La Federazione Internazionale dell’Automobile starebbe discutendo con la Formula 1 una possibile revisione delle regole tecniche per reintrodurre i motori aspirati V10 alimentati da carburanti sostenibili prima del 2031. Questa l’indiscrezione che giunge dalla Germania e che fa sognare lo zoccolo duro del tifo.
Negli ultimi mesi, la Formula 1 sta considerando un cambio di direzione rispetto al regolamento motori previsto per il 2026, basato su unità ibride con maggiore apporto elettrico e carburanti sintetici. L’idea è di tornare ai motori aspirati (senza turbo), in particolare ai V10, abbinati a E-Fuels climaticamente neutri.
Secondo Stefano Domenicali, CEO della categoria iridata, questi propulsori sarebbero più economici e semplici e garantirebbero auto più leggere rispetto agli attuali ibridi V6 turbo e a quelli previsti per il 2026.
Inoltre, il ritorno dei V10 offrirebbe un beneficio sonoro, un elemento che manca ai moderni motori ibridi e che i fan rimpiangono dai tempi d’oro della F1. Anche Max Verstappen si è espresso recentemente a favore di un ritorno a questa architettura (link all’articolo).

Perché si sta valutando il ritorno ai V10?
L’idea di reintrodurre i V10 aspirati nasce da diverse preoccupazioni legate al nuovo regolamento 2026, tra cui:
- Equilibrio competitivo: Il cambiamento radicale delle regole (con nuove auto, motori, pneumatici e carburanti ecosostenibili) potrebbe alterare la parità tra i team. Il rischio è che un costruttore interpreti meglio le norme e finisca per dominare la categoria, riducendo lo spettacolo.
- Costi e semplicità: I motori aspirati sono meno complessi e costosi rispetto agli ibridi, il che potrebbe attirare nuovi costruttori e prevenire l’uscita di grandi marchi, come accadde nel 2009.
- Sostenibilità e immagine: Gli E-Fuels, essendo CO2-neutrali, potrebbero rappresentare una soluzione sostenibile in linea con l’obiettivo della F1 di diventare Net Zero entro il 2030, senza sacrificare il DNA della categoria.
Quali sono le opzioni sul tavolo?
Per evitare la transizione agli ibridi 2026, sono state ipotizzate due alternative:
- Prolungare l’attuale regolamento fino al 2027, per poi introdurre i V10 nel 2028.
- Limitare il regolamento 2026 a soli tre anni (anziché cinque), aprendo la strada ai motori aspirati nel 2029.
Questa seconda ipotesi è possibile grazie agli statuti FIA, che non impongono cicli regolamentari fissi di cinque anni. Tuttavia, una decisione dovrebbe essere presa con urgenza, poiché eventuali modifiche devono essere approvate prima dell’estate 2025.
Pressioni politiche dietro questa scelta?
Alla spalle questa possibile rivoluzione potrebbero esserci implicazioni politiche scaturenti dalle necessità dei soggetti coinvolti nel processo di decision making.
- Pressioni sulla FIA: Il presidente Mohammed Ben Sulayem potrebbe voler evitare il rischio di un fallimento del regolamento 2026, che sarebbe un duro colpo per la sua gestione.
- Favori a Cadillac: Alcuni sospettano che Ben Sulayem voglia agevolare l’ingresso di Cadillac. Un rinvio al 2028 permetterebbe al marchio americano di usare motori Ferrari per due anni e poi sviluppare un proprio V10, un compito più semplice rispetto a un ibrido.
- Reazione dei team: Toto Wolff (Mercedes) potrebbe accettare un ciclo triennale per il 2026, considerando che i costi sarebbero comunque contenuti dai budget cap introdotti nel 2024.
V10 in F1: la decisione finale dipenderà da due fattori
La FIA ha già creato un gruppo di lavoro dedicato ai V10, segno che la proposta sta guadagnando consensi. Tuttavia, mantenere l’attuale regolamento oltre il 2026 è improbabile, poiché Audi – che entrerà ufficialmente in F1 – ha già investito pesantemente sui nuovi ibridi.
V10 – La F1 si trova quindi a un bivio:
- Seguire la strada già tracciata per il 2026, con motori ibridi avanzati e carburanti ecosostenibili.
- Optare per un ritorno ai motori aspirati V10, puntando su semplicità, suono iconico e sostenibilità.
La decisione dipenderà da un delicato equilibrio tra fattori tecnici, economici e politici, ma il tempo stringe per definire il futuro della categoria.
Crediti foto: Honda, Scuderia Ferrari