La scena più bella, al termine di una gara entrata già nella memoria recente dell’endurance, è quella di Charles Milesi che scende dalla sua Alpine A424 con il sorriso di chi ha compiuto un’iimpresa al limite dell’incredibile. Le sue parole, pronunciate a caldo subito dopo la bandiera a scacchi, racchiudono perfettamente lo spirito di questa vittoria:
“È difficile da credere, quasi surreale. Dopo un inizio difficile di gara, due penalità e quasi un giro, nessuno avrebbe potuto immaginare un tale risultato”.
Una dichiarazione che fotografa una gara a dir poco rocambolesca, in cui la casa francese ha saputo trasformare difficoltà e contrattempi in un trionfo che, fino a poche ore prima, sembrava impossibile.
La gara
L’inizio non era stato dei più promettenti. Due penalità pesanti avevano relegato la vettura di Milesi e compagni in una posizione arretrata, quasi compromettendo le possibilità di lottare per il podio. Il francese ha raccontato:
“Con quasi un giro di distacco nessuno avrebbe potuto pensare a un simile epilogo“.
Eppure, il motorsport insegna che nulla è mai scritto fino alla fine. Il lavoro certosino del team Alpine ha fatto la differenza, un passo gara costante, una macchina finalmente competitiva e un reparto strategico capace di prendere decisioni coraggiose nei momenti chiave hanno aperto spiragli insperati.
La svolta
La vera sliding door della corsa è arrivata con un periodo di safety car. Un episodio che ha rimescolato le carte e consentito all’Alpine A424 di rientrare in piena lotta con Peugeot e Porsche. Da quel momento, la corsa è diventata un testa a testa serrato, dove ogni dettaglio contava.
La mossa decisiva è stata la scelta di montare soltanto due pneumatici nel momento più caldo della gara. Una decisione rischiosa, ma premiata. Milesi ha così spiegato:
“Quel cambio ci ha permesso di prendere il comando davanti a Peugeot e Porsche”.
Una chiamata che ha fatto la differenza, regalando all’equipaggio francese la leadership e, di fatto, l’opportunità di scrivere la storia.
Gli ultimi giri
Il finale è stato un susseguirsi di emozioni, con l’Alpine in testa e gli avversari a inseguire. Lo stesso Milesi ha confidato:
“Gli ultimi giri sembravano infiniti ma il ritmo era lì e siamo riusciti a resistere fino alla fine”.
In quei momenti, la freddezza del pilota e l’equilibrio della A424 hanno permesso di respingere ogni attacco. Non si è trattato solo di fortuna, anche se lo stesso Milesi ha riconosciuto che un pizzico di casualità ha avuto il suo peso:
“Siamo stati un po’ fortunati al momento giusto, ma devi anche fare la tua fortuna”.
Il segnale
Questa vittoria non ha soltanto il sapore dell’impresa sportiva, ma rappresenta anche un segnale forte per il futuro di Alpine. La A424, nata nel 2023, sta dimostrando di essere un progetto solido e competitivo. Milesi ha voluto evidenziare il valore del lavoro collettivo che ha portato la squadra francese a questo traguardo:
“È fantastico raggiungere questo obiettivo oggi, insieme ai miei compagni di squadra con cui lavoro dallo sviluppo della A424 nel 2023”
Per Alpine, tornare al successo nell’endurance significa riaffermare la propria tradizione nel motorsport, una tradizione fatta di sfide impossibili e di vittorie conquistate con il cuore e l’ingegno.
Il peso simbolico della prima vittoria Alpine
Ogni primo successo ha un significato particolare, e questa vittoria della Alpine A424 lo è ancora di più. Dopo mesi di sviluppo, test e difficoltà iniziali, il team francese ha finalmente raccolto i frutti di un percorso tortuoso. Milesi, visibilmente emozionato, non ha nascosto quanto questo risultato significhi per lui e per l’intero gruppo:
“Questa prima vittoria è particolarmente speciale”.
Un’affermazione che va ben oltre la cronaca di gara e che racchiude l’essenza dello sport: resilienza, determinazione e capacità di credere in un obiettivo anche quando tutto sembra remare contro.
Una lezione per gli avversari
La vittoria dell’Alpine A424, arrivata in condizioni così complicate, lancia anche un messaggio ai rivali. Ferrari, Peugeot e Porsche, battute sul filo di lana, sanno ora di dover fare i conti con una nuova realtà in pista. L’endurance si conferma terreno di battaglie tecniche e tattiche, dove nulla è mai scontato e dove anche chi parte in difficoltà può ribaltare il pronostico.
Il trionfo di Charles Milesi e dell’Alpine A424 è la dimostrazione di quanto il motorsport sappia regalare storie epiche. Dalla frustrazione delle penalità iniziali alla gioia incontenibile della vittoria, il racconto di questa gara è destinato a rimanere nella memoria. Per Alpine è un successo che vale doppio, è la certificazione di un progetto tecnico in crescita e il segnale che, con coraggio e visione, nulla è impossibile.
Foto credit Ufficio Stampa Alpine