In attesa che Max Verstappen diventi il pilota più titolato con la Red Bull, è ancora Sebastian Vettel “l’uomo della storia” del team anglo-austriaco pur essendo stato superato nel numero di vittorie dell’olandese che, a fine anno, potrebbe raggiungerlo anche nel numero dei corone iridate: quattro.
Al di là dei numeri e delle statistiche è chiaro che tra Milton Keynes e la Germania ci sia una certa intesa. Seb è diventato grande in Red Bull; questa si è strutturata come top team anche grazie alle vittorie del fenomeno di Heppenheim.
Per rinverdire questo legame geografico e culturale, lo junior team della Red Bull punta su un altro germanico che pare possedere il pedigree buono: Ollie Goethe. Il team campione del mondo sta crescendo una nuova speranza per provare a ripetere i trionfi austro-tedeschi.
Oliver Goethe: un (mezzo) tedesco per replicare l’era Vettel
Oliver Goethe, danese di nascita ma con doppio passaporto, è impegnato in F3 col team Campos ed è recentemente entrato a far parte dello Red Bull Junior Team.
“Ollie”, a cui non mancano le ambizioni, ha espresso la sua ammirazione per Vettel di cui vorrebbe seguire le orme: “Questo è sicuramente l’obiettivo – ha dichiarato a GPFans – Ad essere onesti, ora sono solo concentrato sul massimizzare ogni gara. Ma sì, la carriera di Seb è la strada a cui sto puntando. Quindi sì, questo è l’obiettivo“.
A diciannove anni, il pilota tedesco è in F3 accanto al figlio di Juan Pablo Montoya, Sebastián, e guarda verso il futuro. “È impossibile dire dove sarò tra 12 mesi. Al momento ho visto alcuni piloti di uno o due anni più vecchi di me fare i loro primi giri in F1. Mentirei se dicessi che non sono davvero geloso di questo e che mi piacerebbe essere nella loro posizione l’anno prossimo, facendo qualche giro su una macchina di Formula Uno“.
Questo uno dei passi necessari, oltre alla promozione in F2. Red Bull non ha fretta, visto che tra le mani ha un diamante da sgrezzare. Un po’ ciò che Mercedes sta facendo con Andrea Kimi Antonelli.
La Formula 1 è un’opzione lontana, dai contorni non ancora definiti. Mettere pressione a un ragazzo talentuoso ma ancora acerbo sarebbe un errore fatale. Per questo il team lo farà crescere con calma osservando gli sviluppi della sua carriera.
Insomma, Sergio Perez – o chi eventualmente lo sostituirà – può stare tranquillo nell’immediato e nel futuro prossimo.
Crediti foto: Team Campos, F1