Andrea Kimi Antonelli, nel bene e nel male, fa sempre parlare il paddock della Formula 1. Il bolognese, fiore all’occhiello del programma Mercedes, sta vivendo un percorso di crescita che viene seguito con estrema attenzione a Brackley. A spiegare quali siano i fattori decisivi per la sua maturazione è stato James Allison, direttore tecnico del team, che ha analizzato i progressi del pilota e le aree su cui lavorare per garantirgli uno sviluppo costante.
Secondo l’ingegnere britannico, la chiave del rendimento di Antonelli passa dalla capacità di ridurre al minimo gli errori nella fase iniziale del weekend. Un aspetto che può sembrare marginale, ma che incide in maniera netta sull’intera performance. “Gli errori fatti nelle libere hanno un peso importante sull’intero weekend”, ha sottolineato l’ingegnere britannico nella consueta analisi pubblicata sul canale YouTube della Stella a Tre Punte.
Il concetto, per Allison, è chiaro: arrivare preparati alla qualifica senza intoppi consente di costruire le basi per una gara buona. “L’obiettivo di tutti noi è fare delle sessioni costanti. L’attenzione di Kimi è cruciale nelle libere. Lo aiuta ad arrivare in qualifica in buona forma, il che è fondamentale per avere una buona gara”, ha aggiunto, delineando con il percorso che il team sta cercando di tracciare per il rookie italiano.
L’esempio più evidente, secondo il direttore tecnico Mercedes, è arrivato nell’ultimo Gran Premio dell’Azerbaijan, dove Antonelli ha saputo combinare velocità e disciplina. “In Azerbaijan, Kimi è stato davvero molto bravo a non commettere alcun errore. Forse è andato dritto in un’occasione prendendo una via di fuga, ma la macchina è giunta in qualifica senza nessun graffio. Avete visto poi quante bandiere sono emerse nelle sessioni di Q1, Q2 e Q3. Si è posizionato in seconda fila e questo gli ha permesso di avere un buon weekend”, ha concluso Allison.
La riflessione dell’ingegnere mette in luce due aspetti centrali nel percorso di Antonelli: da un lato, la necessità di affinare la costanza e ridurre al minimo le sbavature; dall’altro, la conferma che il potenziale è già pronto per esprimersi ad alti livelli. La capacità di adattarsi a piste insidiose come quella dell’Azerbaijan e di mantenere alta la concentrazione è un segnale incoraggiante per un pilota che si sta affacciando al professionismo con una pressione enorme sulle spalle.

In prospettiva, la crescita del bolognese sarà scandita dalla capacità di tradurre il talento naturale in risultati consistenti e soprattutto continui. Mercedes lo sa bene: il lavoro dietro le quinte non è soltanto tecnico, ma anche mentale e strategico, con l’obiettivo di costruire un pilota completo in grado di sostenere il peso di una futura carriera al vertice.
Antonelli rappresenta una scommessa e al tempo stesso un investimento di lungo termine. Il fatto che figure di riferimento come Allison sottolineino i suoi progressi è il segnale più chiaro che la strada imboccata è quella giusta. Le ultime gare in calendario serviranno per consolidare le certezze in vista di un 2026 in cui i nuovi regolamenti tecnici rappresenteranno una tela bianca da riempire di nuove immagini.
Crediti foto: Mercedes-AMG Petronas F1 Team
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