Lunedì prossimo, 30 settembre, si deciderà il destino di Viry-Châtillon, in seguito a un voto consultivo sul piano di trasformazione di Alpine Racing France. Questo piano potrebbe portare all’abbandono dei motori prodotti in Francia per affidarsi a quelli Mercedes.
Renault si è distinta in Formula 1 con i propulsori aspirati ma con l’avvento deli turbo-ibridi ha incontrato difficoltà apparentemente insormontabili considerando l’imminente epilogo. Un colosso che ha conquistato 12 titoli costruttori e 11 titoli piloti che alza bandiera bianca perché stanco di lottare. O forse incapace di farlo.
La decisione della Losanga ha messo in subbuglio i lavoratori e il mondo sindacale. La chiusura di Viry-Châtillon avrà conseguenze ben oltre l’aspetto economico. “Le conseguenze di questo abbandono sarebbero numerose, tra cui la perdita dell’attrattiva del sito di Viry-Châtillon, la fuga di competenze e di talenti e la scomparsa dell’influenza globale e dell’eredità francese“, ha dichiarato in una nota il comitato intersindacale di Wyny. Questo, il 20 settembre, si è incontrato con Luca de Meo non ottenendo risposte concrete. Si tema di trovarsi di fronte a un fatto compiuto: il passaggio alle power unit Mercedes.
Le sezioni economiche e sociali sindacali hanno dichiarato quanto segue: “Durante questo incontro, la delegazione ha avanzato una proposta per partecipare al campionato 2026 come team Alpine spinto dal nostro motore. Gli impegni includono la competitività delle Power Unit per il 2026, il raggiungimento di risultati sportivi di primo piano e la possibilità di intraprendere un percorso alternativo dopo i test dell’auto nel 2026“.

Questa proposta, spiegano i rappresentanti sindacali, è accompagnata da un impegno totale da parte dei dipendenti del sito verso il marchio e dalla garanzia che il progetto Formula 1 sarà sviluppato in parallelo ai progetti di innovazione proposti lo scorso luglio dal management.
Alpine – Mercedes: la strada è tracciata
Secondo il consiglio di fabbrica, i nuovi regolamenti previsti saranno una grande opportunità per i propulsori francesi, ma le indicazioni che arrivano dai vertici non lasciano ben sperare. L’aria che tira è quella di accordo con Mercedes già impostato e che va solo infiocchettato dalle ratifiche ufficiali.
A Viry-Châtillon potrebbero rimanere attività “marginali”, come quella relativa al motore Endurance, un V6 da 3,4 litri utilizzato anche in F2 abbinato a un sistema ibrido comune nella categoria LMDh. Si tratta di un’attività secondaria rispetto alla Formula 1, non si può negare. Alpine sta per alzare bandiera bianca anche se i suoi dipendenti vorrebbero lottare ancora. Ma in una struttura piramidale sono le élite a decidere per tutti.
Crediti foto: Mercedes-AMG Petronas F1 Team, Alpine