Ferrari, Adrian Newey poteva essere il tuo Phil Jackson

Brevi considerazioni sul possibile mancato arrivo del genio inglese alla corte del Cavallino Rampante

Le ultime notizie sul futuro dell’ingegnere aerodinamico Adrian Newey, l’uomo più vincente della Formula 1, sembrano darlo certo all’Aston Martin di Lawrence Stroll. Tuttavia, quest’ultima nega imminenti annunci così sensazionali. Per la Ferrari, che è riuscita a convincere il pilota più vincente della storia, il sette volte campione del mondo Lewis Hamilton, a oltrepassare i cancelli di Maranello alla soglia dei 40 anni, lo smacco sembra essere arrivato dallo stesso tecnico che avrebbe preferito rimanere in Inghilterra e accasarsi nel team di Silverstone che dal 2026 sarà motorizzato Honda.

I tifosi del Cavallino Rampante si sono divisi, come spesso accade, tra delusi e quelli che, per orgoglio, si lanciano in frasi fatte del tipo “si può vincere anche senza Newey”. Certamente si può trionfare anche senza Adrian ma, nel caso della Ferrari, averlo sarebbe stato un grande vantaggio, considerando che un mondiale piloti non arriva a Maranello dal 2007 e quello Costruttori dal 2008.

Adrian Newey Aston Martin
Adrian Newey pronto a vestire i panni della Aston Martin

Adrian Newey poteva essere il nostro Phil Jackson

Gli appassionati di NBA e di basket in generale sanno bene chi sia Phil Jackson, l’“Adrian Newey dell’NBA”, il coach con più titoli vinti in America: ben 11. I Los Angeles Lakers, a fine anni ’90, vivevano una situazione simile a quella della Ferrari, in cui gli anni d’oro dello “Showtime” di Magic Johnson e Kareem Abdul-Jabbar erano ormai lontani e l’ultimo titolo NBA risaliva al 1988.

In questi oltre dieci  anni di amarezze, i Chicago Bulls di Michael Jordan, Scottie Pippen e Dennis Rodman, guidati da Phil Jackson, conquistarono 6 titoli, in due triplette non consecutive. Un’impresa mai più ripetuta nella storia dell’NBA fino ad oggi. Jackson, dopo l’ultimo titolo vinto nel 1998, quello della “The Last Dance” con i Bulls, si ritirò nella sua casa sul lago Flathead, in Montana.

Nel frattempo, i Lakers, con le stelle nascenti Shaquille O’Neal e Kobe Bryant, non riuscivano a imporsi nella corsa al titolo, fermandosi nei play-off. Il proprietario dei Lakers, principale artefice dello “Showtime”, Jerry Buss, incaricò il General Manager Jerry West di convincere il coach più vincente della storia, Phil Jackson, ad allenare il suo team. Jackson, dopo non pochi tentennamenti, abbandonò la tranquillità del Montana per trasferirsi nella caotica e sfarzosa Hollywood.

Al primo anno, i Lakers, guidati dal tecnico ex Bulls, spiccarono finalmente il volo, vincendo i titoli NBA nel 2000, 2001 e 2002, un’impresa che non si vedeva a Los Angeles dai tempi della tripletta del 1952-1954.

Chiaro che John Elkann non è Jerry Buss, anche se è riuscito a portare in Ferrari la stella più vincente Lewis Hamilton, e che Benedetto Vigna o Frédéric Vasseur non sono Jerry West, ma lasciarsi sfuggire un genio come Adrian Newey per l’Aston Martin può essere l’ennesimo rimpianto del Cavallino.

Il tempo scorre, i mondiali di Schumacher e Raikkonen sono ormai lontani. I ferraristi non possono vivere di ricordi e di “stiamo lavorando”. Newey poteva riportare il Cavallino alla vittoria, come Jackson fece con i Lakers. La storia insegna.

Exit mobile version