La prima volta che ha cominciato a circolare il nome di Andrea Kimi Antonelli è stato nel 2023, quando si iniziò a parlare un po’ dappertutto di questo giovane pilota italiano che macinava record in Formula Regional in tutte le sue declinazioni, dopo aver stravinto l’anno precedente in F4. Ed effettivamente, seguendolo con assiduità, si potevano scorgere ottime doti di pilotaggio e non aveva avversari.
Andrea Kimi Antonelli – Una carriera fulminea nelle formule minori
L’ascesa così precoce di Andrea Kimi Antonelli dalle formule minori ricorda molto quella del campione del mondo finlandese Kimi Raikkonen, sia per il fatto che in entrambi i casi c’era il supporto finanziario di un team di Formula Uno, sia perché sono stati portati in F1 saltando a piè pari la F3 (in verità Kimi Raikkonen ha saltato anche la F2).
Diciamo subito che queste carriere così rapide destano molte perplessità, perché distinguersi in categorie molto impegnative come la F3 è importante sia per il pilota, che si abitua a monoposto sempre più potenti, sia per chi deve giudicarlo, perché certe categorie così difficili fanno emergere i veri talenti.
Andrea Kimi Antonelli ha partecipato a una sola stagione di F2 con risultati molto modesti, con un solo vero lampo nella gara sprint di Silverstone sotto la pioggia, dove però partiva dalla pole solo grazie alla griglia invertita, uscendo parecchio ridimensionato rispetto alle prestazioni offerte da avversari importanti come Gabriel Bortoleto e Isack Hadjar, ma anche al suo compagno di team in Prema, Oliver Bearman, pur se non ha brillato particolarmente.

Andrea Kimi Antonelli – Approdo in F1 dopo il traumatico incidente di Monza
Le contingenze hanno poi dato la possibilità a tutti i protagonisti dello scorso campionato di F2 di debuttare quest’anno nella massima formula, e ad onor del vero nessuno ha sfigurato. Però nel caso di Andrea Kimi Antonelli l’attesa era tanta e ci si aspettavano subito prestazioni di alto livello, perlomeno di essere molto vicino o addirittura davanti al compagno di squadra George Russell.
In realtà il giovane pilota italiano si è ben comportato fin dal debutto, correndo in modo conservativo, senza commettere errori e puntando a crescere con calma, una strategia probabilmente dettata dalla brutta figura di Monza, dove uscì rovinosamente di pista in mondovisione.

Primi gran premi senza infamia e senza lode
Un debutto tranquillo, insomma, con il solo vero guizzo nelle qualifiche sprint del Gran Premio di Miami, dove il nostro connazionale ha ottenuto una brillante pole position che ha assunto una risonanza planetaria. Finalmente il fenomeno si è rivelato!
Personalmente non sono rimasto particolarmente impressionato dal debutto di Andrea Kimi Antonelli, non mi ha trasmesso la sensazione di trovarmi davanti a un fenomeno, ma solo a un giovane di belle speranze come tanti altri. Però questa mia sensazione non è condivisa da personaggi illustri come l’ingegner Luca Baldisserri e il giornalista Guido Schittone, che dai microfoni di CriticaLive hanno tessuto le lodi del pilota bolognese, giurando sul suo talento come qualcosa di unico.
Di fronte a questi due mostri sacri, che parlano a ragion veduta perché lo conoscono bene e hanno le competenze necessarie per esprimere pareri attendibili, non posso che abbassare il tono e pensare che le mie sensazioni siano errate.

Andrea Kimi Antonelli – Un futuro tutto da scrivere
Una cosa è certa: la F1 va molto veloce in tutti i campi e Andrea Kimi Antonelli dovrà cercare di uscire presto da questa “medietà” che lo sta caratterizzando, anche perché il confronto con il compagno di squadra rischia di diventare impietoso, con meno della metà dei punti in classifica e con una posizione media di arrivo al traguardo molto più bassa.
Sarebbe forse il caso di liberare il talento e puntare a posizioni di alta classifica rischiando qualche errore, piuttosto che correre di conserva puntando a portare sempre la monoposto al traguardo. Il tempo c’è e la fiducia del team anche, ma servono i risultati, e non punti, ma podi o addirittura vittorie.
Personalmente penso che il talento da solo non basti. Ho visto troppi talenti bruciarsi per una cattiva gestione. In questo caso apprezzo molto la fiducia e l’attenzione di Toto Wolff, che ha scommesso sul giovanissimo bolognese e non vuole fare una brutta figura. Però mi preoccupa molto la sovraesposizione mediatica a cui è sottoposto e il rischio che possa pensare di vivere di rendita. Ho qualche dubbio, ma vorrei finalmente la gioia di vedere un pilota italiano campione del mondo.
Per fortuna la F1 di oggi è ricca di giovani talenti, e tra questi Andrea Kimi Antonelli è l’unico ad avere una monoposto potenzialmente vincente sotto il sedere. Per questo deve puntare a stupire e giustificare la permanenza su quel sedile, perché siamo in un mondo dove quello che si dice oggi non vale domani, e quelli che oggi inneggiano al suo talento domani potrebbero essere i primi a dileggiarlo.
Crediti foto: Mercedes-AMG Petronas F1 Team
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