettivamente secondo e terzo nel 2023. Il weekend ospita anche il penultimo round della Formula 2 e della F1 Academy.
GP Qatar 2024, anteprima: le indicazioni della Pirelli
Nella solita scala da 1 a 5 vediamo quali sono i valori che Pirelli assegna a diversi parametri del circuito qatariota. Per quanto riguarda trazione, grip e severità sull’impianto frenante ci si attesta su valore mediano. Bassa invece è l’abrasione, che Pirelli quantifica in due su cinque. Elevata è l’evoluzione della pista, fatto tipico quando i circuiti sono poco battuti durante l’anno. Sempre sullo stesso valore è delineata la downforce, quindi non vedremo pacchetti a basso carico ma configurazioni medio-alte.
Ciò che metterà in serie difficoltà le scuderie è lo stress sulle gomme – che Pirelli quantifica in cinque – determinato dalle grandi forze laterali che insistono nelle curve a media-alta velocità. Anche in questo caso il costruttore italiano dà il massimo del punteggio.
Pressioni e camber
Pirelli ha fissato le pressioni nominali a 26 psi per le gomme anteriori e 22.5 psi per le posteriori, valori piuttosto elevati. Il camber è stato definito a -2,75° all’avantreno e -1,75° al retrotreno.
Crediti foto: F1, Pirelli Motorsport