6 Ore di Imola, analisi prove libere Hypercar – È stata una giornata intensa per il pubblico italiano all’autodromo intitolato a Enzo e Dino Ferrari, dove si sono svolti i primi due turni di prove libere nel venerdì che apre il lungo weekend delle feste di Pasqua.
La giornata non è partita propriamente alla grande, vista la coda della perturbazione che ha accolto i tifosi sulle rive del Santerno, bagnando la pista nelle prime ore del mattino e costringendo le squadre a gommare una pista green, che durante il corso delle prime FP1 ha subito una notevole evoluzione. Nelle seconde libere, invece, il tempo è stato più clemente e ha permesso alle squadre di girare su una pista asciutta e gommata, dando riferimenti più certi sulle performance.
6 Ore di Imola: Ferrari suona la carica sul circuito di casa
La Ferrari, con le sue tre 499P, è partita alla grande sul circuito di casa. Dopo un primo approccio abbastanza cauto all’inizio della FP1, a causa di un asfalto ancora non in perfette condizioni dovute alla pioggia mattutina, ha poi messo in mostra tutta la sua forza issandosi al comando, dapprima con la 499P numero 50, che si è vista poi sfilare il comando dalla giallona numero 83 proprio negli istanti finali del turno.
Le FP1 si chiudono quindi con tre Ferrari nei primi quattro posti della classifica, restituendo subito un’idea abbastanza chiara agli avversari su chi avranno a che fare per il resto del weekend. Anche le FP2 vedono le Rosse protagoniste nella lista dei tempi veloci: stavolta è la 499P numero 51 a chiudere in testa a pari tempo con la BMW.

Se nei giri veloci si sono viste lotte serrate, nelle simulazioni degli stint ad alto carico di carburante abbiamo ritrovato una Ferrari in stile Qatar, capace di girare con tempi molto più bassi dei diretti avversari e con una costanza invidiabile.
Abbiamo potuto notare come le tre 499P, in aria pulita, siano state capaci di girare quasi costantemente sull’1:33 basso, 1:32 alto, arrivando anche a picchi molto interessanti con la numero 83 sul 1:32.500. La sensazione è la stessa avuta sul circuito di Losail, dove hanno avuto un trend molto simile nella sequenza delle tornate in FP2.
Ferrari, quindi, si candida a un ruolo di assoluta protagonista dopo i primi due turni di prove libere.
6 Ore di Imola: dietro Ferrari, BMW, Alpine e Toyota sgomitano a pochi centesimi tra loro
Dietro le Rosse, troviamo per certi aspetti una situazione del tutto simile a quanto già visto durante la prima tappa del mondiale sul circuito di Losail, in Qatar. BMW, con entrambe le auto, si è comportata molto bene sia per quanto riguarda i giri singoli, concludendo la FP2 con il miglior tempo a pari merito con la Ferrari numero 51 e il quinto assoluto a poco meno di mezzo secondo dalla vetta, sia dimostrando anche un ottimo passo gara, con entrambe le auto che giravano costantemente sul passo dell’1:34 basso, 1:33 e mezzo.

Insieme alla BMW si sono ben comportate sia Cadillac che Alpine, entrambe molto competitive nei giri lanciati, con la migliore delle auto francesi in terza posizione e la migliore delle auto americane in sesta. Anche loro, come BMW, hanno dimostrato di poter correre tranquillamente sul passo dell’1:33 e mezz, 1:33 alto.
A sorpresa, nelle FP2 si è messa in mostra sui passi gara anche Peugeot, con la sua 9X8, che ( stando a molte voci di corridoio ) potrebbe correre la sua ultima stagione prima di far debuttare una nuova Hypercar nel 2026, per cercare di superare i limiti mostrati con l’attuale vettura. Nonostante i suddetti limiti, oggi la squadra francese ha mostrato un passo abbastanza competitivo. Guardando lo scorrere dei tempi, infatti, si sono visti segnare in sequenza molti crono sotto l’1:34, sullo stesso livello o di poco superiore al passo mostrato da BMW, Cadillac e Alpine.
6 ore di Imola: Porsche e Toyota chiudono indietro, ma occhio alla GR010
Porsche e Toyota, a un primo sguardo alla lista dei tempi, sembrano non essere andate troppo bene. Chiudono infatti la giornata lontano dai primi, in ottava e quattordicesima posizione per le due auto giapponesi, e in decima e undicesima posizione per le due Porsche ufficiali del team Penske, con distacchi che vanno dai sette decimi a un secondo e due decimi.

Per Porsche, i problemi cronometrici si sono evidenziati sia sui giri singoli che sugli stint più lunghi, riuscendo sì a scendere sotto l’1:34, ma non con una costanza tale da poter avvicinare BMW, Alpine e Cadillac. Probabilmente sarà molto più realistico vederla in lotta con Peugeot, come già avvenuto alla 1812 km del Qatar, a meno che non riescano a trovare decimi preziosi nella notte tra venerdì e sabato.
Toyota, invece, al contrario di Porsche, quando si è trattato di simulare il passo gara si è dimostrata molto veloce e costante, girando spesso sull’1:33 basso, e con picchi molto interessanti al di sotto dell’1:33. Questo significa che loro sono sembrati gli unici in grado di avvicinare i tempi mostrati dalle tre Ferrari, ponendosi come i primi avversari diretti della squadra di casa.
Le qualifiche importanti per vincere, obiettivo non sbagliare
Ovviamente ci saranno ancora assetti da affinare durante le FP3 di sabato mattina, che potrebbero ancora modificare quanto visto in questo venerdì imolese. Inoltre, ci sarà da affrontare una qualifica difficilissima, su un circuito molto tecnico, stretto e corto, che costringerà tutti a fare i conti con il traffico.
La qualifica, su un circuito come questo ( dove il sorpasso è veramente difficile, se non impossibile da eseguire in pista ) diventa importantissima, e sarà prioritario non sbagliare per cercare di partire davanti, in aria pulita. Questo sarà un obiettivo primario per chi, come Ferrari, vorrà provare a imporre un ritmo importante fin da subito, cercando di evitare le difficoltà viste in Qatar, dove troppe sbavature in qualifica hanno reso difficile partire al palo.