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ANALISI IMSA – Come Porsche domina la Rolex24

La 963 si conferma la LMDh da battere vincendo la sua seconda 24 Ore di Daytona. BMW mostra i progressi compiuti la scorsa stagione, ma è mancata la parte sportiva del progetto tedesco-americano

Alessio Garofoli by Alessio Garofoli
28 Gennaio 2025
in Ruote coperte, WEC
Tempo di lettura: 6 minuti
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La 63esima edizione della Rolex 24 è stata ancora una volta vinta dalla Porsche 963 nella classifica overall, con il marchio tedesco che è rimasto al comando per 517 giri, sui 781 totali. In GTD Pro è Ford a imporsi su tutti, conquistando una prima e terza posizione che infondono una grande fiducia alla squadra. Nelle GTD la Corvette centra il suo primo successo alla 24 Ore di Daytona, portando a casa la vittoria con AWA.

Porsche in GTP fa back to back

Le due Penske ufficiali sono andate al comando nelle prime ore della notte americana, rimanendoci fino al completamento delle 24 ore. Da allora le vetture #6 e #7 si sono scambiate molte volte le posizioni, gestendo così il comando della corsa. Fondamentale anche la bravura dei piloti, sempre pronti a respingere gli attacchi della BMW #24 nelle ultime ore di gara.

Da un punto di vista tecnico, la 963 presenta un aggiornamento minimo: infatti sull’anteriore è presente una piccola presa d’aria, che accompagna le due laterali già presenti. Questo piccolo aggiornamento era presente sia sulle due ufficiali che sulle clienti, e al 100% lo vedremo anche nel primo round del WEC.

Il tracciato di Daytona è una pista ricca di curve a media-bassa velocità, con l’assenza dei curvoni su cui la 963 si era ben comportata la passata stagione. I nuovi cordoli della chicane Le Mans impongono alle squadre, inoltre, dei livelli di rigidezza minori delle sospensioni dei prototipi. Non a caso abbiamo assistito a molte rotture, in particolare della Acura #93, della Porsche di Proton Competition e della Cadillac #31.

In aria libera, tutta via, la BMW M Hybrid V8 ha mostrato una velocità superiore alle 963, soprattutto nelle fasi iniziali di gara, quando al volante della #24 c’era Dries Vanthoor. Proprio il belga nelle ultime tornate è stato protagonista di una battaglia intensa con le Porsche, incapace tuttavia di trovare lo spunto necessario per completare il sorpasso.

La BMW #24 in azione durante la Rolex24

Le due 963 si sono confermate ottime in trazione, cosa fondamentale nelle curve strette e lente del tracciato interno all’ovale, da cui serviva avere un’ottimo spunto per andare sui banking. Anche la velocità sul dritto è mancata, con molte LMDh capaci di sopravanzarle senza problemi. Quest’ultimo è sicuramente un aspetto molto importante da sistemare in vista della 24 Ore di Le Mans, in programma per il prossimo giugno.

A mancare totalmente nella classe regina del campionato nordamericano è stata Cadillac: il marchio americano non è mai stato protagonista della gara, con l’unico acuto arrivato grazie a Kobayashi, sulla #40, autore di uno stint a dir poco fenomenale, capace di portarsi al comando della Rolex24, effettuando il sorpasso su tutte le vetture. La #10 invece non ha mai avuto realmente la velocità, fattore figlio della giovinezza del progetto Wayne Taylor Racing – V-Series.R, alla prima gara insieme, arrivando anche a perdere un giro sugli avversari diretti.

La #31, come detto prima, si è ritirata a causa di un danno alle sospensioni, messe a duro stress dalla nuova chicane Le Mans. Anche la #93 ha subito un danno simile. Acura che ha dimostrato a sprazzi la velocità per stare con le due Penske ufficiali, concludendo la gara al secondo posto, proprio tra le due Porsche.

Il marchio giapponese ha confermato una buona velocità assieme a Meyer Shank Racing, squadra con cui aveva debuttato la ARX-06. La squadra americana si conferma ad ottimi livelli, costituendo un pericolo non indifferente per la conquista del campionato. Anche la #93 ha mostrato una buona velocità ed è stata capace di sfruttare molto bene la bontà della ARX-06 nel mandare in temperatura le gomme.

La #93 colpita da un danno alla sospensione

Una 24 ore da dimenticare per Lamborghini. La casa italiana ha dovuto ritirare la sua vettura poco dopo la prima ora di gara, a causa di un problema occorso al sistema di raffreddamento, non riparabile in tempi idonei per la gara. La #63 così non conclude la prima gara del 2025, il che non promette assolutamente bene per un progetto che puntava molto sull’affidabilità dimostrata alla passata edizione della 24 Ore di Le Mans.

A BMW è mancata la concretezza, a differenza di Porsche, che è stata capace di gestire in maniera magistrale la corsa, portata a casa meritevolmente. Ma siamo sicuri che il costruttore tedesco riuscirà a trovare lo spolvero mancante col team WRT nel WEC, decisamente più vicino alla casa madre rispetto a RLL, senza togliere nulla all’impegno americano.


24 Ore Daytona – Nelle GT3 Ford torna al vertice

Nella GTD Pro abbiamo assistito a moltissime battaglie, con ben 15 vetture che lottavano duramente per restare nel lead lap. A spuntarla alla fine è stata Ford: il marchio americano ha saputo sfruttare a suo favore l’ultima FCY, il che ha portato all’ennesimo rimescolamento di carte. La Mustang GT3 ha mostrato per tutta la gara una grande consistenza, figlia di una velocità di punta molto invidiabile, il che rendeva quasi impossibile effettuare il sorpasso sulla vettura americana.

