Alpine: soluzioni di ripiego che rivelano la debolezza del team

L’imminente ingaggio di Jack Doohan da parte di Alpine arriva dopo il gran rifiuto di Carlos Sainz che non ha visto nei francesi un progetto vincente preferendo una nobile decaduta come la Williams

Il team Alpine F1 sta attraversando una fase molto tumultuosa della sua storia. Il futuro è incerto, sospeso tra la motorizzazione Mercedes (che contempla quindi il disimpegno di Renault) e la vendita a chi ieri è diventato Team Principal della scuderia: Oliver Oakes.

Nel frattempo, all’interno della compagine transalpina, ha preso piede la figura di Flavio Briatore, nominato da Luca De Meo come una sorta di super consulente organizzatore incaricato di tracciare il cammino da seguire. Ne ha fatto le spese Bruno Famin, ennesima “testa mozzata” alla fine di un percorso che ha visto cadere molti dirigenti di lungo corso.

Una gestione schizofrenica, mai lineare, sicuramente improduttiva, che tuttora riscontriamo. Lo si può capire dalla gestione della line-up piloti per il 2025. Per ora, Pierre Gasly è il primo conducente confermato per l’anno prossimo. Al suo fianco pare sempre più probabile la firma di Jack Doohan, pilota che fa parte dello Junior Team francese e che attualmente è impegnato in Formula 2.

Il figlio d’arte – si ricordi che il padre è stato cinque volte campione del mondo nelle due ruote – è stato impegnato nei test Pirelli con l’Alpine a Spa-Francorchamps. Un modo per testare ulteriormente le macchine della categoria regina e per preparare il campo a un futuro ormai imminente.

Alpine sta facendo crescere il ragazzo e, per questo motivo, gli ha fatto disputare alcune prove prima con la monoposto 2021, poi con quella 2022, sui circuiti di Losail, Monza, Hungaroring, Zandvoort, Paul Ricard e Spa. Ancora, ha potuto provare in sei sessioni di prove libere 1 tra il 2022 e il 2024 su circuiti come Hermanos Rodriguez, Yas Marina, Montreal e Silverstone.

Jack Doohan: futuro compagno si squadra di Pierre Gasly in Alpine

La nomina di Oakes ha sicuramente accelerato il processo che porta Doohan nella squadra principale. Jack, infatti, ha corso con il team Hitech di cui Oliver è co-fondatore. Doohan sarà quindi il secondo australiano sulla griglia di partenza del 2025, affiancando Oscar Piastri. Tra l’altro, i due hanno una conoscenza in comune, ossia Mark Webber, che è manager di entrambi.


Jack Doohan in Alpine: una soluzione al ribasso

È sicuramente positivo che la Formula 1 preveda un ricambio generazionale con l’introduzione di nuovi talenti giungenti dalle categorie propedeutiche. A Doohan dovrebbe a breve aggiungersi anche Andrea Kimi Antonelli che nei giorni scorsi è stato impegnato anch’egli sul tracciato delle Ardenne nel provare monoposto di Formula 1 per conto della Mercedes.

Ma quella di Jack pare essere – anzi è – una soluzione di ripiego, visto che il primo obiettivo, specie da quando è stato ingaggiato Flavio Briatore, era Carlos Sainz, che si è accasato ufficialmente presso la Williams.

Il dirigente ex Benetton non aveva fatto mistero di volere a tutti i costi lo spagnolo della Ferrari che evidentemente ha declinato perché ha valutato il progetto di Grove più stimolante, convincente e utile per tornare in alto rispetto a quello francese che effettivamente sembra essere un po’ alla deriva.

Questa vicenda racconta come nel paddock Alpine venga vista come una squadra senza obiettivi concreti e senza la vera possibilità di poter scalare la classifica. Il disimpegno della casa madre della losanga sta pesando in questa dinamica. L’accordo non ancora ratificato con Mercedes genera ulteriore incertezza.

Alpine, insomma, non aveva troppe carte da giocare per attirare un pilota del calibro di Carlos Sainz e ha dovuto ripiegare verso la soluzione interna su un driver che, pur talentuoso, è comunque all’esordio in Formula 1 e va a comporre una line-up con un pilota come Pierre Gasly che non ricordiamo come un fuoriclasse assoluto.

Flavio Briatore e Luca De meo, Alpine F1 Team. Crediti foto: XPB Images

Il 2025 potrebbe essere quindi una stagione di passaggio anche in termini di coppia piloti per poi strutturare meglio il team e di conseguenza puntare, nel 2026, su opzioni più solide. Alpine è rimasta col cerino in mano e lo dimostra il fatto che ha tenuto in ghiacciaia la candidatura di Jack per oltre due mesi. Non è un caso che, formalizzato il passaggio di Sainz in Williams, il cammino che porta alla firma del giovane australiano sia stato repentinamente accelerato.

Il nuovo assetto che ieri il team si è dato con Oliver Oakes Team Principal si spera possa essere definitivo e possa servire finalmente a dare stabilità a una squadra che negli ultimi anni ha conosciuto soltanto cambi radicali e una discesa prestazionale inquietante.


Crediti foto: Alpine F1

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