Nell’adrenalinica cornice del Gran Premio di Monaco 2024, un incidente al primo giro ha coinvolto le vetture di Sergio Perez, Kevin Magnussen e Nico Hulkenberg. La vettura del messicano si è schiantata contro il guardrail, lasciando una scia di detriti e suscitando grande preoccupazione tra gli spettatori. Tra i testimoni di questo drammatico evento c’era il fotografo Andrea Bruno Diodato, che è stato colpito dai detriti durante l’incidente.
In questa esclusiva intervista per Formulacritica, Andrea Diodato racconta in prima persona quei momenti di paura, l’impatto emotivo e le conseguenze fisiche dell’incidente, offrendoci una visione unica e toccante di quello che significa essere al centro dell’azione durante una gara di Formula 1.
Parlaci un po’ di te: è nata prima la passione per la fotografia o quella per il motorsport? Quando hai capito che potevi unirle rendendole il tuo lavoro?
Sicuramente è nata prima la passione per il motorsport, mio nonno mi portava a Monza fin da bambino e io sono nato e cresciuto in mezzo alle auto per via del lavoro di mio papà, quella per la fotografia è una passione che si è sviluppata nel tempo ma, se ci penso, già per la mia prima comunione mi venne regalata una macchina fotografica. Ho deciso di unirle nel 2017/18 quando ho iniziato a seguire le gare del Lamborghini Super Trofeo ed i test Kateyama a Monza.
Veniamo all’episodio di Montecarlo. Qual è stata la tua percezione dell’incidente? Hai scattato fino all’ultimo istante utile oppure hai capito in anticipo cosa stava succedendo e ti sei riparato?
La percezione del pericolo e dell’incidente ovviamente c’è stata ma da parte mia non ho avuto paura, ho scattato fin quando ho capito che c’era il tempo per poterlo fare e non farmi male, poi ho deciso di lanciarmi fisicamente per evitare di essere colpito dalle macchine e dalle barriere, subito dopo ho sentito un pezzo colpirmi.
Sei stato trasportato in infermeria per dei controlli? Cosa è stato riscontrato? Hai subito danni all’attrezzatura?
Sono stato soccorso dai Marshall e poi successivamente portato in ospedale per accertamenti. Per fortuna di danni fisici al momento pochi, a livello visivo ben pochi mentre all’attrezzatura nessun danno per fortuna!
Sei tornato subito in pista dopo essere stato medicato?
Subito dopo sono tornato in pista, avevo già in mente di continuare la gara, ma la botta di adrenalina data dal caos mi ha davvero dato una marcia in più.
In quei momenti prevale l’istinto a preservare la tua preziosa attrezzatura o si scatta fino all’ultimo istante non badando neanche alla propria incolumità?
In quei momenti ho pensato prima di tutto a non farmi male cercando però di salvaguardare il più possibile l’attrezzatura. Le macchine fotografiche, anche se costose si possono riparare o ricomprare, la vita e la propria integrità fisica e mentale sono molto più importanti.
Parliamo dei ferri del mestiere: Nikon o Canon?
Io uso Nikon da quando ho iniziato, semplicemente perchè ai tempi comprai il marchio che era in offerta e che costava di meno, poi nel tempo ho avuto modo di provare altri marchi, Canon, Sony ecc, ma sono rimasto sempre fedele alla mia gialla con il quale ho un feeling particolare che con altre macchine non ho. Per me funziona proprio come per i piloti, se hai fiducia nella tua strumentazione fai molto bene.
Scendiamo un po’ più nel tecnico: in quel momento quale lunghezza focale stavi usando? Ti ha aiutato a percepire dall’obiettivo cosa stava avvenendo oppure no?
Al momento dell’incidente stavo usando un grandangolo, un 24mm per la precisione, che mi ha aiutato a vedere anche il pericolo che stava arrivando.
Episodi come quello di Monaco fanno riflettere sull’essere al posto giusto nel momento giusto per lo scatto perfetto: si tratta di abilità del fotografo o pura casualità?
Bravura e fortuna di solito vanno sempre a braccetto, bisogna saper sfruttare il momento e le opportunità che si hanno, fotografare un contatto di gara è un evento molto più raro di quello che si possa pensare.
Hai frequentato diversi circuiti, quale preferisci sia per gusto personale, sia per la qualità degli scatti?
Il mio circuito preferito in assoluto, per bellezza di pista e soprattutto per la qualità degli scatti è Portimao, ti dà l’opportunità di avere davvero moltissimi spunti, ed a volte anche spostandosi di un solo metro puoi stravolgere l’intera prospettiva. Poi altri come altri circuiti subito dopo vengono Brno e Red Bull Ring. Un posto nel mio cuore ce l’ha comunque Monza perchè è il mio “circuito di casa”, sono partito da lì.
È vero che i commissari di Montecarlo sono i migliori al mondo?
TUTTI i commissari in ogni circuito sono speciali, svolgono un lavoro pesantissimo, sotto ogni condizione, temperatura ed in ogni periodo dell’anno sono li in pista. Durante le gare il pubblico vede i marshall e pensa che siano li per quello e basta, ma durante l’anno se non ci fossero loro non si potrebbero fare test privati, ufficiali ecc. Senza di loro non ci sarebbero auto e moto in pista, quindi loro sono tutti speciali, non ci sono migliori di altri, sono sempre li ad aiutarti, per esempio nelle giornate di gran caldo sono lì a darti bottiglie d’acqua, a rischio quasi di privarsene.
La tua foto migliore o quella a cui sei più affezionato
La foto alla quale sono più affezionato? Quasi sicuramente è del mio primo GP, Monaco 2019, ritrae Sebastian Vettel e Lewis Hamilton sul podio che parlano e ridono. Quello sicuramente è quello al quale sono più legato.
La più bella non la saprei scegliere, davvero, ce ne sono tantissime che mi piacciono.
Quali sono i tuoi prossimi impegni?
I miei prossimi impegni, lasciata alle spalle la MotoGP con la mega doppietta del Mugello, sono la 24h di Le Mans e le prossime tappe della F1.
Dove possiamo trovare i tuoi lavori?
I miei lavori si possono trovare principalmente su Instagram sulla mia pagina andreadiodato94 che è sempre aggiornata, oppure su facebook sulla pagina Andrea Bruno Diodato Photography.
Crediti foto: Andrea Bruno Diodato