Alpine: futuro definito nonostante le rimostranze del comparto motori

Destino segnato per Alpine che dismetterà il reparto motori per affidarsi ai propulsori Mercedes. La Renault non crede più alla Formula 1

La strada dell’Alpine sembra tracciata: dire addio ai motori Renault e scegliere un nuovo partner con cui continuare l’avventura in Formula 1. Questo è il programma che Bruno Famin aveva illustrato a margine del Gran Premio del Belgio, quando è stata ratificata la decisione di puntare su Oliver Oakes come Team Principal della scuderia transalpina.

Da quel momento non si è saputo più nulla riguardo a cosa stiano facendo Flavio Briatore e Luca De Meo. I colloqui con la Mercedes sono avviati, e ci sono state interlocuzioni anche con Red Bull Powertrains, che però si è tirata indietro da una terza fornitura, preferendo concentrarsi sui team del proprio ecosistema.

Il Consiglio Sociale ed Economico dei dipendenti Alpine di Viry-Châtillon ha ammesso che sono in corso trattative molto serrate con la Stella a Tre Punte. Questo ente ha inviato una lettera a Motorsport in cui si sottolinea che la direzione del gruppo intende interrompere il programma Formula 1, scambiando i 120 milioni di dollari previsti per lo sviluppo della Power Unit 2026 con un contratto di fornitura da 17 milioni.

Mercedes
La Power Unit Mercedes

La RE26A, la versione base del propulsore 2026, aveva già girato al banco all’inizio di quest’anno, come si legge nella nota del consiglio del produttore francese. I risultati erano molto promettenti, e per tale motivo ingegneri e maestranze della sede di Viry-Châtillon chiedono a Luca De Meo di rivedere i propri piani e di non mortificare il DNA racing della casa della Losanga.

Emblematico il seguente passaggio: “Il motore RE26A è visto da tutti i team di Viry-Châtillon come un grande successo, un propulsore ben nato con un chiaro potenziale, a un anno e mezzo dalla prima gara, per aumentare le ambizioni del team Alpine F1”.

Evidentemente, i vertici della Renault non sono di questo avviso. Pur non prevedendo licenziamenti, hanno deciso di riallocare il personale impiegato nel progetto Formula 1, tagliando i costi e preferendo sborsare circa 17 milioni all’anno per acquistare i propulsori di un altro produttore. Chiaramente, questa scelta filosofica spiega come i francesi affrontino quasi con spirito dimesso la F1 del prossimo futuro.

Essere clienti limita le velleità di vittoria, poiché è difficile raggiungere la vetta acquisendo un propulsore esterno. Almeno, questo è il punto di vista del Consiglio Sociale, che probabilmente dovrà rassegnarsi a decisioni già prese da Luca De Meo e dagli altri top manager del gruppo francese.


Crediti foto: Alpine

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