“Inseguendo un… sotto il cielo… Voglia di vincere… un’avventura in più”. L’8 luglio 1990 si spegnevano i riflettori sulle ‘Notti magiche’. Sognammo con gli Azzurri. Ma sperammo anche con la ‘Nazionale rossa’ (come la definiva Candido Cannavò), che quella domenica della finalissima tra Germania e Argentina conquistò il centesimo successo in F1. A Le Castellet.
E forse era destino che quella vittoria dovesse ottenerla un transalpino, lui che proprio nel Gran Premio di Francia era salito per la prima volta sul gradino più alto.
E l’altro? Non possiamo fare a meno di citarlo. Ma se non lo fai, è come se togliessi qualcosa anche a lui. E allora vado a riprendere alcune righe del libro La sfida infinita di Umberto Zapelloni, dedicate a ‘Beco’ e al ‘Professore’:
“Alla vigilia del Gran Premio del Portogallo, che sigillerà definitivamente il discorso Mondiale, si chiude anche molto altro. Venerdì 24 settembre è un giorno che resterà negli annali della Formula 1. Senna dice addio alla McLaren e Prost dice addio alla Formula 1. Non lo fanno apposta, ma annunciano le loro decisioni quasi in contemporanea, quasi vogliano rubarsi la scena a vicenda… Il più contento dell’addio di Prost è certamente Senna, anche se un giorno, prima di quanto potesse immaginarlo, ne sentirà la mancanza.”
Il 24 febbraio 1955 è nato il ‘Professore’. Buon compleanno, monsieur Alain.
Alberto sei stato il migliore come persona e pilota d ‘auto f1.. con honda e altri. Auguri.