Nel luglio 2024, Andy Cowell è stato annunciato come nuovo Group CEO di Aston Martin. Soltanto qualche mese dopo, il magnate canadese Lawrence Stroll ha deciso di nominarlo Team Principal della squadra. Il nativo di Blackpool ha fatto la fortuna di Mercedes durante l’era turbo-ibrida: ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità, fino a diventare Managing Director del Mercedes AMG High Performance Powertrains di Brixworth, nel 2013.
Sotto la sua guida, la compagine della Stella a Tre Punte ha conquistato 15 Titoli Mondiali tra piloti e costruttori, un dominio che non si è mai visto nella storia della Formula 1. Adesso, il guru dei motori avrà a che fare con una nuova sfida alquanto stimolante: guidare Aston Martin verso il successo. Lawrence Stroll ha posto tanta fiducia nel britannico.
In una lunga intervista rilasciata ai canali ufficiali del team, Cowell si è raccontato parlando dei primi 100 giorni trascorsi con la sua nuova squadra, e ha spiegato come intende portare al trionfo la compagine di Silverstone. Il 2026 sarà chiaramente un obiettivo, ma il nuovo Team Principal sogna in grande.
“Questo è il miglior lavoro che abbia mai avuto. Stiamo tentando di realizzare qualcosa che non è mai stato fatto prima nella storia di Aston Martin e per riuscirci ci vorranno tutta la nostra ingegnosità, astuzia e determinazione. Sì, sarà dura. Sì, è un po’ impegnativo. Ma è allora che le cose diventano eccitanti.” Così Cowell ha descritto questa sua nuova avventura.
Andy Cowell: “La F1 è tutta una questione di ingegno competitivo”
Il Team Principal di Aston Martin non è certamente nuovo al mondo competitivo della F1. Subito dopo la laurea, si è messo in gioco presso l’azienda Cosworth. Il suo talento è stato messo a disposizione di squadre del calibro di McLaren e Benetton, per poi impiegarlo alla Stewart Grand Prix, facendola trionfare nel Gran Premio d’Europa del 1999 con Johnny Herbert, traguardo storico che lo ha messo sotto i riflettori.
Dunque, grazie alla sua lunga esperienza, Cowell conosce bene questo sport e sa quanto lavoro sia necessario per raggiungere il picco in una categoria in cui tutti vogliono vincere. “Tutti vogliono la macchina più veloce, ma l’unico modo per ottenerla è stabilire obiettivi che ti mettano davvero alla prova, che siano selvaggiamente ambiziosi. Ecco cosa siamo qui per fare: non ha senso progettare e costruire una macchina di F1 che non sia la più veloce“.

“Quella paura che provi -aggiunge Cowell- Quell’ignoto. Quella trepidazione. Quel punto interrogativo sul fatto che qualcosa sia anche solo possibile. È lì che devi operare perché quando ti spingi così tanto in territorio inesplorato, quando vai oltre ciò che è stato fatto prima, è allora che supererai i tuoi concorrenti. La Formula Uno è tutta una questione di ingegno competitivo”.
“Non esiste sport in cui diventare campione del mondo sia facile. Il duro lavoro è un dato di fatto. Non basta avere idee che nessun altro ha avuto, bisogna far funzionare quelle idee. Ed è scoraggiante perché, se sei davvero un pioniere e usi la tua ingegnosità, non hai punti di riferimento: non puoi guardare qualcun altro e dire: ‘Beh, l’hanno fatto funzionare, quindi deve essere possibile’. Ma per me, è questo che è davvero emozionante. È questo che rende questo lavoro, questo sport, così emozionante.”
Secondo Cowell la comunicazione è l’elemento chiave in un team di successo
Così come in ogni azienda, fino ad arrivare ai rapporti personali della nostra vita quotidiana, la comunicazione è un elemento imprescindibile per il benestare di una comunità. Anche nel mondo della F1 il comunicare non può mancare, specialmente per un leader che deve prendere decisioni importanti per il futuro. Così, Andy Cowell ha speso i suoi primi giorni per conoscere i membri della squadra e, soprattutto, dei vari dipartimenti.
Infatti, provenendo dal mondo motoristico, l’ingegnere di Blackpool non ha mai avuto alcuna esperienza diretta del mondo dell’aerodinamica, per esempio.

