Il Campionato Mondiale di F1 di Lando Norris è stato una competizione che né lui né la sua scuderia, la McLaren, si aspettavano di poter condurre dopo anni di lotta a centro e bassa classifica.
La prima parte della stagione sembrava essere un rifacimento del Mondiale 2023, ma nella seconda il pilota di Bristol è diventato il principale rivale al titolo contro Max Verstappen. Per lunghi tratti, il team di Woking si è dimostrato la prima forza del campionato, tanto che oggi è ad un passo dalla vittoria del titolo mondiale costruttori, che manca dal 1998.
Per Norris è arrivata anche la prima vittoria, a Miami, in modo rocambolesco, per poi ripetersi in Olanda, a casa di Verstappen, e nella notte magica di Singapore.
Nel corso della stagione, però, il giovane inglese non solo ha cercato di inseguire l’olandese, ma ha anche dovuto lottare con il proprio team, che si è dimostrato riluttante fin dall’inizio ad assecondare la sua difficilissima rimonta. Inoltre, il suo compagno di squadra, l’australiano Oscar Piastri, non gli ha offerto alcun aiuto, risultando spesso un intralcio.
Lando Norris: critiche esagerate?
Paradossalmente, la stampa italiana, e non solo, ha criticato più Norris che non il suo team mate. Norris si è ritrovato in una posizione scomoda, per la quale non era adeguatamente preparato. La mancanza di supporto da parte del team e l’atteggiamento poco collaborativo di Piastri non lo hanno certo aiutato.
Sono piovute critiche pesanti, spesso esagerate, su un pilota veloce ma ancora non pronto per lottare per il titolo. Si è letto di tutto, dal “non sarà mai un campione” al “non sa vincere e nemmeno perdere”: giudizi tranchant che solleticano la parte tossica dei social.
Dopo anni di media e bassa classifica, Norris merita il beneficio della prima volta. Tutti hanno diritto a una seconda chance, e nessuno dovrebbe negargliela.
Un esempio della pressione mediatica su Norris è arrivato dopo la disfatta di Interlagos, quando un video montato ad arte lo faceva sembrare critico nei confronti di Verstappen. La stampa ha cavalcato la polemica, alimentando l’anglofobia che a volte serpeggia nel mondo della Formula 1. Ma in questo sport, è bene ricordarlo, non ci sono santi.
Ieri, appena dopo il trionfo di Verstappen per il suo quarto titolo consecutivo, Norris si è congratulato con il rivale, dimostrando, ancora una volta, di saper perdere e di essere sportivo con chi lo ha battuto.
Dall’altro lato, Verstappen ha ricambiato i complimenti, dicendo che anche Norris avrà il suo giorno di gloria, quello in cui diventerà campione del mondo di F1.
La stampa ha elogiato questo momento con tanto di hashtag #Respect. Questo hashtag utilizziamolo sempre, anche quando si vogliono esprimere giudizi negativi. I giudizi devono essere rispettosi, non fatti per compiacere la parte tossica dei social o per accalappiare like e visualizzazioni. Il #Respect bisogna prima darlo, e poi lo si riceve.
Crediti foto: McLaren F1