Assieme a lei anche BMW poteva vantare un certo vantaggio sul dritto, a differenza di Corvette, o peggio, di Ferrari, pesantemente penalizzata dopo il Roar Before the 24. La #81 di DragonSpeed ha lottato molto per rimanere nel giro di testa, soffrendo anche un contatto causato dalla Corvette di Pratt Miller Racing. La 296 GT3 faceva segnare degli ottimi tempi nella zona interna all’ovale, il settore guidato, mentre perdeva molto terreno sui banking.

La Ford Mustang GT3, giunta in prima e terza posizione

Un po’ la stessa storia di molte, moltissime altre occasioni, in cui la 296 è stata azzoppata proprio nella velocità su dritto. Tuttavia la squadra e i piloti hanno svolto una gara magistrale, senza alcun tipo di errore, il che fa sperare bene in vista delle prossime tappe del campionato.

Il podio è completato dalla Corvette #3 ufficiale, dopo che la sorella è rimasta incastrata da un gioco molto sporco e pericoloso da parte dei colleghi di BMW. Paul Miller Racing ha infatti sfruttato la posizione di Farfus, sulla #48 e doppiato di diverse tornate, per bloccare l’avanzata della Z06 GT3.R, in modo da favorire il sorpasso della sorella #1.

Screzi a parte, Corvette è rimasta sempre nelle posizioni di rilievo, mostrando un’ottima velocità e candidandosi di fatto ad un ruolo da protagonista nel 2025. Anche la M4 GT3 Evo si è ben comportata, mostrando una buona velocità sul dritto e rimanendo sempre protagonista di una gara combattutissima. Il salto in avanti sulla M4 è evidente, aspettando i riscontri nel Mondiale.

Per quanto riguarda gli altri costruttori, quali Mercedes, Aston Martin e Porsche, sono rimasti in lotta per gran parte della gara, ma senza mai avere una possibilità concreta. Una delusione è rappresentata, ancora una volta, dalla Lamborghini #9 di Pfaff Motorsport. La Huracan GT3 Evo 2 durante il caos generale della notte causato dall’incidente di Deletraz sulla Cadillac #40 è andata a sbattere contro la BMW #48, causando dei danni significativi su entrambe le vetture. La velocità di certo non mancava, ma a Sebring la vettura italiana tornerà sicuramente tra i protagonisti.

24 Ore Daytona – In GTD Ferrari mostra del potenziale, ma i cordoli della Bus Stop rappresentano un problema per tutti

Nelle GTD, le vetture composte da equipaggi non professionali, la 296 ha mostrato una buona velocità, soprattutto con la #70 di Inception Racing e la #50 di AF Corse. Queste due vetture sono rimaste a ridosso della parte alta della classifica per molto tempo, fino a quando la vettura del team inglese non è stata costretta al ritiro dopo un danno accusato alle sospensioni.

La #40 e la #47 sui banking di Daytona

Destino simile per la #34 di Conquest Racing. La vettura italiana aveva mostrato una buona velocità nelle fasi iniziali di gara, sfumata a causa di un problema tecnico che ha ridotto a zero le possibilità di vittoria. Nonostante possa essere definita una gara da dimenticare per le 296 GT3, la #70 è in seconda posizione nella Michelin Endurance Cup, grazie ai punti accumulati nella sesta e nella dodicesima ora di gara.

Con la settima posizione della #50, Ferrari termina la sua terza Rolex24 con la nuova vettura. Un bilancio discreto, da cui esalta l’edizione passata, con la vittoria in GTD Pro e le posizioni sul podio e in top 5 in GTD.

A stupire ancora una volta è stata la #57 di Winward Racing: dopo aver perso molti giri nelle prime fasi di gara a causa di un problema tecnico occorso sulla Mercedes GT3 Evo, la squadra tedesco-americana è riuscita a recuperare molte posizioni, ritrovandosi in testa durante le ultime ore di gara. Tuttavia non è giunta sul podio, ma la squadra può comunque ritenersi soddisfatta della gara svolta.

A vincere è stata la Corvette #13 di AWA. La Z06 GT3.R è riuscita a gestire le molte ripartenze causate dalle continue FCY, portando a casa la loro terza vittoria nell’IMSA. Corvette può ritenersi soddisfatta della 24 ore appena svolta, visto che ha mostrato un’ottima velocità.

La #13 di AWA, vincitrice nella GTD

A completare il podio sono state la #120 di Wright Motorsport e la Aston Martin Vantage #27 di Heart of Racing, come al solito squadra di riferimento nel mondo Aston Martin. La Lamborghini Huracan GT3 Evo 2 di WTR era a ridosso del podio nelle ultime fasi di gara, poi ritirata a causa di un problema occorso ad una copertura.

Anche la 63esima edizione della 24 Ore di Daytona è conclusa, e con lei inizia la stagione di gare 2025. Ora, testa alla 12 Ore di Bathurst, gara valida per l’Intercontinental GT Challenge.

Tags: 24 Ore DaytonaIMSANews
Alessio Garofoli

Alessio Garofoli

Alessio Garofoli, insegue la sua passione con il sogno un giorno di renderla il suo lavoro. Appassionato al midollo di motorsport, attualmente sta percorrendo la strada per intraprendere una carriera ai massimi livelli nel motorsport a ruote coperte. Fotografo amatoriale, con un’esigua esperienza nelle competizioni Gran Turismo e nel giornalismo amatoriale.

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