“Il mio primo compito è stato conoscere le persone. Ho trascorso molto tempo a parlare con le persone: parlando con chi è all’interno dell’azienda e con chi è all’esterno, come i nostri partner Aramco e Honda. La mia esperienza riguarda solo le power unit, non ho esperienza diretta del mondo dell’aerodinamica o della creazione di una monoposto di Formula Uno nella sua interezza, quindi ho approfittato per fare molte domande”.
“Parlare con le persone e ascoltare. La parte dell’ascolto è la parte davvero importante. Sembra così elementare, ma è stato fondamentale per me capire chi sono tutti, quali sono i loro ruoli, come tutto si incastra, come funziona l’organizzazione, dove le cose funzionano bene e dove possono essere migliorate”, confessa Cowell.
La risposta di Andy Cowell alle voci che vedono Aston Martin vincente nel 2026
Un precedente può sorridere al Team Principal. Con il cambio regolamentare entrato in vigore nel 2014, Cowell riuscì a costruire un motore fin troppo superiore alla concorrenza, tanto che molti addetti ai lavori vedevano in Mercedes una vettura con un vantaggio tecnico di ben due anni. Nel 2026, le nuove modifiche al regolamento andranno a intaccare maggiormente i propulsori delle monoposto. I tifosi della verdona potrebbero sperare nella ciclicità della storia.
“Il 2026 è un’enorme opportunità per noi, ma non riguarda solo il ’26, riguarda il ’27, il ’28, il ’29 e il ’30. Si tratta di costruire un team che possa raggiungere un successo duraturo. Sì, il ’26 è importante, ma è solo un altro passo nel viaggio. Anche il 2025 è un passo importante nel nostro viaggio e siamo concentrati sul miglioramento delle nostre prestazioni quest’anno e sul mantenimento di uno slancio positivo nel 2026″.

“Non dobbiamo sottovalutare la portata della sfida di riunire tutti questi elementi. Dobbiamo effettuare la transizione da un team clienti a un team di lavoro nello stesso momento in cui entrano in gioco le nuove normative e dobbiamo progettare e produrre il nostro cambio insieme ad altri componenti dell’auto che ci sono stati precedentemente forniti da Mercedes”, afferma Cowell.
“Stiamo collaborando con Honda, uno dei migliori produttori di gruppi motopropulsori al mondo, che è estremamente creativo e motivato, e poi abbiamo Aramco che sviluppa carburanti avanzati per noi e Valvoline che ci fornisce i migliori lubrificanti della categoria. Siamo fortunati ad avere queste potenti organizzazioni come partner, sono all’avanguardia nei rispettivi campi e portano così tanta esperienza e competenza. Il nostro nuovo Technology Campus sarà pienamente operativo entro il 2026 e abbiamo alcune brillanti menti tecniche che si uniranno al team. Questi sono solo una selezione di tutti i pezzi del puzzle che dobbiamo mettere insieme”.
Come costruire una squadra regolarmente in lotta per il Mondiale?
Cowell è consapevole che arrivare al vertice della F1 è un’impresa ardua. Non solo devi riuscire a presentare una monoposto in grado di lottare, per di più devi battere la concorrenza di squadre agguerrite come McLaren, Ferrari, Red Bull e Mercedes, degli organici che sono abituati alla pressione e che ogni anno partono con l’obiettivo di vincere.
“Bisogna creare un’organizzazione sostenibile, sostenibile nel senso che non si compromettono le prestazioni future concentrandosi su una sola stagione. Bisogna essere in grado di concentrarsi sullo sviluppo della vettura di quest’anno, ma bisogna anche assicurarsi che ci sia sufficiente attenzione sullo sviluppo della vettura dell’anno prossimo e di quella successiva”.
“Si tratta -continua Cowell- di investire nel futuro, investire in quelle nuove idee che nessun altro ha ancora perseguito. Serve un gruppo di persone che vogliano scalare l’Everest più di una volta, che siano pronte a fare tutto il necessario per raggiungere la cima e poi ricominciare tutto da capo, ancora e ancora. Questo è l’atteggiamento che io e Lawrence stiamo cercando di costruire all’interno dell’azienda”, conclude il Team Principal Aston Martin.
Crediti foto: Aston Martin Aramco F1 Team