Barcellona, circuito di Montmeló. La cornice è quella del fine settimana di Formula 3, dove Charlie Wurz, figlio di Alexander, era impegnato con il team Trident. Alexander, 51 anni, ex pilota di Formula 1 e leggenda della resistenza con due vittorie alla 24 Ore di Le Mans (1996 e 2009), osserva da vicino. Non solo da padre, ma anche da profondo conoscitore del motorsport, oggi presidente della Grand Prix Drivers Association (GPDA).
In un’intervista concessa a Pitlane Motor e della quale offriamo alcuni estratti, Wurz ha tracciato un quadro lucido e professionale sul momento di Charlie, sull’ascesa del fratello Oscar, sull’evoluzione del motorsport e sul ruolo dei piloti nella governance della Formula 1.
Wurz su Charlie: “Non è la stagione che speravamo”
“Siamo in una squadra di alto livello e con il curriculum di Charlie ci aspettavamo un rendimento costantemente competitivo”, spiega Alexander. “La velocità non manca, ma la sfortuna ha avuto un peso. Ora serve concentrazione per la seconda parte del campionato, dove deve dimostrare il suo vero valore”.
Nessuna debolezza evidente, ma serve calma
Dal punto di vista tecnico e mentale, Alexander non individua grandi mancanze nel figlio. “Charlie è un pilota completo: ha intelligenza di guida, sensibilità nel setup, conoscenza tecnica. Deve solo restare calmo, lavorare su ogni aspetto come ogni giovane, e aspettare che la fortuna torni dalla sua parte”.
Alla domanda su quale consiglio darebbe a suo figlio, Wurz risponde con pragmatismo: “Gli ho dato l’opportunità di correre in F3. Ora tocca a lui sfruttare al massimo questo palcoscenico”.
Differenze tra padre e figlio, e tra fratelli
Alla domanda su eventuali somiglianze nello stile di guida, Alexander riflette: “Forse entrambi preferiamo una vettura con anteriore forte, ma siamo di generazioni diverse. Charlie guida con pneumatici Pirelli, io correvo con Michelin: cambia tutto”.
E parlando degli altri figli, Felix (che non corre), e Oscar (impegnato in Eurocup-3), l’ex pilota austriaco nota: “Oscar guida d’istinto, Charlie è più razionale. Sono caratterialmente agli opposti: uno estroverso, l’altro più introverso. Ma il cronometro, alla fine, è l’unico giudice”.

Alonso, Sainz e la GPDA: “Fernando è uno squalo. Carlos? Un pilota credibile”
Wurz ha condiviso i box e la pista con Fernando Alonso, e non ha dubbi sulla sua statura: “È uno dei migliori di sempre. Un pilota velocissimo e molto esigente, con sé stesso e con la squadra. Se ha la macchina giusta, torna subito predatore”.
Su Carlos Sainz, oggi alla guida della Williams, Alexander è chiaro: “Sta portando energia al team. Ha credibilità, è un lottatore, e rappresenta un valore aggiunto. Deve restare concentrato e costruire questa fase come base per il futuro”.
Il suo ruolo nella GPDA, che presiede dal 2014, lo ha portato a coinvolgere Sainz anche a livello associativo. “Avevamo bisogno di un nuovo direttore piloti, dopo il ritiro di Vettel. Carlos si è dimostrato subito disponibile e ora abbiamo una struttura solida, con rappresentanza attiva sia in pista che fuori”.
Sul codice di condotta FIA: “Le penalità economiche non sono una soluzione”
La recente riduzione delle sanzioni per linguaggio inappropriato non entusiasma Wurz: “Non credo sia un problema urgente. Sarebbe stato meglio coinvolgere i piloti in un dialogo costruttivo per guidarli verso una comunicazione migliore. Penalità economiche? Non migliorano l’immagine del nostro sport”.

Regolamenti 2026: “Troppo tardi per cambiare. Ma forse si poteva evitare uno stravolgimento”
La nuova generazione di monoposto prevista per il 2026 non convince né il pubblico, né i tecnici, né molti piloti. Wurz è diretto: “Le decisioni sono state prese da tempo e ormai è troppo tardi per modificare i fondamenti tecnici. Avrei preferito evolvere il regolamento attuale, piuttosto che rivoluzionare tutto con un nuovo telaio e nuovi motori. È un cambiamento enorme”.
Nonostante le perplessità, mantiene un filo di ottimismo: “Se le squadre saranno vicine in termini di prestazioni, avremo comunque gare combattute. Alla fine, è quello che tutti vogliamo: i migliori piloti, sulle piste migliori, con macchine all’altezza”.
Il circuito di Monaco: idee sul tavolo, ma senza illusioni
Recentemente, la società di Wurz ha pubblicato un video con alcune proposte per migliorare lo spettacolo a Monaco. “Ho suggerito piccoli cambiamenti per aumentare la possibilità di sorpassi, ma nulla che rivoluzioni la pista. L’Habac-Chicane, ad esempio, richiederebbe un intervento strutturale importante. Non credo che gli organizzatori cambieranno, ma era giusto mettere le idee sul tavolo”.
Un sogno di famiglia: la 24 Ore con i figli
In chiusura, uno sguardo al futuro, tra sogno e realtà. Charlie ha confessato che gli piacerebbe correre con il padre e il fratello a Le Mans. Alexander sorride: “Sarebbe magnifico. Anche se penso che ormai sono un po’ lento. Lascerei a loro la notte e le fasi dure… io potrei gestire la safety car!”.
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