Gp Giappone 2025 – Ferrari aveva bisogno di risposte dopo la prima sessione di prove libere. Le circostanze non hanno permesso di trovarle. Quattro bandiere rosse, una particolarmente lunga, che, nei fatti, non ha permesso ad alcun pilota di lanciarsi in una simulazione di passo gara. Un’incognita in più da gestire su una pista in cui trovare il setup corretto è sempre complesso a causa del compromesso aero-meccanico necessario a soddisfare i tratti veloci e quelli più lenti, dove la SF-25 aveva sofferto in mattinata.
Nel primo turno, la Rossa era stata afflitta da un evidente sottosterzo che si presentava soprattutto nei tratti più lenti: la 1-2 che, pur entrando veloci, si percorre in decrescendo e si termina frenando, e la 11, il tornante sinistrorso Hairpin. Sezioni, queste, in cui Charles Leclerc e Lewis Hamilton lasciavano praticamente tutto il distacco accumulato al traguardo nei confronti della McLaren MCL39 n°4 apparsa già in gran forma.
Migliore, invece, era il comportamento nelle Esse Curves, sezione di pista caratterizzata da rapidi cambi di direzioni in cui il monegasco è addirittura risultato più veloce di Lando Norris. Va ricordato che Charles, in sede di presentazione della gara nipponica, aveva messo in guardia tutti affermando che sono proprio i tratti lenti quelli indigesti alla creatura di Maranello.

Gp Giappone 2025, analisi telemetrica Ferrari SF-25: McLaren avanti sul lento
Fp2 serviva a validare i cambi d’assetto ma non è stato concretamente possibile farlo per tutto quello che è accaduto in pista. Gli unici elementi che abbiamo a disposizione sono quelli relativi ai push lap. Ed è su questi che ci concentriamo.
La tornata migliore è stata segnata da Oscar Piastri in 1.28.114. La prima Ferrari è quella di Lewis Hamilton che ha chiuso la sessione con quarto crono: 1.28.544 con un disavanzo dalla vetta di 450 millesimi. Dove il sette volte iridato ha accumulato il ritardo? Vediamo.

Il grafico in alto mostra in maniera netta che la SF-25 ha pagato nelle curve lente. Le linee tratteggiate verticali delimitano i settori. Nel T1 è chiaro che il trend mostrato la mattina si conferma: la SF-25 è efficace nelle Esse. Hamilton porta più velocità in curva patendo meno i rapidi cambi di direzione. Il dato sull’ apertura dell’acceleratore (terza riga del grafico) mostra come il britannico vada prima sul gas. I giri motore – linea 2 – mostrano una power unit più pimpante. Viene da sé che al termine del T1 Lewis sia in vantaggio su Piastri.
È nel T2 che si inverte la rotta. I punti nodali sono Curva 9 e il tornantino della 11, la Hairpin. La linea bianca del gap è impietosa. Gli altri indicatori mostrano come Piastri porti più velocità nel lento e riesca a “trazionare” bene in uscita. Cosa che invero fa anche la SF-25 n°44, ma partendo con un pizzico di ritardo accumulato a causa di una rotazione meno efficiente rispetto alla MCL39.
La Rossa ritorna ad alzare la voce tra la 12 e la Spoon, la piega sinistrorsa composta dalla 13 e dalla 14. In questa iconica curva Lewis replica il comportamento visto nelle Esse, segno che la vettura è a suo agio nelle curve d’appoggio velocità medio alta.
Nel T3, settore caratterizzato dalla velocissima 130R (che si percorre full gas come dimostrano le linee due e tre del grafico) e dalla chicane terminale, la Ferrari accusa un ritardo importante proprio nel lento, anche se Hamilton frena leggermente dopo, segno che sulla fase d’arresto sono stati fatti progressi rispetto a quanto visto soprattutto in Australia.
Questo tipo di comportamento si conferma confrontando il giro di Piastri con quello di Leclerc che al traguardo è settimo con 42 millesimi di ritardo dal compagno di squadra. I due grafici in basso mostrano come il comportamento della 16 sia sovrapponibile a quello della 44 e come, entrambe, costruiscono il ritardo dalla vettura papaya.


Gp Giappone 2025, analisi telemetrica Ferrari SF-25: cosa aspettarsi
Trarre dei bilanci definitivi è complesso. L’impossibilità di effettuare stint più lunghi non ha permesso di capire qual è l’effetto di questa difficoltà di rotazione nei tratti lenti con carburante a bordo. Per questo motivo, la FP3 assumerà un’importanza cruciale nell’economia del weekend giapponese.
Fred Vasseur, dopo le sessioni di libere, ha spiegato che è importante partire quanto più avanti possibile per evitare che le due vetture girino troppo tempo in aria sporca. Questo è sicuramente un fattore, così come lo sarà capire come la vettura si adeguerà a un alto carico di carburante su una pista che pretende altezze da terra relativamente basse. Dopo la squalifica di Shanghai, gli ingegneri di Maranello dovranno essere particolarmente attenti a individuare il corretto compromesso aero-meccanico per evitare nuovi falli.
Fatto sta che, in generale, è necessario provare a risolvere il sottosterzo osservato nel lento, poiché potrebbe incidere sulla gestione dell’usura delle gomme e soprattutto sulla loro permanenza nella corretta finestra termica, fattore chiave di questo campionato del mondo.
In conclusione, è lecito affermare che le due SF-25 non hanno ancora centrato l’assetto definitivo. Il ponte tra Suzuka e Maranello, dove si lavorerà al simulatore incrociando i dati raccolti in pista, sarà prezioso per dare indicazioni risolutive in un terzo turno di libere che, ribadiamo ancora, sarà decisivo.
Crediti foto: Scuderia Ferrari
Grafici: Formulacritica
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