6 Ore di Imola, analisi Hypercar – Dopo aver ampiamente analizzato lo strapotere mostrato sulla pista di casa dalla Scuderia di Maranello nella nostra precedente analisi (leggi qui), è ora il momento di andare a vedere, dietro la Rossa, come si sono mossi i valori tra le altre squadre della categoria Hypercar.
Non possiamo che partire dalla squadra che al momento occupa il secondo posto della classifica mondiale marche e che è riuscita a salire sul secondo gradino del podio nella 6 Ore di Imola: la BMW gestita dal team WRT.
BMW a caccia di Ferrari
Il team WRT ha ben figurato in questo inizio di mondiale Endurance 2025. È stato l’unico team che, alla prova dei fatti, è riuscito a posizionarsi all’inseguimento della corazzata di Maranello. In Qatar ha colto il quarto posto, tra le tre Ferrari e le due Toyota, mentre a Imola ha portato la sua BMW M Hybrid V8 numero 20 al secondo posto, dietro la Ferrari 499P numero 51, e al sesto posto con la sorella numero 15.
Questi risultati pongono la squadra tedesca al secondo posto nella classifica mondiale marche. Alla luce dei fatti, è una posizione in campionato meritatissima. Il team WRT ha mostrato ottimi progressi rispetto alla scorsa stagione, quando da metà anno in poi l’avevamo spesso apostrofata come possibile outsider tra le tre contendenti al titolo.

Il salto di performance rispetto al 2024 è stato evidente, probabilmente reso possibile dal doppio impegno che la casa bavarese ha sostenuto sia in IMSA sia nel WEC, con quattro auto schierate. Come accennato anche nel 2024 a proposito di Porsche e Ferrari, avere più di due auto in pista aiuta moltissimo nella ricerca dei limiti della vettura, accumulando molti dati e permettendo quindi una curva di sviluppo molto ripida.
Ora per il team WRT l’obiettivo è ottenere la prima vittoria nel campionato WEC. Non sarà facile strappare il comando alla Ferrari, ma il team guidato da Vincent Voss ha dimostrato di poter essere veloce e insidioso per tutti. Con un roster di piloti di tutto rispetto, potrebbe riuscire a compiere l’ultimo step in avanti e magari arrivare alla 24 Ore di Le Mans per giocarsela testa a testa con Ferrari.
6 Ore di Imola: Toyota tiene botta, ma basterà per contenere Ferrari?
La casa giapponese, nei primi due appuntamenti mondiali, non è riuscita ad andare oltre il quinto posto come miglior risultato. Ha ottenuto infatti un quinto e sesto posto in Qatar, e un quinto e settimo a Imola, racimolando punti importanti che la piazzano al terzo posto nella classifica mondiale costruttori. Tuttavia, onestamente, ci si aspettava molto di più da chi ha vinto il mondiale 2024.
A Imola ci si attendeva un pronto riscatto dopo il deludente risultato del Qatar, ma al traguardo finale della 6 Ore il risultato è stato pressoché identico a quello della 1812 km del Qatar. Forse, a dispetto del BoP applicato, il progetto della GR010 inizia a mostrare tutti i limiti della sua età e avrebbe bisogno di un profondo restyling tecnico per competere in vetta?

Ricordiamo che il progetto dell’Hypercar giapponese è il più vecchio del lotto e che già lo scorso anno Toyota ha dovuto faticare non poco per conquistare il mondiale. Forse lo step in avanti fatto da Ferrari quest’anno non sarà così semplice da colmare solo con l’esperienza. Probabilmente, in Toyota dovranno seriamente pensare a introdurre quegli aggiornamenti che già lo scorso anno si vociferava fossero in fase di studio in galleria del vento.
Detto questo, il 2024 ci ha insegnato che il colosso giapponese è duro a morire e che non bisogna mai darlo per spacciato. Bisognerà attendere l’evoluzione fino alla 24 Ore di Le Mans per capire le loro reali potenzialità.
6 Ore di Imola: Porsche naufraga a Imola
Cosa sta succedendo alla casa di Stoccarda? Dopo la scorsa stagione e un inizio roboante della 2025 in IMSA, con la conquista della 24 Ore di Daytona, Porsche era descritta come sicura protagonista del mondiale FIA WEC 2025. Invece, i fatti hanno evidenziato tutt’altro.
Quel che più incuriosisce è la netta differenza di prestazione tra IMSA e WEC. È vero che il BoP nelle due categorie è applicato in modo diverso, ed è altrettanto vero che in IMSA, a eccezione della debuttante Valkyrie, non ci sono LMH in pista. Ma anche alla luce del joker tecnico speso da Porsche a inizio anno sulle sospensioni, la situazione appare abbastanza anomala.

La modifica alle sospensioni portata in pista a inizio anno sembra aver dato un grande vantaggio nel campionato americano, mentre risulta un rebus irrisolvibile nei circuiti del WEC. Un fatto anomalo, considerando la natura di tracciati come Sebring, pieni di – chiamiamoli simpaticamente – bump, molto probanti per le sospensioni.
Al momento, il bottino raccolto è davvero misero: solo 12 punti in due gare, con il miglior risultato nell’ottavo posto di Imola. Anche per Porsche vale lo stesso discorso fatto per Toyota: mai darli per sconfitti. La loro esperienza e capacità di reazione sono notevoli, e da qui alla 24 Ore di Le Mans la strada è ancora lunga. I punti doppi della classicissima potrebbero riaprire il mondiale.
Alpine a podio. Peugeot timidi segnali di risveglio, Cadillac sprofonda. Aston cresce.
Alpine mette in campo una prova di livello. Dopo una gara di apertura in Qatar molto difficile e sottotono, a Imola una rimodulazione del BoP e un tracciato molto più adatto alla A424 hanno permesso alla squadra francese di conquistare un meritato podio con l’auto numero 36.
La squadra transalpina ora può provare a ripartire da dove aveva concluso la stagione 2024 e, magari, cercare il bottino grosso alla 24 Ore di casa.
Peugeot, almeno per una parte del weekend imolese, ha dato timidi segnali di risveglio. Nonostante un progetto ormai arrivato al limite dello sviluppo – con molte voci che danno per certo lo sviluppo di un nuovo prototipo per la stagione 2026 – a Imola la 9X8 è riuscita a tenere il passo del gruppo alle spalle dell’imprendibile Ferrari.
Hanno evidenziato un passo gara costante e, fino alla safety car che ha rimescolato le strategie, navigavano con buon ritmo in zona punti. Vedremo se anche a Spa questa tendenza positiva verrà confermata.
Discorso diametralmente opposto per Cadillac. L’Hypercar gestita dal team Hertz Jota non si è mai messa in mostra sul circuito del Santerno. Alla fine, chiude con un decimo posto come miglior risultato. Non un inizio di stagione esaltante per chi, in Qatar, fino al momento dell’harakiri, sembrava poter essere un contendente serio per Ferrari.

Ancora un doppio ultimo posto per la debuttante Valkyrie, che tanto ha fatto vibrare i cuori dei tifosi accorsi a Imola. Certo, non è un gran risultato, ma per loro questo è un anno di apprendistato: fare esperienza e arrivare al traguardo è l’obiettivo primario. Nonostante questo, il loro passo, seppur più lento, non è sembrato completamente disastroso e apre a buone prospettive per il futuro.
crediti foto Luca Cappelli