A soli 18 anni, Andrea Kimi Antonelli ha già infranto le convenzioni. Mentre i suoi coetanei sono alle prese con la scuola, il pilota italiano ha già trovato spazio tra i protagonisti del Mondiale di Formula 1, sorprendendo addetti ai lavori e tifosi per la freddezza e la capacità di adattamento alla massima serie. Dopo sei Gran Premi e due Sprint, l’alfiere della Mercedes è sesto nella classifica piloti, a cinque lunghezze da Charles Leclerc e davanti a Lewis Hamilton, il campione a cui è succeduto a Brackley.
Un contesto non banale, considerando che il giovane bolognese ha disputato meno gare dei suoi illustri colleghi e non ha ancora un’esperienza comparabile ai veterani del campionato. Per valutare oggettivamente il suo impatto nella massima serie, il sito ufficiale della F1 ha chiesto a James Hinchcliffe – ex pilota IndyCar e oggi voce tecnica nei paddock – di tracciare un bilancio del primo trimestre stagionale di Antonelli, esprimendo giudizi alle aree chiave della sua performance. A seguire le sue valutazioni.

Andrea Kimi Antonelli – Qualifiche
Nel confronto diretto con George Russell, che vive uno dei momenti più brillanti della sua carriera, Antonelli ha saputo ritagliarsi spazio con prestazioni in costante crescita. Il weekend di Miami ha rappresentato una svolta: pole position nella Sprint e terzo tempo in griglia per il GP, dimostrando una progressione evidente nel corso delle sessioni. La capacità di migliorare sistematicamente i tempi tra Q1, Q2 e Q3 è un tratto distintivo che raramente si osserva in un esordiente. Se nelle prime gare il distacco da Russell in qualifica si aggirava intorno ai quattro decimi, in Florida è sceso a circa 0.25. Numeri che giustificano una valutazione positiva.
Andrea Kimi Antonelli – Passo gara
È il comparto in cui l’inesperienza si manifesta con maggiore evidenza. Antonelli ha mostrato una buona sensibilità nella gestione delle gomme, aspetto cruciale nell’era attuale della F1, ma non sempre è riuscito a coniugare questo aspetto con una costanza di ritmo adeguata alla parte alta della griglia. Nonostante alcuni GP positivi, come Suzuka, dove ha mantenuto il contatto con Russell fino al traguardo, il bilancio resta parziale: in nessuna occasione ha preceduto il compagno di squadra sotto la bandiera a scacchi. Il potenziale è evidente, ma servono chilometri e gare per trasformarlo in continuità.

Andrea Kimi Antonelli – Condotta di gara
Nel traffico e nei corpo a corpo, Antonelli ha già dimostrato doti superiori alla media. L’Australia, in particolare, ha offerto spunti spettacolari: sorpassi decisi in condizioni difficili e un controllo della vettura maturo. Colpisce la sua pulizia nelle manovre e l’assenza di errori banali o contatti evitabili, frequenti tra i rookie. Alcune sbavature sotto pressione, costate posizioni, sono comprensibili in questa fase del percorso. Kimi sta ancora imparando a conoscere i comportamenti e le abitudini degli avversari nelle fasi più ravvicinate di gara, ma la base tecnica e mentale è solida.
Andrea Kimi Antonelli – Tenuta mentale
È forse l’aspetto che più ha colpito Hinchcliffe nella sua valutazione. Approdare in Formula 1 alla guida di una Mercedes, con un compagno come Russell e sulle orme di Lewis Hamilton, rappresenta una pressione quasi ingestibile. A questo si somma l’eredità di un’investitura pesante: Antonelli è stato indicato da molti come il “nuovo Verstappen”, la risposta tardiva di Toto Wolff al talento sfuggito nel 2014. Nonostante ciò, il giovane italiano ha mantenuto un approccio lucido e costruttivo, senza lasciarsi travolgere né dai momenti favorevoli né da quelli più difficili. Mantiene una determinazione costante e un’attitudine al lavoro fuori dal comune per un pilota alla prima stagione.

Andrea Kimi Antonelli – Aspetti da affinare
Le aree da migliorare sono poche ma chiare. In qualifica, il gap da Russell – seppur in riduzione – resta un metro di paragone fondamentale. In gara, la gestione del ritmo e l’efficacia sul lungo periodo richiedono un’ulteriore fase di maturazione, che potrà arrivare solo con l’accumulo di esperienza reale in pista. Nulla che preoccupi, anzi: il livello finora espresso da Antonelli è talmente alto da rendere legittime anche aspettative più severe.
Crediti foto: Mercedes-AMG Petronas F1 Team
Seguici sul nostro canale YouTube: clicca qui