Alpine svela il vantaggio della PU Mercedes e smaschera le debolezze Red Bull

Per il dopo Renault, Alpine avrebbe scelto la Stella a Tre Punte bocciando, di fatto, i motori Red Bull Powetrains. Cosa che alimenta le voci su un possibile ritardo del nascente gruppo in cui presenzia Ford

Ormai ci siamo: Renault è pronta al disimpegno, forse in favore di Mercedes. Dopo voci, ricostruzioni e congetture è stato direttamente il dimissionario team principal della Alpine, Bruno Famin, a darne conto. “Power Unit? Abbiamo presentato un progetto di trasformazione del brand. Il programma prevede di riallocare le risorse dallo sviluppo della unità motrici F1 allo sviluppo di nuove tecnologie per il marchio. Il team acquisterebbe i motori invece di realizzarli in proprio”, 

L’acquisto della PU partirebbe dal 2026. Nulla è ancora deciso. In Francia ci sono delle procedure sociali molto rigide da rispettare. Non possiamo ufficializzare nulla fino a quando non lo avremo fatto. Il progetto per sviluppare il brand Alpine è molto chiaro”.

“Il punto per il gruppo Renault è come utilizzare al meglio le risorse che abbiamo. Tempistiche per l’acquisto motori? Potrebbero volerci due settimane come due mesi. Secondo il progetto presentato ogni singolo dipendente continuerà ad avere un lavoro”, ha spiegato il dirigente che dopo la pausa estiva della F1 sarà demansionato.

Alpine Doohan
Bruno Famin, team principal Alpine

Alpine sceglie Mercedes perché non si fida di Red Bull Powertrains

In Renault vogliono evitare che sorgano problematiche occupazionali e sociali, ma la strada è ben tracciata. E quel sentiero dovrebbe portare a Brixworth. Gira voce che diversi tecnici di altoo profilo della Losanga abbiano fatto visita sia al Mercedes High Performance Powertrains di Brixworth che al Red Bull Powertrains di Milton Keynes per decidere su quale dei due fornitori puntare. 

Ebbene, la scelta sarebbe ricaduta sulla Stella a Tre Punte poiché si ritiene che sia le strutture che l’unità motrice siano a un livello superiore rispetto a quanto sta facendo Red Bull

Fattore, questo, che alimenta i dubbi sul programma dei campioni del mondo in carica e che dà adito ad altre speculazioni sul futuro di Max Verstappen che sta riflettendo profondamente sull’offerta arrivatagli direttamente da Toto Wolff. L’olandese non è rimasto insensibile alla battaglia sui motori che Red Bull ha di fatto perso.

Il reparto powertrains di Milton Keynes della Red Bull

Alpine conferma che Red Bull Powertrains è un progetto avvolto dallo scetticismo

Nei dibattiti sulle power unit del 2026 era emersa anche la proposta di modificare i regolamenti già adottati nel 2022. Christian Horner spingeva affinché si potesse ridurre l’energia elettrica generale prodotta dalla power unit. Il messaggio di sostenibilità, questa la linea del team principal della Red Bull, sarebbe dovuto essere realizzato con 200 kilowatt e grazie al carburante a impatto climatico zero. 

Ciò che non ha supportato l’azione del dirigente inglese è stato il tempo. I motori sono stati definiti da troppi mesi e pochi ne mancano al 2026. Le power unit già girano ai banchi e sono in fase di progressivo affinamento.

Gli altri produttori non ne hanno voluto sentir parlare di questa storia, per una serie di motivi. Su tutti vi è quello che riporta al sospetto che Red Bull Powertrains sia in svantaggio rispetto alle grandi case automobilistiche e quindi voglia rendersi il compito più facile. E la visita dei motoristi della Renault pare confermare questa tendenza.

Audi, che sulla carta potrebbe essere la realtà più penalizzata, sta invece con Ferrari, Mercedes, Honda e Renault perché lavora da tempo in base a regole sedimentate. In parole semplici: i costruttori non vogliono vedere annullati due anni e più di lavoro che hanno determinato investimenti ingenti.

È tardi per cambiare rotta. Chi è indietro, dietro rimanga. Ragionamento cinico che Red Bull, suo malgrado, ha dovuto accettare perché nessuno può attendere che il suo comparto si strutturi essendo praticamente nato dal nulla. 

Insomma, i segnali che arrivano dall’asse Viry-Chatillon – Milton Keynes non sono incoraggianti per Red Bull che sembra poter perdere il ruolo di dominus della Formula Uno.

Nuove regole tecniche, l’addio di Adrian Newey, il commiato della Honda che andrà a rinforzare un avversario diretto e ambizioso e le incertezze sullo stato della nuova unità propulsiva creata in collaborazione con Ford alimentano le incertezze che potrebbero pesare sulle scelte imminenti di Max Verstappen. 


Crediti foto: Red Bull, Alpine

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