Alpine: la rabbia e l’orgoglio

Bruno Famin, n°1 di Alpine, ha spiegato che il team non è in vendita e che l'operazione vittoria è solo rinviata. L'orgoglio sportivo francese non è morto

Il titolo del famoso libro di Oriana Fallaci si addice alla perfezione al momento che sta vivendo il team Alpine. Rabbia per una situazione sportiva e tecnica difficile, probabilmente non messa in conto, che sta relegando la squadra francese nelle retrovie della Formula Uno.

Orgoglio perché il glorioso passato della Renault bussa per rivendicare il suo ruolo nella storia. Alpine non ci sta, vuole uscire dal torpore e dimostrare a tutti che sa e può vincere ancora. 

Proprio per questa ragione Bruno Famin, team principal della franchigia con sede a Enstone, ha allontanato con forza le voci che raccontavano di un possibile passaggio di mano. “Falso”, ha tuonato il dirigente. 

Alpine non è in vendita

Non siamo in vendita, abbiamo un vero e proprio progetto con Alpine. Il nostro programma è quello di sviluppare la consapevolezza del marchio Alpine a livello globale attraverso il motorsport e la Formula 1 in particolare”.

“Abbiamo il pieno sostegno del top management. La squadra non è assolutamente in vendita. Continueremo a spingere per raggiungere i nostri obiettivi“, ha esordito Famin in un’intervista rilasciata a Lawrence Barretto per il sito ufficiale della Formula 1.

Dopo una serie di assestamenti interni che durano da un paio di anni, la compagine è scivolata nelle retrovie. C’era da aspettarselo vista la portata delle operazioni compiute nella squadra. 

Non siamo dove vogliamo essere in termini di prestazioni, non intendiamo correre per essere in P15 o P16. Vogliamo essere davanti, intendiamo sviluppare le prestazioni della vettura e vogliamo lottare per il podio e per le vittorie il prima possibile“.

Tutti nel consiglio di amministrazione capiscono che non è una sfida facile. È molto difficile, dobbiamo molto rispetto ai nostri concorrenti. Per lottare è necessario alzare l’asticella, aumentare il nostro livello. Dobbiamo migliorare”.

Bruno Famin, Alpine

Alpine: A524 frutto della vecchia gestione 

Siamo in una fase di down, ma sfrutteremo l’opportunità per essere più forti molto presto e sicuramente apportare i cambiamenti necessari all’interno della squadra per raggiungere i nostri obiettivi”. 

La macchina che abbiamo ora è il risultato della gestione precedente. Ma ciò che è importante è quanto che stiamo facendo ora. E sono contento di quello che stiamo programmando. Ovviamente la strada è molto lunga e abbiamo molto da migliorare“.

Proprio per questo i tecnici francesi stanno approntando un massiccio pacchetto di aggiornamenti da presentare al Gran Premio di Miami. Si tratterà solo del primo update in vista di altri già calendarizzati. Chiaro che i margini di manovra siano limitati e che, verosimilmente, la svolta potrà arrivare nel 2026 con le nuove regole. 

Vista posteriore della Alpine A524, Gp Giappone 2024

Alpine: all-in sul 2026

Uno dei grandi problemi della controllata della Losanga è il deficit prestazionale del propulsore che risulta essere il meno performante della categoria. Non si nasconde Famin ammettendo che loro, quelli che dominavano nell’era aspirata, hanno bisogno di fare di più. E le nuove regole 2026 sono un’occasione d’oro in tal senso.

Si ritiene che l’unità di potenza transalpina paghi un deficit di 15 kw rispetto ai rivali. Ciò può costare fino a 0,5 secondi al giro su determinate piste. “A Viry-châtillon si lavora da tempo sui nuovi regolamenti. La buona notizia è che siamo sulla strada giusta. Siamo abbastanza contenti di quello che stiamo facendo. Ma non sai mai cosa stanno facendo i tuoi concorrenti“.

Sempre in chiave 2026 Alpine deve sciogliere il rebus piloti. I contratti di Esteban Ocon e Pierre Gasly scadono a fine anno e si stanno cominciando ad imbastire le trattative per capire se vi siano margini di rinnovo. 

Siamo contenti dei nostri piloti – ha detto Famin – Parliamo con loro regolarmente. Vediamo cosa possiamo fare in futuro. Ci sono alti e bassi, siamo in un momento di calo ma abbiamo un progetto forte con una visione a lungo termine“.

Abbiamo un buon punto di forza per il progetto 2026. Siamo un costruttore, stiamo sviluppando la Powe Unit che è sulla buona strada, possiamo ottimizzare tutto. Abbiamo un progetto che non ha bisogno di convincerli a restare. Colgo l’occasione per ringraziarli perché ci troviamo in una posizione difficile”.

Non è l’inizio di stagione che volevamo e apprezzo quanto siano costruttivi con la squadra, non solo nelle comunicazioni con i giornalisti ma anche internamente. Quando si cerca di trovare soluzioni con la macchina, entrambi sono molto utili”.

Stiamo anche guardando al mercato e abbiamo anche la nostra accademia in cui stiamo sviluppando talenti per il futuro. Abbiamo Jack Doohan che è la nostra riserva e Victor Martins in F2. Abbiamo un’ampia gamma di possibilità. Siamo contenti di Esteban, felici di Pierre, ma siamo pronti a reagire nel caso in cui succeda qualcosa”.

Pierre Gasly ed Esteban Ocon: la coppia di piloti dell’Alpine che Bruno Famin vorrebbe riconfermare anche dopo il 2024

A breve termine l’obiettivo di Alpine è quello di tornare a punti: “Vogliamo sicuramente tornare nella prima parte della griglia, per migliorare significativamente la nostra posizione“.

Sappiamo che il grande cambiamento nei regolamenti è un’opportunità per cambiare le regole del gioco. Vogliamo cogliere questa opportunità. Questo è l’obiettivo. Intendiamo fare un passo significativo e trovare coerenza, non essere un anno quinto, un anno settimo, un anno sesto. Avviciniamoci molto di più alle squadre più grandi“.

Muoversi con passi calibrati, quasi in silenzio, con umiltà. Questo intende fare Alpine che, arrabbiata e orgogliosa, vuole salire lassù per dimostrare a tutti che battere una concorrenza spietata è possibile. 


Crediti foto: Alpine, F1

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