La pressione gioca un brutto scherzo ad Antonelli. Mercedes ha chiesto troppo?

Il debutto di Andrea Kimi Antonelli non è andato come previsto. Emozione da esordio e Mercedes che ha chiesto elevate prestazioni il mix che ha portato all’errore

Sono durate poco, pochissimo, le prime prove libere del Gran Premio d’Italia 2024 per Andrea Kimi Antonelli. L’emozione del debutto ha giocato un brutto scherzo al pilota neodiciottenne, che l’anno prossimo sarà il compagno di squadra di George Russell in Mercedes salvo inattese soprese.

Fatale è stata la curva Parabolica, l’ultima impegnativa piega del tracciato brianzolo, la cui difficoltà è aumentata da un carico aerodinamico molto basso, necessario per affrontare i lunghi rettilinei dello storico circuito, e probabilmente da un asfalto nuovo che ha aggiunto ulteriori variabili da gestire per chi si trovava per la prima volta nell’abitacolo della W15.

Un incidente che non cambia i programmi della Mercedes – e non poteva essere altrimenti – ma che segna, da un punto di vista psicologico, un pilota che sperava di poter concludere al meglio tutta la prima sessione. Va anche detto che non si è trattato di un debutto come quelli che solitamente si vedono in analoghe circostanze.

Proprio il fatto che Antonelli prenderà il sedile ufficiale della scuderia della Stella a Tre Punte ha imposto che l’asticella delle prestazioni si alzasse sin da subito. Ragion per cui l’incidente, che non dovrebbe causare problemi a Russell, il quale nelle seconde libere prenderà possesso del suo “ufficio”, vede ammorbidirsi la sua quota di gravità.

Risutati Fp1 Gp Italia 2024
Andrea Kimi Antonelli esce dalla Mercedes W15 dopo l’errore alla Parabolica, Gp Italia 2024

Lo diceva Toto Wolff nell’avvicinamento al Gran Premio d’Italia: è necessario “depressurizzare” il giovane pilota per evitare che la grandissima attesa che grava sulle sue spalle lo possa in qualche modo condizionare, arrivando addirittura a fagocitarlo.

In queste ore si leggono commenti di ogni sorta. Ed è naturale che sia così, dai più catastrofici a quelli più comprensivi, espressi da chi si mette nei panni di un ragazzo che è stato letteralmente catapultato nell’università dell’automobilismo.

La verità sta semplicemente nel mezzo: l’errore di Antonelli è e resta grave, ma è tutto sommato un inciampo comprensibile, dato il contesto in cui è avvenuto l’esordio. Forse Mercedes avrebbe potuto evitargli la passerella davanti al pubblico di casa e, inoltre, avrebbe potuto chiedergli di esprimere performance meno solide, specie su una pista vecchio stile che non perdona errori di pilotaggio.

Per Kimi questa è una lezione che non potrà far altro che rafforzare la sua sfera mentale. Per correre in Formula 1 non basta il talento – e il bolognese ne ha da vendere – serve soprattutto una tenuta psicologica di ferro, una dote che si sviluppa con l’esperienza e ingoiando amare pillole. Come quella odierna.


Crediti foto: Mercedes-AMG Petronas F1 Team

Exit mobile version