Rileggendo la storia del rapporto tra Alain Prost e la Ferrari qualcuno potrebbe insinuare sia stato solo una ripicca da parte di Prost verso la sua ex squadra, McLaren e il suo ex compagno di squadra, Ayrton Senna.
Il matrimonio tra il francese e la scuderia italiana è certamente uno di quelli mal riusciti a Maranello, a causa di mancanza di risultati importanti e per l’addio avvenuto in seguito ad una crescente frustrazione.
Il ‘”Professore” però, a differenza di quello che si potrebbe pensare, aveva portato una mentalità combattiva che alla Ferrari mancava da troppo, raggiungendo alcuni piccoli-grandi risultati di tappa.

Prost: dai dissapori con Senna alla scelta di Ferrari
Il 1989 è stato un anno speciale per qualsiasi fan di Formula 1, specie per chi ha potuto godere di un dominio incontrastato di un team con due grandissimi piloti: la McLaren. La scuderia di Woking annoverava tra le sue file Ayrton Senna e appunto, Alain Prost. Il rapporto tra i due, ormai degenerato dal 1988, prometteva scintille nell’anno successivo con un mondiale piloti deciso di gara in gara, approfittando di ogni punto e passo falso commesso dall’altro.
Alain dichiarò, nel luglio 89’, che a fine anno avrebbe lasciato la McLaren perché le tensioni interne avevano ormai raggiunto livelli troppo elevati e in varie occasioni ha espresso il pensiero che Ron Dennis aveva chiaramente scelto Ayrton come riferimento per la squadra.
Tornando alla scelta, quando Prost annuncia l’addio alla McLaren, in casa Ferrari Gerhard Berger annuncia la stessa decisione. È risaputo che il patron di Maranello volesse Senna ma il suo vincolo contrattuale non gli permetteva alcun addio anticipato. Quale scelta migliore di prelevare allora il Professore? Al team emiliano mancava un campione del mondo dal 1979, l’anno della vittoria del campionato piloti da parte di Jody Scheckter. C’era stata la possibilità di vincere, poi, altre due volte il mondiale costruttori, ma l’opportunità di prelevare un campione affermato e provare a risalire la china era un’opportunità da non lasciarsi scappare.
Verso la metà del campionato del ’89, Cesare Fiorio (Team Principal Ferrari) inizia a dialogare intensamente per raggiungere un accordo con driver di Lorette che sia in vigore dal 1990. Nel weekend del Gran Premio di Monza, ecco l’ufficialità: Alain Prost dal 1990 vestirà il rosso Ferrari, facendo coppia con Nigel Mansell.

Alain Prost: la nuova vita sportiva in Ferrari, con la grande delusione contro Senna
Prost lascia McLaren da campione del mondo piloti, vincendo il titolo nella controversa ultima gara di Suzuka. Un evento che segnerà il 1990, ma ci arriviamo tra poco. La rivalità tra i due piloti ormai stava per raggiungere un nuovo livello: non più nello stesso team, non era escluso alcun colpo basso per danneggiare l’altro e favorire la propria scuderia in una vera lotta McLaren-Ferrari. Diverso è invece il rapporto che il francese crea con Mansell, che comincia abbastanza bene fin quando il “Leone” non comincia a sospettare che Prost voglia influenzare le scelte della Ferrari per prendersi i favori del team e scegliere anche il futuro compagno di squadra.
Il mondiale ha inizio, con la gioia di Senna che si ritrova a dover gestire anche una lotta politica con l’allora Presidente FISA, il francese Jean-Marie-Balestre. Tuttavia, ancora all’inizio di stagione, alla vigilia della gara a San Paolo in Brasile, Ron Dennis attacca frontalmente Fiorio e Ferrari dando inizio alla guerra tra i due team.
Accade quello che McLaren non voleva: Prost vince la prima gara a bordo della monoposto rivale a casa di Ayrton.
Nelle settimane successive, iniziano a circolare voci di un ipotetico contatto tra Ferrari e Senna. Le voci infastidiscono Mansell e destabilizzano Prost, che farà di tutto per bloccare qualsiasi tentativo di accordo, memore dei rapporti logorati con la sua ex squadra.
La stagione scorre e la classifica ripropone a parti invertite la situazione del 1989: Senna è in testa, Prost insegue. Il francese fa qualcosa che passa alla storia: l’8 luglio ottiene la vittoria numero 100 per la Ferrari nel Gran Premio di Francia. Il finale, però, è tutto da scrivere. Tuttavia, nell’aria comincia a prendere forma il colpo dell’89 di Prost sul rivale: un pensiero si fa strada nella mente di Ayrton, che non ha nulla da perdere. Anzi, oltre a favorire se stesso, un’azione del genere aiuterebbe anche la McLaren contro la Ferrari. Ed è proprio quello che accade. Senna restituisce il favore dell’anno precedente. Sfuma, però, il colpaccio: vincere a bordo della Ferrari e tornare sul tetto del mondo al primo anno di contratto.
Alain Prost: il veloce declino e la chiusura di un rapporto diventato burrascoso
Il mondiale 1991, nelle idee il prosieguo naturale del precedente, è ben altro che felice. Ferrari sostituisce Mansell con Jean Alesi, formando una coppia piloti tutta francese. Le cose furono subito chiare alla seconda gara in Brasile. Finalmente Senna vince la gara di casa, sempre “maledetta” negli anni precedenti, mentre Prost si rende conto che la nuova vettura che guida non sarà in grado di lottare contro la McLaren. Infatti, l’antagonista del pilota brasiliano fu Nigel Mansell passato con la Williams.
Nel frattempo, le frizioni sopraggiunte tra Alain e il team principal portano all’allontanamento di quest’ultimo a stagione in corso, ulteriore segno di un mondiale compromesso e di successivi anni di difficoltà. L’epilogo di quello che doveva essere negli ideali un rapporto longevo e vincente si trasformò in uno dei divorzi peggiori per Ferrari e per Prost.
Alla penultima gara in Giappone, Alain affermò: “La macchina oggi sembrava un camion”. In casa Ferrari, parole del genere non vennero affatto tollerate: Prost fu immediatamente sollevato dall’incarico e il contratto rescisso senza esitazioni.
Questo dimostra come il matrimonio tra Prost e la Ferrari è certamente uno di quelli mal riusciti a Maranello, a causa di mancanza di risultati importanti e per l’addio avvenuto in seguito ad una crescente frustrazione.
La storia di Alain Prost in Formula 1, però, aveva ancora un ultimo capitolo da scrivere: nel 1993 tornò nel circus al volante della Williams, laureandosi campione del mondo per la quarta volta in carriera.
Crediti foto: F1, AutoGear, Autoappassionati