Adrian Newey è uno degli ingegneri più celebri e vincenti nella storia della Formula 1, un tecnico capace di plasmare il futuro delle monoposto grazie al suo talento nel campo dell’aerodinamica e del design. Con una carriera che attraversa oltre tre decenni, Newey ha giocato un ruolo fondamentale nei successi di diverse scuderie, regalando vittorie storiche e titoli mondiali sia nel campionato piloti che in quello costruttori.
Nasce il 26 dicembre 1958 a Stratford-Upon-Avon, in Inghilterra. Fin da giovane dimostra una grande passione per l’ingegneria e l’automobilismo. Frequenta la Repton School e poi prosegue gli studi al University of Southampton, dove si laurea in Ingegneria Aerospaziale, nel 1980.
Subito dopo la laurea, si immerge nel mondo delle corse, inizialmente nel settore delle vetture a ruote coperte negli Stati Uniti nella serie IMSA, con il gruppo March dove sviluppa la sua abilità nel migliorare l’aerodinamica delle auto. Questa esperienza si rivelerà cruciale per la sua futura carriera in Formula 1.

Andrian Newey – La carriera in Formula
Il vero salto di qualità, il momento della cesura storica, per Adrian Newey avviene quando entra nel mondo della Formula 1, portando con sé una mentalità innovativa che rivoluzionerà il modo di progettare le vetture. È sempre March Engineering che gli dà la possibilità di esprimersi.
Con questo gruppo sforna vettura vincenti nella IndyCar ma comincia a lavorare a un progetto F1 che si rivelerà subito innovativo. Dopo una breve parentesi nel team Force, che chiude immediatamente, ritorna in March che nel frattempo si associa con lo sponsor Leyton House. È in questo contesto, non vincente in pista, ma altamente innovativo, che la Williams lo nota e lo ingaggia.
Williams (1990-1997)
Il grande successo arriva con la Williams, dove entra nel 1990 come capo progettista. Qui ha il suo primo grande impatto sul campionato di Formula 1, disegnando auto che diventano sinonimo di successo. Tra le sue creazioni più famose c’è la Williams FW14, una vettura che introduce importanti novità tecnologiche, come le sospensioni attive, ed è protagonista di una delle fasi più dominanti della storia della Formula 1.
Sotto la sua guida tecnica la Williams conquista ben cinque titoli costruttori (1992, 1993, 1994, 1996 e 1997) e quattro titoli piloti con Nigel Mansell (1992), Alain Prost (1993), Damon Hill (1996) e Jacques Villeneuve (1997).
McLaren (1997-2005)
Dopo il successo con la Williams, Adrian Newey si trasferisce alla rivale McLaren nel 1997. Anche qui si dimostra determinante per i risultati della scuderia. La scuderia di Woking vive un nuovo periodo d’oro grazie alle sue auto, come la McLaren MP4/13 del 1998, che regala il titolo mondiale a Mika Häkkinen. La vettura è caratterizzata da un’eccezionale aerodinamica e gestione dei flussi d’aria, tratti distintivi dell’ingegnere che continua a far scuola presso i rivali.
Durante il suo periodo con McLaren, Newey guida il team alla vittoria di due titoli piloti (1998 e 1999) e un titolo costruttori nel 1998. Tuttavia, con l’avvento degli anni 2000, la McLaren perde progressivamente terreno rispetto ai concorrenti, e Newey inizia a cercare nuove sfide per rinverdire gli stimoli.
Red Bull Racing (dal 2006)
Nel 2006, prende una decisione sorprendente e si unisce alla Red Bull Racing, una scuderia allora emergente ma senza successi rilevanti nè una storia nel motorsport. La sfida di creare una squadra vincente da zero si rivela estremamente motivante per lui. Il risultato è un periodo di dominio straordinario che inizia nel 2010 e prosegue per quattro anni consecutivi.
Con vetture come la Red Bull RB6 e la RB7, progettate da lui, la Red Bull vince quattro titoli costruttori (2010, 2011, 2012 e 2013) e quattro titoli piloti con Sebastian Vettel. Le sue vetture si distinguono per l’estrema efficienza aerodinamica e l’innovazione nelle soluzioni tecniche, che spesso mettono Red Bull un passo avanti rispetto alla concorrenza che impiega anni a copiarne le virtù.
Anche dopo il ciclo di successi con Vettel, Newey continua a essere una figura centrale nella progettazione delle vetture Red Bull. A partire dal 2021, con Max Verstappen come pilota di punta, la Red Bull ritorna al vertice, vincendo il campionato piloti nel 2021, 2022 e 2023 e buona possibilità di conquistare quello in corso

Adrian Newey è noto per il suo approccio creativo e innovativo, spesso prendendo rischi tecnici che altri ingegneri avrebbero evitato. La sua principale area di competenza è l’aerodinamica, campo in cui ha saputo integrare perfettamente tecnologia e design per massimizzare le prestazioni delle vetture. E’ famoso anche per il suo coinvolgimento diretto nel processo di progettazione: è uno dei pochi ingegneri capo a disegnare ancora a mano alcune parti delle componenti delle auto.
Un altro elemento che ha caratterizzato la sua carriera è la sua capacità di adattarsi ai cambi regolamentari della Formula 1. Ogni volta che il contesto aerodinamico è cambiato, è stato in grado di trovare soluzioni all’avanguardia che hanno dato ai suoi team un vantaggio competitivo.
Oltre alla sua passione per la Formula 1, Adrian è anche un appassionato di sport motoristici in generale. Ha partecipato a diverse gare automobilistiche e ha anche corso con auto storiche in competizioni non professionali.
Nel 2017, ha pubblicato la sua autobiografia, “How to Build a Car”, in cui racconta la sua vita e la sua carriera in Formula 1, offrendo uno sguardo unico dietro le quinte del suo processo creativo e tecnico.
L’impatto di Adrian Newey sulla Formula 1 è indiscutibile. Le sue vetture hanno vinto oltre 190 Gran Premi e più di 10 titoli mondiali. È considerato un innovatore, un genio della progettazione e uno dei migliori ingegneri nella storia dello sport.
Ora questo palmares e tutta la straordinaria competenza di un tecnico geniale saranno a disposizione della Aston Martin che intorno all’ingegnere di Stratford-Upon-Avon intende costruire un team che finalmente dia scacco ai rivali.
Crediti foto: Oracle Red Bull Racing, Williams Racing