Adrian Newey: un equilibratore che rischia di rompere gli equilibri

L’operazione Newey è tecnicamente vantaggiosa ma finanziariamente rischiosa. Onere che Aston Martin ha voluto assumersi. A differenza della Ferrari…

Lo abbiamo riportato ieri: Adrian Newey è prossimo alla firma con Aston Martin. La notizia, che era nell’aria, ha quasi assunto i crismi dell’ufficialità dopo che Autosprint, autorevole testata giornalistica italiana, ha affermato, in base a sue fonti, che a settembre il geniale ingegnere firmerà con la casa di Silverstone

Un colpaccio, un pezzo da 90 che va ad arricchire una line up tecnica da fare invidia. Ma soprattutto una mossa che spiazza Ferrari e i ferraristi. La prima, che un abboccamento con Adrian l’aveva avuto, era forse cosciente da tempo che l’operazione non si potesse concludere positivamente; i secondi ancora speravano che emergesse qualche elemento che alla fine convincesse l’ex Red Bull ad accettare il rosso. Così non sarà, salvo clamorose mutazioni di direzione degli ultimi minuti.

Adrian Newey andrà quindi a rinforzare una scuderia molto ambiziosa che sta lavorando da anni per diventare un soggetto forte della Formula 1. La nuova sede di Silverstone, una galleria del vento all’avanguardia, la collaborazione esclusiva con il motorista giapponese Honda e tutta una serie di indicatori mostrano quanto Lawrence Stroll stia facendo sul serio.

Adrian Newey Aston Martin
Adrian Newey posa accanto alla Aston Martin Valkyrie

Adrian Newey può generare problemi di bilancio? 

Si dice che Newey, tramite il suo manager Eddie Jordan, abbia firmato un quadriennale da 100 milioni di dollari, praticamente 25 milioni a stagione. Una cifra da capogiro che comunque è più bassa di quella che, sempre stando ai “si dice”, sarebbe stata richiesta in prima battuta.

Si parlava infatti di addirittura 50 milioni l’anno. Tramite il meccanismo dei bonus in base agli obiettivi raggiunti, sembra che i 25 milioni a campionato possano aumentare sensibilmente fino ad arrivare quasi al raddoppio. Certamente Lawrence Stroll ha le borse così piene di denaro da potersi permettere l’esborso di questa cifra.

Ma il quesito è un altro: la cosa è compatibile con i parametri finanziari stabiliti dalla Formula 1? Sappiamo che gli stipendi dei tre top manager di un team sono esclusi dal budget cap, ma vedendo le recenti acquisizioni della scuderia anglo-canadese, si nota che sono diverse le figure di spicco assunte che sicuramente guadagnano un bel po’ di denaro. 

Mike Krack, Dan Fallows, Enrico Cardile, Andy Cowell non sono personaggi di “serie B”, si parla di professionalità di alto profilo che vengono ben remunerate. Anche se non possiamo conoscere nel dettaglio i bilanci della Aston Martin, si tratta sicuramente di stipendi molto importanti. In questo contesto si inserisce il salario di Adrian Newey che ovviamente sarà uno dei tre esclusi dal tetto di spesa. 

Se si toglie l’ingegnere di Stratford-upon-Avon, uno dei nomi succitati deve invece entrare nel computo che sottostà ai vincoli di bilancio introdotti dalla Federazione Internazionale dell’Automobile. E questo potrebbe ovviamente sottrarre delle risorse per pagare altri ingegneri, per sviluppare le vetture, o per gestire la singola stagione di Formula 1.

Lawrence Stroll, patron di Aston Martin

Adrian Newey: Aston Martin è riuscita in ciò in cui Ferrari ha “fallito”

Lawrence Stroll e i suoi revisori fiscali avranno fatto bene i conti e se hanno potuto accelerare con Newey è perché i bilanci quadravano. È tutta una questione di compromesso e di equilibrio. Newey viene per dare la svolta tecnica a un team che da anni studia da grande senza mai riuscire ad esserlo. 

Sarà quindi una questione di pesi e contrappesi fiscali per far quadrare i conti e per evitare che un’operazione clamorosa da un punto di vista tecnico possa negativamente riverberarsi sulle casse del team e soprattutto sulla capacità di poter operare dello stesso.

Un’operazione che resta importantissima e vantaggiosissima per la scuderia di Silverstone, ma che contempla una certa quota di rischio. Ed è forse questo uno dei motivi che hanno spinto la Ferrari a chiamarsi fuori dalla corsa al tecnico.

Far quadrare i bilanci per un team mastodontico quale è quello di Maranello è un’operazione molto complessa e delicata, e Newey, al di là di tutti i vantaggi tecnici che avrebbe portato, rischiava di far saltare il banco.


Crediti foto: Aston Martin, Oracle Red Bull Racing

Exit mobile version