La stagione appena conclusa non è stata una delle migliori per Fernando Alonso che ha dovuto fare i conti ancora un volta con una macchina, la AMR24, non all’altezza delle sue aspettative, condizione dovuta a un progetto nato male e che non è stato adeguatamente sviluppato nel corso del mondiale.
La Aston Martin, scuderia britannica capitanata da Lawrence Stroll, dopo l’ennesima delusione (sono anni che il magnate canadese rincorre vanamente la vittoria) non è stata con le mani in mano e si è messa in moto “aggredendo” il mercato degli ingegneri, andando ad assumere molti uomini dai top team per rafforzare i punti deboli che da troppo tempo limitano l’azione del gruppo.
Tra i nomi più importanti e di spicco c’è ovviamente quello di Adrian Newey, ingegnere classe 1958 proveniente dalla Red Bull in cui ha lavorato ben 19 anni portando moltissimi mondiali a casa. Non finisce qui. Il team ha ingaggiato Enrico Cardile, classe 1975, proveniente dalla Scuderia Ferrari dove ha lavorato in moltissimi ruoli tra cui quello di direttore tecnico.
Altra figura chiave entrata a Silverstone è quella di Andy Cowell, ex numero 1 del Mercedes High Performance Powetrains di Brixworth, l’uomo ritenuto il depositario dei segreti dei propulsori turbo-ibridi che nella prima era di queste motorizzazioni dettarono legge in Formula 1. Cowell svolgerà mansioni da CEO, ma la sua competenza in materia motoristica sarà di sicuro preziosa nell’interazione con Honda, l’altro pezzo forte del menu Aston Martin.

L’Aston Martin tenta l’assalto nel 2026 con Fernando Alonso
Difficile immaginare che nel 2025 Aston Martin possa lottare per il vertice; discorso diverso in chiave 2026. Alonso, che ha parlato in un’intervista concessa a DAZN Spagna, esprimendo un po’ di ottimismo, la scuderia presto lotterà per il vertice provando a vedersela con Ferrari, Mercedes e gli altri competitor già dal 2026.
Ad oggi può sembrare un’impresa ardua guardando i risultati recenti, ma c’è fiducia all’interno del team puntando all’importante cambiamento di regolamento del 2026 in cui l’esperienza e la sapienza tecnica di Adrian Newey possono essere gli elementi che fanno la differenza, così come è successo al volgere del quadro normativo tra il 2021 e il 2022, con la Red Bull che ha preso lo scettro del comando per lasciarlo, nel campionato costruttori, solo in questa stagione quando, non a caso, il genio di Stratford-Upon-Avon è partito per altri lidi professionali.

La sensazione è che, da un punto di vista di pilotaggio, il peso del team ricada su Alonso dato che il suo compagno di squadra, Lance Stroll, deve cambiare passo e dimostrare di meritarsi il posto nel caso la vettura garantirà la possibilità di vincere campionati.
Vedremo cosa riserverà il futuro. Nel 2025 il team proseguirà nel suo cammino di consolidamento e crescita per poi iniziare a sparare le cartucce capaci di andare a bersaglio nella stagione successiva. Alonso ha puntato quel mondiale perché, anche per ragioni anagrafiche, ha fretta e vorrebbe chiudere con il terzo titolo.
E forse non è un caso che ha nominato quella Ferrari in cui i suoi sogni iridati si sono spezzati e nella quale c’è quel Lewis Hamilton che gli diede filo da torcere nel 2007 essendo stato l’unico compagno di team ad averlo battuto. Il senso di rivalsa, si sa, è una grande motivazione nel raggiungere traguardi elevati.
Crediti Foto: Aston Martin Aramco F1 Team, Fernando Alonso