La bocciatura del Professore

Alain Prost s'è detto scettico sul matrimonio Hamilton - Ferrari. Un "De Profundis" troppo prematuro?

Sono passati oltre due mesi dall’annuncio che ha scioccato la Formula 1. Ossia il passaggio di Lewis Hamilton in Ferrari. Sono stati versati litri di inchiostro per descrivere quella che è stata definita da più parti la trattativa del secolo.

Prima che il matrimonio si consumi – e bisogna attendere ancora quasi un anno – proliferano le congetture e i diversi punti di vista dei protagonisti del mondo del motorsport che dicono la propria sugli esiti possibili di questo legame. Punti di vista e previsioni che animano il dibattito soprattutto quando i motori riposano.

Ovviamente le positive prestazioni di Carlo Sainz e le contestuali difficoltà che il trentanovenne britannico sta vivendo in Mercedes condizionano il giudizio e fanno analizzare sotto una luce diversa l’intera operazione voluta dalla dirigenza Elkann-Vigna e messa in pratica da Frédéric Vasseur con un’abile manovra strategica.

Al di là di questa particolare fase storica è evidente che Hamilton vada ad abbracciare un contesto operativo del tutto diverso da quello della Mercedes. È risaputo che la Ferrari generi una pressione molto elevata Ma è anche vero che il sette volte iridato ha le spalle molto larghe per potersi sobbarcare un elevato carico emotivo. 

Lewis Hamilton e John Elkann
Lewis Hamilton, pilota Mercedes ancora per una stagione, e John Elkann, presidente Ferrari

Alain Prost scettico sul passaggio di Lewis Hamilton in Ferrari

Chi conosce bene i fatti di Maranello, Alain Prost è tra questi, ha però sollevato qualche perplessità sull’intera intelaiatura dell’operazione. “Posso capire che Lewis voglia provare qualcosa di diverso. La Mercedes è in difficoltà da due anni, quindi posso capire che cerchi rifugio altrove”. 

L’anno prossimo però sarà ancora di un anno più vecchio e mi chiedo se sarà in grado di ritrovare la motivazione. È possibile per un breve periodo, ma è stato a lungo in una squadra inglese e il modo di lavorare alla Ferrari, una realtà italiana, è diverso. Hamilton sarà anche incredibilmente sotto pressione da parte dei media. Non è facile”.

Messa in questi termini sembra una sentenza inappellabile quella del quattro volte campione del mondo. Potrebbe però essere vero l’esatto opposto. Ossia che Ferrari, un ambiente del tutto nuovo in cui non operano dinamiche stantie e dalle quali Hamilton voleva allontanarsi, possa offrire un nuovo abbrivio a un pilota che, invero, uno stimolo grosso ce l’ha: vincere l’ottavo titolo iridato.

Come si usa dire in questi casi, chi vivrà vedrà. Di certo vincere la sfida, con questo coro di pareri avversi, sarebbe una rivincita non da poco.


Crediti foto: Scuderia Ferrari, Mercedes-AMG Petronas F1 Team

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