Certe storie nello sport non smettono mai di sorprendere. Per quasi due decenni Fernando Alonso e Lewis Hamilton hanno incarnato la rivalità pura: due talenti nati per dominare, due ego che nel 2007 esplosero nello stesso box McLaren, lasciando cicatrici che segnarono il loro rapporto negli anni a venire. Da allora, frecciate, silenzi e tensioni hanno alimentato una narrazione di distanza e contrapposizione.
Eppure, il tempo e le difficoltà ridisegnano i contorni. Alla vigilia del Gran Premio d’Olanda 2025, mentre Hamilton attraversa la fase più complicata della sua carriera nella sua nuova avventura in Ferrari, è proprio l’asturiano a tendere una mano. Nessun sarcasmo, nessuna allusione velenosa: solo parole di rispetto, quasi di fratellanza agonistica. Sarà l’affinità anagrafica o l’abitudine di Nando di navigare in difficili transizioni, ma il registro comunicativo è sembrato mutato ma convinto.
“Lewis non deve dimostrare nulla a nessuno”, ha dichiarato lo spagnolo nel media day di Zandvoort. “È un pilota straordinario e troverà presto il modo di esprimere il suo massimo potenziale. Lui e la Ferrari resteranno sempre un binomio che merita grande rispetto”.

Il gesto di Fernando va oltre i titoli di cronaca. Alonso conosce le insidie del Cavallino Rampante, sa quanto sia complesso piegare a proprio favore una macchina che porta sulle spalle la pressione di un intero Paese. Forse, in quelle parole, c’è la consapevolezza di chi ha vissuto sulla propria pelle il peso del rosso.
In un paddock che spesso amplifica divisioni e rivalità, emerge una dimensione diversa: il rispetto tra due campioni che hanno scritto pagine contrapposte ma intrecciate della Formula 1. Rivali ieri, avversari domani, ma oggi uniti da un riconoscimento che va oltre la pista. Una bella storia che anima un finale di stagione in cui i due hanno il pensiero rivolto al futuro (leggasi F1 2026 con la sua rivoluzione tecnica) nonostante le rispettive carriere, per questioni di carta d’identità, si avviano alla conclusione.
Crediti foto: F1, Motorsportweek
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