Adrian Newey è diventato il simbolo della nuova era Aston Martin. Non solo un consulente tecnico, ma la mente che sta imprimendo una direzione precisa al progetto a lungo termine voluto da Lawrence Stroll. È stato Enrico Cardile, oggi direttore tecnico del team, a sottolineare con forza il ruolo centrale del mago inglese, definendolo “il motore che guida lo sviluppo della vettura”.
Annunciato poco più di un anno fa, l’ingresso di Newey nel quartier generale di Silverstone è divenuto operativo solo da marzo, dopo il necessario periodo di transizione. Da allora, l’ingegnere britannico si è perfettamente integrato nelle dinamiche del team, pur mantenendo quell’aura di unicità che lo accompagna da oltre trent’anni. Curriculum, esperienza e una visione “tridimensionale” (così l’ha definita Cardile) del progetto tecnico lo rendono una figura fuori scala rispetto a qualsiasi organigramma.

“Adrian è sicuramente il motore che muove lo sviluppo della vettura”, ha dichiarato Cardile al podcast ufficiale della Formula 1. “I nostri uffici sono uno accanto all’altro: il mio compito è capire in che direzione vuole andare e assicurarmi che abbia tutte le informazioni di cui ha bisogno, della migliore qualità possibile, sviluppando processi che rendano realizzabili le sfide che pone all’organizzazione”.
Cardile, che ha lasciato la Ferrari (non senza tensioni) per abbracciare l’ambizioso piano di Stroll, conosce bene la portata di questa collaborazione. “Trovo incredibile come sia in grado di pensare in 3D e poi tradurre tutto in un progetto 2D: la sua capacità è semplicemente enorme”, ha aggiunto.
Aston Martin – Un piano per il 2026
L’obiettivo dichiarato di Aston Martin è semplice ma super ambizioso: competere per il titolo mondiale entro la metà della prossima decade. Il traguardo fissato è il 2026, anno in cui entrerà in vigore la nuova generazione di regolamenti tecnici. Tutte le assunzioni strategiche – da Cardile ad Andy Cowell, fino a Newey – sono state siglate in tempo per dare continuità allo sviluppo del progetto prima del cambio di normativa.
Il britannico è già immerso nel lavoro sul telaio e nella definizione dei concetti aerodinamici che dovranno sposarsi con la nuova power unit Honda. “Parlare con lui è come parlare con un intero team di Formula 1 allo stesso tempo”, ha raccontato Cardile. “È un capo progettista, un esperto di dinamica del veicolo, un responsabile dell’aerodinamica: tutto questo in una sola persona. È unico”.

Adrian Newey: una mente che non conosce compromessi
Tra i tratti che più colpiscono chi lavora con lui, c’è la disciplina. In Aston Martin lo hanno ribadito più volte: al di là del talento, Newey possiede una dedizione assoluta. “Se dovessi citare qualcosa, sarebbe il suo impegno, la sua determinazione nel raggiungere l’obiettivo senza fare concessioni di alcun tipo, prendendo tutto alla perfezione, indipendentemente dai costi”, ha spiegato Cardile.
Newey non si limita a pensare concetti: li rende realizzabili. Se un reparto incontra difficoltà, entra nel dettaglio tecnico, fornisce soluzioni, supporta ogni livello dell’organizzazione. È la capacità di oscillare con naturalezza tra la visione macro e la micro-ingegneria che continua a fare di lui un caso unico nel panorama della Formula 1 moderna.
Aston Martin e la sfida Honda
Nel 2026 Aston Martin lascerà il propulsore Mercedes per legarsi a Honda. È un cambiamento epocale, tanto simbolico quanto tecnico, e rappresenta un punto di svolta nella ricerca dell’indipendenza del team. Enrico Cardile ha spiegato come stiano procedendo i rapporti tra le due strutture: “Personalmente, da quando sono entrato, la mia attenzione è stata concentrata sul telaio. Solo marginalmente sto vedendo cosa fa la squadra power unit, ma sono rimasto sorpreso dall’impegno e dall’approccio aggressivo dei giapponesi”.
L’ex direttore tecnico Ferrari ha sottolineato anche il valore del dialogo instaurato con il partner nipponico: “Sono molto aperti a collaborare e pronti a soddisfare le nostre richieste per quanto riguarda il telaio. Mi piace questo approccio, perché durante lo sviluppo seguono e cercano di integrare le nostre esigenze”.
L’obiettivo è costruire un pacchetto completamente integrato tra telaio, aerodinamica e propulsore, il che rappresenta la chiave per tornare stabilmente ai vertici. Andy Cowell, ex uomo chiave di Mercedes High Performance Powetrains e oggi parte integrante del progetto Aston-Honda, ha visitato recentemente le strutture giapponesi, confermando che la partnership procede nella direzione giusta.

Newey e la filosofia Aston Martin
A Silverstone Adrian Newey non è una semplice “firma” prestigiosa. È l’architetto di un metodo. La sua presenza ha già modificato la cultura interna del team: dalla pianificazione dei processi di sviluppo all’approccio alla galleria del vento, fino al dialogo quotidiano tra reparti. È una figura che incarna la perfetta sintesi tra passato e futuro della Formula 1, un ingegnere che ha attraversato decenni di rivoluzioni tecniche senza mai perdere la capacità di anticipare la prossima.
Nel 2026, Aston Martin e Honda debutteranno come nuovo binomio tecnico. Ma, più di ogni altra cosa, sarà l’impronta di Adrian Newey a definire se la squadra di Lawrence Stroll potrà finalmente trasformare l’ambizione in realtà.
Crediti foto: Aston Martin F1, Honda F1
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