Un italiano in Formula 1 mancava dal 2021. Dopo Antonio Giovinazzi, che di certo non ha avuto a disposizione un mezzo per competere per grandi traguardi, nel 2025 sarà il turno di Andrea Kimi Antonelli, pilota bolognese poco più che diciottenne su cui la Mercedes ha investito risorse finanziarie e temporali, avendo riconosciuto un talento cristallino che ha letteralmente bruciato le tappe fino ad arrivare alla classe regina del motorsport.
Il percorso del pilota è stato straordinario, a tratti clamoroso, ma il difficile arriva adesso. La Formula 1 è una categoria iper-competitiva e super specializzata, e il rischio di smarrirsi è dietro l’angolo. Di questo è consapevole Toto Wolff, il pigmalione di Andrea Kimi, che in ogni singola dichiarazione ribadisce che non bisogna mettere troppa pressione a un giovane che si sta ancora formando, da un punto di vista sportivo e non solo.
Andrea Kimi Antonelli e la preparazione del campionato 2025 con Mercedes
Antonelli è stato premiato nella cerimonia dei Caschi d’Oro, organizzata dallo storico settimanale Autosprint. In quella circostanza ha espresso alcune considerazioni su ciò che lo aspetta nel campionato 2025, affermando di essersi preparato nella miglior maniera possibile.
Il pilota ha rivelato che passa sempre meno tempo in Italia, considerando che è molto attivo in Inghilterra, precisamente nella sede di Brackley, per espletare tutti quei rituali che lo avvicinano al prossimo campionato: definizione del sedile, conoscenza dei membri del team e delle dinamiche operative e test al simulatore, che non possono mai mancare in una Formula 1 sempre più virtualizzata.
Antonelli ha spiegato come la sua vita negli ultimi tempi sia cambiata, un necessario adattamento a quello che lo attende tra pochi mesi. La Formula 1 è una grande opportunità che Andrea vuole provare a sfruttare al meglio. Un assaggio di ciò che sarà il 2025 è giunto durante i test post-stagionali di Abu Dhabi, un’occasione per capire dall’interno come il team affronta la pista.
Antonelli ha parlato di un’esperienza positiva nella quale si è potuto confrontare direttamente con George Russell. Proprio l’inglese sarà il suo parametro di riferimento per il prossimo campionato: un osso durissimo, visto che in tre stagioni di coabitazione con Lewis Hamilton è riuscito a batterlo due volte. Ma Andrea Kimi non ha l’assillo delle prestazioni immediate: il suo obiettivo è crescere progressivamente, imparando gara per gara e chilometro per chilometro, senza fare troppi danni.
In questo percorso sarà fondamentale Peter “Bono” Bonnington, già ingegnere di pista di Hamilton. Antonelli ha svelato di aver parlato più volte con il tecnico, che gli ha consigliato di non affrettare le cose, imparando gradualmente e senza infarcirsi la testa di informazioni, rischiando di “fare casini” (parole testuali).
Concetti che esprimono razionalità. Nonostante la giovane età, Antonelli ha già capito che il suo approccio in Formula 1 non può essere iperaggressivo, poiché queste vetture non perdonano. Lo ha imparato nel primo turno di libere di Monza, dove ha superato il limite, uscendo alla Parabolica per poi finire contro le barriere: un battesimo del fuoco che sicuramente lo ha segnato, insegnandogli come approcciarsi alle prime sessioni.
Andrea Kimi Antonelli è uno degli esponenti di punta di una nuova generazione di piloti che nel 2025 porteranno un vero e proprio cambio generazionale nella classe regina del motorsport. Le academy di pilotaggio sono tornate centrali nei programmi dei team che preferiscono affidare le “chiavi” delle monoposto alle loro giovani promesse, piuttosto che puntare sul mercato per piloti già affermati. Nei prossimi mesi capiremo se questo tipo di approccio funzionerà e se gli investimenti saranno ripagati.