IGTC – La 12 Ore di Bathurst 2025 ha donato ad appassionati e tifosi un grandissimo spettacolo, offerto dalle 22 vetture presenti in pista. Il primo giro rimarrà per sempre iconico, con ben tre vetture affiancate nel rettifilo che porta alla sezione guidata del tracciato, con 12 ore di gara davanti. Nel corso della gara ci sono state molte vetture al comando, e in grado di mostrare un passo degno della vittoria, come Mercedes, Audi, Ferrari e BMW.
IGTC – BMW firma con WRT probabilmente l’ultima vittoria della M4 GT3
Ad uscire vincitore da questa edizione dell’endurance australiana è sicuramente il Team WRT. La squadra belga ha giocato benissimo il “fuel game”, come dicono gli inglesi, potendo fare una sola sosta nell’ultima parte di gara e conquistando una grande doppietta. A vincere è stata la #32, più veloce della sorella #46 per tutto il weekend. Raffaele Marciello nell’ultimo stint è stato protagonista di un grande sorpasso su Gounon, il che dimostra di come sia ancora lui il riferimento nelle competizioni GT.
La M4 GT3 è stata probabilmente schierata da WRT per l’ultima volta, prima di passare definitivamente alla versione aggiornata, che ha già vinto la 24 Ore di Dubai e la 6 Ore di Abu Dhabi. Essa non è stata potuta schierare a causa dei test pre-stagionali di SRO, l’organizzatore dell’Intercontinental GT Challenge, che definiranno i parametri BoP da prendere in considerazione sulle nuove vetture.
La BMW M4 nel corso delle prove libere ha sofferto più volte problemi di surriscaldamento legati alle alte temperature attuali a Mount Panorama, causando problematiche a livello di pneumatici e surriscaldamento del motore. Nelle qualifiche, poi, la #46 ha sofferto una perdita di acqua, come riportato dalla squadra belga, rimanendo fuori dalla lotta per la pole position.
La vettura eccelleva in trazione, come fuori dall’ultima curva della sezione della montagna, cosa grazie alla quale poteva difendersi bene dagli attacchi degli avversari. A Bathurst infatti è quasi impossibile sorpassare fuori dai due rettifili, a causa delle barriere molto vicine e alle curve molto veloci, che mettono a duro stress le vetture.
Le due M4 GT3 sono state della partita sin dall’inizio. Anche se non erano le vetture più veloci in pista, WRT ha dimostrato ancora una volta di essere la migliore squadra in circolazione nel mondo delle ruote coperte, portando a BMW la vittoria alla classica endurance australiana.
IGTC – Bene Mercedes e Audi
Alla vigilia delle 12 ore di gara, la vettura che sembrava essere destinata al successo pareva essere proprio quella tedesca. La AMG GT3 Evo infatti era quella più presente, con ben tre vetture con concrete possibilità di vittoria: la #888 di GruppeM Racing, la #77 di Craft Bamboo Racing e la #75 di 75 Express.
La vettura si era confermata ad ottimi livelli sin dalle qualifiche, con Lucas Auer, nuovo sul tracciato, che ha firmato la pole position, battendo di ben 8 decimi di secondo il tempo fatto la scorsa edizione.

La #888 purtroppo è rimasta vittima di un incidente causato da Maxime Martin, nuovo acquisto della casa tedesca, proveniente proprio da BMW. Assieme a Engel e Grenier probabilmente componevano il miglior equipaggio in griglia, ed è un peccato che si sia persa un’occasione simile.
Maro Engel, inoltre, nelle qualifiche ha parlato di quanto possano essere differenti le filosofie di assetto adottate, anche tra vetture dello stesso tipo, come, appunto, tra la #77 e la #888. Quest’ultima, nel corso della lotta alla partenza al palo, non era riuscita a sfruttare il picco di aderenza offerto dalla gomma, considerando anche il caldo, nei primi giri, come invece fatto da Auer. La #888 ha effettuato il suo miglior passaggio verso il finire della sessione, probabilmente perdendo il picco degli pneumatici e la loro possibilità di firmare il miglior tempo.
Mercedes riesce comunque a salire sul podio, grazie alla #75 di 75 Express, sempre protagonista nelle gare al Mount Panorama. La #77 invece è stata costretta ad una sosta poco prima della fine della gara, a causa di calcoli errati che l’hanno esclusa dalla lotta per il podio.
Audi ha mostrato una buona velocità con Feller e Feeney, i migliori interpreti della R8, che hanno lottato con il gruppo di testa nelle prime ore di gara. Questo va ancora di più ad aumentare il rammarico per la decisione del marchio tedesco, preferendo intraprendere un percorso in Formula 1 e andando così a perdere tutto quello che negli anni aveva conquistato nel mondo delle ruote coperte.
IGTC – Ferrari mostra il potenziale, ma ancora una volta a mancare è altro
La principale novità dell’Intercontinental GT Challenge del 2025 è stata sicuramente Ferrari. Il marchio italiano ha mostrato interesse nell’essere rappresentata nel campionato intercontinentale, e per la trasferta australiana si è affidata a Arise Racing GT, squadra già campione nel 2024 nel GT World Challenge Australia.
La 296 GT3 nel corso delle prove libere e delle qualifiche è stata particolarmente sottotono, conquistando il quinto posto in griglia, grazie a Chaz Mostert, staccato di più di quattro decimi di secondo dalla Mercedes in pole.
In gara, però, complice anche il talento e la velocità immensa di Mostert, miglior interprete nella squadra australiana, la #26 è andata al comando sin dalle primissime battute, distaccando gli avversari di quasi 10 secondi. La vettura era ben bilanciata, mostrando un’ottima velocità sulla montagna, la zona che mette più in crisi le vetture.

