I costruttori presenti nella classe regina dell’IMSA (esclusa Aston Martin) hanno portato in pista, in occasione dei consueti test di fine anno a Daytona, degli aggiornamenti più o meno importanti. (Quasi) tutte le vetture hanno subito aggiustamenti aerodinamici, molto spesso combinati a modifiche meccaniche, sfruttando l’omologazione necessaria a Windshear.
Analisi Tecnica Joker 2026 – Porsche aggiorna la 963 col quarto Joker
Porsche non ha rinunciato ad aggiornare ulteriormente la 963, ormai arrivata al suo quarto Joker. I primi tre sono stati principalmente usati per agire sull’impianto sospensivo della vettura e sull’aerodinamica posteriore, mentre l’ultimo promette un raggio di azione più ampio, tra aerodinamica e meccanica, anch’essa rivista.
Come riportato da varie testate americane, e dallo stesso Jonathan Diuguid, presidente Penske, i motivi di questo aggiornamento sono molteplici, partendo dalla necessità di passare di nuovo in galleria del vento. Sono visibili delle modifiche al diffusore posteriore, caratterizzato ora da due strakes vicino alla chiglia, in modo da aumentare il carico locale e migliorare la robustezza del flusso al variare delle condizioni, un profilo dello splitter anteriore rivisto assieme a delle modifiche sul cofano motore.
Con queste modifiche uno degli obiettivi dei tecnici tedeschi potrebbe risiedere nel migliorare la guidabilità sui cordoli e sui bump dell’asfalto, migliorando di conseguenza la gamma di tracciati nei quali la vettura è in grado di performare al meglio, consegnando ai piloti un mezzo più prevedibile. Questo in particolare è stato un problema nella prima parte del Mondiale di quest’anno, con i driver che segnalavano comportamenti differenti anche nella stessa curva.
Lo spostamento della finestra aerodinamica è la causa principale, tuttavia, di questi aggiornamenti. Come riportato da Sportscar365, intervistando Urs Kuratle, direttore del programma ufficiale Porsche, il motivo per cui le 963 sono tornate in galleria del vento è lo spostamento della stessa finestra. Il direttore, poi, ha continuato: “L’obiettivo primario era quello di riportare la vettura nella finestra corretta. Ovviamente tutti cercano di ottimizzarla, modificando la ‘posizione’ in essa così da raggiungere i tuoi obiettivi“, ha detto alla testata internazionale.
Sempre al posteriore sono scomparsi i deviatori di flusso posizionati inizialmente dietro alle ruote posteriori, tornando alla specifica simile al 2023. Lo splitter anteriore è stato profondamente rivisto, con un andamento ad ali di gabbiano più pronunciato e più rialzato, permettendo ad una sezione di aria maggiore di passare sotto al fondo.
Analisi Tecnica Joker 2026 – Cadillac, nel 2026 con un nuovo nome?
Cadillac si presenta a Daytona con una vettura profondamente rivista, da cima a fondo, con una revisione dell’intero flusso che investe la vettura. Come riportato ufficialmente dalla casa costruttrice, sono due i Joker che sono stati utilizzati tra aerodinamica generale e i freni, ora forniti dalla Brembo (non più dalla Carbon Industrie).
Come si legge dal comunicato ufficiale, le principali modifiche sono rappresentate dalla rimozione dei flick anteriori, dalla nuova ala posteriore riposizionata e da altri aggiornamenti minori sul corpo vettura, assieme ad un nuovo splitter anteriore. Ricky Taylor, membro dell’equipaggio #40 di Wayne Taylor Racing, ha parlato della conseguenza di avere un impegno mondiale con la stessa vettura: “È davvero difficile creare una vettura che vada bene sia in IMSA che nel WEC“. Le tipologie di piste sono estremamente diverse, il che rende la sfida di Cadillac ancora più ardua.
Da segnalare alcune speculazioni su un cambio di nome per la vettura americana, a seguito dei numerosi cambiamenti. Interessante anche la rimozione di alcuni deviatori di flusso al posteriore, seguendo la direzione Porsche (idealmente, non di fatto), diminuendo dai 6 iniziali ai 2 attuali (col terzo attaccato al profilo superiore del passaruota).
Lo spostamento dell’ala posteriore rappresenta un cambiamento importante, a primo impatto con l’obiettivo di ridurre la resistenza all’avanzamento anche grazie ad un andamento più a cucchiaio, il che comporta una modifica nella forma del sito di attacco tra la shark fin e il main plane. Rimossa anche la protuberanza spigolosa esterna alla presa d’aria dei freni posteriori, ora più convenzionale. Riguardo all’anteriore, pare che assieme allo splitter sia stato modificato tutto il sito del flap dietro a quest’ultimo, con un ridimensionamento delle prese d’aria interne assieme ad una rivisitazione dei parafanghi.
A livello prestazionale il 2025 ha potenzialmente rappresentato la stagione di svolta per il progetto americano. La gestione Jota ha garantito prestazioni migliori e, probabilmente ha permesso l’espressione di quel potenziale di cui tanti addetti ai lavori parlavano. La prestazione alla 8 Ore del Bahrain parla di un’esecuzione quasi perfetta, anche con poca prestazione a causa di un BoP incomprensibile lato FIA e ACO. Vedremo se oltre oceano arriveranno più soddisfazioni dopo aver concluso la stagione al secondo posto con la vittoria alla Petit Le Mans.

