Flavio Briatore ha stabilito un traguardo chiaro e audace: riportare Alpine a competere per il titolo mondiale entro la stagione 2027. Questo obiettivo si basa sul cambio regolamentare previsto per il 2026, che introdurrà nuove vetture e power unit, offrendo un’opportunità per riequilibrare le forze in campo.
“Nel 2026-2027 dobbiamo essere lì a giocarci il Mondiale, io ho 74 anni e di tempo non ne ho”, ha dichiarato Briatore, sottolineando la pressione temporale e la sua determinazione a non lasciare nulla di intentato. Il manager vede questa sfida come una missione personale per riscattare un team che, negli ultimi anni, ha subito un netto declino, passando da risultati promettenti a prestazioni deludenti.

Alpine – Rivoluzione interna e cambio di mentalità
Quando Briatore è arrivato in Alpine nel 2024, ha trovato una squadra in crisi: demotivata, disorganizzata e priva di una chiara direzione. Tuttavia, il suo impatto è stato immediato. Il manager italiano ha instillato nei dipendenti un nuovo spirito di sacrificio e dedizione alla causa.
Un esempio concreto è il racconto di tecnici e ingegneri che, sotto la sua guida, hanno iniziato a lavorare fino alle 3 del mattino per produrre un componente cruciale per la monoposto, dimostrando un cambio radicale nella cultura del team. Briatore ha enfatizzato l’importanza di una mentalità vincente, ispirandosi ai suoi successi passati, quando trasformò Benetton da semplice marchio di abbigliamento a potenza dominante della Formula 1.
Alpine – Strategia tecnica: addio ai motori Renault
Una delle decisioni più significative prese da Briatore è l’abbandono delle power unit Renault a partire dal 2026. Alpine passerà ai motori Mercedes, una scelta strategica per aumentare la competitività.
I motori Renault, pur avendo una storia gloriosa con i titoli di Alonso (e non solo) nel 2005-2006, non sono più al passo con i rivali come Mercedes, Ferrari e Honda in termini di prestazioni e affidabilità. Questo passaggio, che segna la fine di un’era per Renault come costruttore completo, è visto come un sacrificio necessario per puntare al vertice.
“Non si può vincere con un motore non competitivo”, ha affermato Briatore, evidenziando come il 2026, con le nuove regole sulle power unit, sarà il momento ideale per capitalizzare questa transizione.

Alpine – Gestione dei piloti: Gasly, Doohan e la scommessa Colapinto
Briatore considera i suoi piloti come degli “amministratori delegati” del team, ossia figure chiave per il successo in pista. Per il 2025, Alpine schiererà Pierre Gasly, pilota esperto e confermato, e Jack Doohan, giovane australiano al debutto in F1 dopo essere stato riserva. Tuttavia, Briatore ha già introdotto un elemento di flessibilità con l’ingaggio di Franco Colapinto come terzo pilota.
Il 21enne argentino si è messo in luce nel 2024 con Williams, mostrando talento e velocità nelle poche gare disputate. Briatore lo considera una stella emergente e non esclude di promuoverlo a titolare già nel 2025 se Doohan non dovesse rispettare le aspettative. “Ogni gara è un esame”, ha sottolineato, lasciando intendere che le prestazioni dei piloti saranno monitorate costantemente e che non ci sarà spazio per errori prolungati.
Alpine – Rafforzamento economico con nuovi sponsor
Dal punto di vista finanziario, Briatore ha portato stabilità e risorse grazie alla sua rete di contatti. L’arrivo di sponsor prestigiosi come Eni e MSC Crociere ha rafforzato il budget di Alpine, un aspetto cruciale in un’era di F1 dominata dal cost cap, dove ogni euro deve essere speso con efficienza.
Briatore vuole riportare Alpine ai fasti dei suoi predecessori: la Benetton di Michael Schumacher e la Renault di Fernando Alonso, entrambi diventati bicampioni del mondo sotto la sua gestione.
Briatore punta al vertice, con ogni mezzo necessario.
Crediti foto: Alpine F1