Oltre che essere rapidi nelle velocissime curve ad alta quota, a Bathurst è fondamentale la velocità sul dritto, dove la 296 nelle qualifiche aveva dimostrato di faticare e non poco. In gara i rettilinei rappresentano la sola e unica zona di sorpasso, e senza la velocità di punta non sarebbero andati tanto lontano.
La vettura italiana si è confermata ottima in trazione, molto importante a Mount Panorama, complici le curve a 90° che portano sui rettifili. Proprio essi erano ricchi di avvallamenti, sui quali le vetture italiane sembravano saltare e non poco. Questo potrebbe stare a significare una rigidezza abbastanza importante del sistema sospensivo, in modo da favorire la stabilità della piattaforma aerodinamica rispetto alla maneggevolezza.
Come anche mostrato in qualifica, la vettura eccelleva nel settore guidato, nel quale la 296 GT3 trovava il suo settore di caccia. La vettura ha mostrato delle carenze per quanto riguarda il disturbo aerodinamico causato dall’aria sporca delle altre vetture, un problema non da poco conto nelle competizioni GT, quando molto spesso ci si ritrova in griglia con 30 auto.
Proprio questo deve essere uno degli obiettivi della versione Evo, che come riportato da Davide Rigon, dovrebbe debuttare la prossima stagione. La 296 esce semi-vincente dal confronto con Bathurst, dove, con la #36, la Ferrari schierata nella classe Pro Am (PAM) di Alessio Rovera porta a casa la vittoria. Una consolazione minima per la casa di Maranello, in cui la delusione per i risultati possibili conquistabili dalla vettura, come la 24 Ore di Spa del 2024 o la GT World Cup a Macao, che sono svaniti per vari motivi. Cosa che inizia a crescere in maniera troppo importante.

La Ferrari ora deve pensare anche in ottica campionato. La conferma dell’impegno nell’IGTC vincola Ferrari ad essere presente sotto forma ufficiale (o semi-ufficiale) alla 24 Ore del Nurburgring, alla 24 Ore di Spa, alla 100 Km di Suzuka e alla 8 Ore di Indianapolis. Il potenziale per fare bene c’è, ora sta alla squadra tramutarlo in vittorie in pista.
IGTC – Delusione Porsche
La 992 GT3 R schierata da Absolute Racing non è mai stata della partita in nessuna delle 12 ore di gara, riportando degli importanti scompensi sul dritto e in curva. La squadra ha sofferto le difficoltà di bilanciamento sin dal venerdì, come riportato da Matt Campbell, pluri-vincitore a Bathurst con la casa tedesca.
Le soddisfazioni non arrivano nemmeno in classe PAM, dove la vettura di EMA Motorsport, lo scorso anno affiliata a Manthey Racing, conclude in seconda posizione, dietro alla Ferrari di Arise Racing GT. La vettura tedesca non è la prima volta che accusa delle carenze importanti, sia a livello di bilanciamento che di maneggevolezza.

Probabilmente molto è anche stato causato dalle problematiche del team nel trovare la giusta finestra di funzionamento della vettura, complicata con le alte temperature riscontrate in Australia.
La 992 era chiamata ad un ruolo da protagonista dopo la cavalcata trionfale del 2024, dove Campbell-Vanthoor-Guven avevano trionfato nelle 12 ore di gara, ma è mancata a causa di problematiche che tra assetto e confidenza dei piloti non si sono risolte nel corso del weekend.
Prossimo appuntamento dell’IGTC è la 24 Ore del Nurburgring, in programma per il prossimo giugno.