Alex Palou non ha dubbi: il suo futuro è ben saldo negli Stati Uniti, e la Formula 1 non è più un obiettivo. Le sue parole, rilasciate in un’intervista a Indy Star, lasciano poco spazio a interpretazioni. Il pilota spagnolo, due volte campione IndyCar, ha tracciato una linea netta tra il mondo che conosce e ama e quello che, pur ammirato da lontano, non sente suo.
“La F1 non mi piace più“, ha affermato senza peli sulla lingua. “Certo che la seguo. È una categoria straordinaria, gigantesca. Sono un grande fan, ma non credo che là si stiano divertendo quanto noi qui. Non vedo piloti festeggiare con le loro famiglie, o a cena con i meccanici. Io voglio guidare, divertirmi, stare con le persone che fanno parte del mio ambiente. E la F1, da questo punto di vista, è l’opposto“.
Parole emblematiche, anche forti se vogliamo, che hanno fatto rapidamente il giro del paddock virtuale. Pedro de la Rosa, ex pilota e oggi voce autorevole nel panorama motoristico, lo ha sintetizzato in poche righe su X, come riporta SoyMotor: “Con Palou, la F1 perde una grande guida”. Un pensiero condiviso da molti addetti ai lavori, incluso Zak Brown, l’uomo che aveva cercato di portarlo nel team McLaren F1 prima che la trattativa naufragasse a favore della riconferma con Chip Ganassi Racing.
Palou, 28 anni, non ha rimpianti. La chiamata della F1 è arrivata, sì, ma a un prezzo troppo alto. Ganassi ha fatto muro, e ha avuto la meglio. “Credo che Alex sia molto felice della scelta”, commentano nel paddock americano. Con una carriera brillante davanti, un team cucito su misura e la possibilità di continuare a vincere, la prospettiva di un salto nel secondo gruppo della griglia della F1 – dove oggi si combatte senza la certezza di poter emergere – appare poco allettante.
“Non ho nessuna intenzione di lasciare la IndyCar“, ha ribadito il pilota catalano. “Anche se mi dicessero ‘vai pure, tanto puoi tornare’, risponderei di no. E se nel frattempo le cose cambiassero e non trovassi più spazio? Non ci pensavo l’anno scorso, e non ci penso ora. Ogni giorno sono sempre più convinto della mia scelta. Voglio vincere un’altra 500 Miglia di Indianapolis“.
Il suo orizzonte, però, non si limita all’IndyCar. Palou guarda con interesse ad altre classiche del motorsport endurance: la 24 Ore di Daytona, dove ha già corso, e soprattutto la 24 Ore di Le Mans, che resta in agenda, anche se subordinata agli impegni del calendario. C’è curiosità anche per un eventuale debutto in NASCAR, ma con una premessa: “Solo su un circuito stradale. Negli ovali mi verrebbero tutti addosso…“.
Kevin Harvick, campione NASCAR e oggi opinionista, la vede diversamente: “Magari le prime due volte andrà così, ma alla terza sarà lì davanti a giocarsela“. La porta dell’Europa, intanto, resta chiusa. E la Formula 1, almeno per ora, può solo osservare da lontano quello che molti considerano un talento sprecato. O, forse, semplicemente troppo lucido per accettare un salto nel vuoto.
Crediti foto: IndyCar
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