Analisi Tecnica Joker 2026 – BMW per ribaltare un progetto mediocre
BMW resta il costruttore con il look più rivisto, almeno esternamente. Già la scorsa estate la M Hybrid V8 Evo (2) era scesa in pista al Paul Ricard caratterizzata dal nuovo muso anteriore, profondamente rinnovato. Risaltano all’occhio le griglie anteriori più piccole, sin dal 2023 un grattacapo per i tecnici tedeschi e Dallara.
Achim Klein, direttore del progetto BMW M, ha parlato così del secondo Joker speso sulla vettura: “E’ solamente un aggiornamento aerodinamico. Questi cambiamenti modificano molto il comportamento dell’auto, e l’intenzione generale è quella di migliorare la macchina. Non dimentichiamoci che corriamo in un campionato col BoP, quindi dobbiamo cercare le aree tecniche in cui migliorare la macchina“.
Klein ha continuato: “Cerchiamo dei nuovi miglioramenti nel concept generale della macchina. Altri costruttori stanno lavorando bene. Dopo tre anni con la medesima auto ti ritrovi in una situazione non migliorabile senza aggiornamenti. Con questo step vogliamo porre nuove basi per nuove filosofie di setup e direzioni da cui estrarre la performance“. Il progetto M Hybrid V8 pareva essere giunto ad un vicolo cieco, senza mai brillare nelle diverse tappe del Mondiale Endurance rimanendo nella parte bassa del midfield.
Le differenze principali si racchiudono all’anteriore: nuove griglie, ridimensionate e riposizionate, assieme ad uno splitter più ricurvo, permettendo a più aria di passare sotto al fondo. Sono comparsi anche due deviatori di flusso sopra ai copriruota anteriori, assenti alla prima uscita della vettura. Rimodellato il corpo vettura nella zona bassa dei radiatori, scelta presumibilmente figlia di una gestione dei flussi differente. Da segnalare anche i fari anteriori di nuova scuola.
La M Hybrid V8 ha accusato il colpo in entrambi i campionati. Nel WEC la vettura non bastava più, e risultava carente in molteplici condizioni. In IMSA RLL non ha gestito le attività di pista nel miglior modo, il che ha portato al passaggio in mano a WRT. Marciello ha espresso più volte la sua attesa per il 2026, promettendo di essere un punto di svolta per il progetto italo-tedesco.

Analisi Tecnica Joker 2026 – Acura perfeziona la ARX-06
Acura, infine, si presenta in Florida con dei piccoli miglioramenti aerodinamici. David Salters, presidente HRC, giustifica le decisioni della casa nipponica: “Non abbiamo grandi problematiche da risolvere. Non abbiamo accusato alcun tipo di ‘Tallone d’Achille’, in generale è una vettura ben bilanciata“.
Come per tutti, ma ancor di più per Acura, l’aggiornamento è stato influenzato dal necessario passaggio per Windshear, il che ha reso conveniente introdurre un Joker sulla propria vettura. Colin Braun, pilota di Meyer Shank Racing, ha parlato chiaramente di come è andato il test: “Il cambiamento più grande per noi sono state le nuove Michelin ha dichiarato a Sportscar365.
Gli unici cambiamenti visibili esternamente sono presenti al posteriore, nella zona successiva alle ruote posteriori, e all’anteriore, come riportato da Santers. MSR potrà quindi godere di una base solida su cui cominciare il processo di apprendimento delle nuove gomme, a differenza di altri che dovranno, in aggiunta, riscoprire persino la loro vettura.

Appuntamento al Roar Before the 24, in attesa della 24 Ore di Daytona.
Illustrazioni: Chiara Avanzo per Formulacritica
Crediti Foto: autosport web, LAT, DailySportscar












