Quando manca ormai sempre meno al weekend di San Paolo, Oscar Piastri deve assolutamente ritrovare la propria fiducia per non perdere il treno di Lando Norris che da tempo corre spedito. Certo, lo storico dei risultati ottenuti in Brasile non renderà tranquillo il pilota australiano – P14 nel 2023 e P8 nel 2024 – ma ora come non mai, è chiamato a dare una risposta.
Fino a qualche giorno fa, nel paddock circolava una voce – non confermata – sulla richiesta dell’entourage di Piastri di cambiare il telaio. La McLaren ha poi confermato che la squadra avrebbe intrapreso altri mezzi per ridare fiducia al ventiquattrenne. Tutti questi episodi misti a quanto accaduto in alcune gare sul lato strategia, hanno dato adito a delle voci che potrebbero scombussolare l’ambiente di Woking.
Infatti, c’è chi pensa che il muretto papaya stia favorendo Norris piuttosto che Piastri. Tuttavia, si diceva lo stesso a inizio stagione ma con i ruoli invertiti. Quando l’inglese non riusciva a tenere il passo del proprio compagno di squadra, qualcuno accusava McLaren di giocare sporco. Ma questo è un tema abbastanza ricorrente nel mondo della F1.
Martin Brundle, ex pilota e voce della F1 in Gran Bretagna, ha parlato della situazione del pilota papaya, spiegando che questi risultati sono sintomo di una mancanza di fiducia e che la McLaren non potrebbe mai pensare di rendere una macchina più lenta in modo da favorire un altro.

Martin Brundle: “Piastri? Sembra che qualcosa gli stia sfuggendo”
“Qualcosa è andato storto e ha perso un pò di fiducia. Considerando quanto questa lotta sia serrata, ha bisogno di un weekend molto solido per riprendersi. Se ha forse troppe cose che gli ronzano nelle orecchie? L’abbiamo descritto come un pilota che non si lascia facilmente scomporre per praticamente tutta la stagione. Così appariva“.

“È sempre stato così calmo via radio, senza lasciarsi influenzare dalle cose, e all’improvviso quella facciata sembra essere caduta, e lui sta facendo fatica. Piastri trattato in modo ingiusto? State tranquilli. Una squadra non spende 400 milioni di dollari l’anno, non impiega 1500 persone, per poi cercare di far andare una delle sue vetture un pò più piano“.
Cosa sta succedendo al pilota della McLaren?
Dopo il Gp del Messico, Andrea Stella aveva spiegato che in alcune piste che condividevano come caratteristica l’asfalto scivoloso, Piastri avesse ancora delle difficoltà rispetto al compagno di squadra che, al contrario, poteva contare su un bagaglio d’esperienza abbastanza importante.
Che le difficoltà dell’australiano siano da ricondurre solamente a una mancanza di feeling con i tracciati di Austin e Città del Messico? Nonostante i risultati ottenuti in questi due appuntamenti possano da un lato corroborare questa teoria, dall’altro bisogna ricordare che in una pista altrettanto scivolosa come quella del Bahrain, il classe 2001 aveva ottenuto una splendida vittoria distanziando il proprio compagno di squadra di ben 16 secondi.
Alla luce di ciò, probabilmente qualche upgrade ha allontanato la MCL39 dalle caratteristiche di Piastri. In Canada, per esempio, i papaya avevano introdotto una nuova sospensione anteriore per migliorare il feedback di Norris sull’avantreno, mentre l’australiano aveva preferito rimanere con la vecchia configurazione.

Inoltre, sarebbe importante menzionare anche la crescita del 4 della McLaren. Dopo un avvio di stagione sicuramente non all’altezza, da Zandvoort in poi, è evidente che Lando abbia ritrovato in qualche modo la serenità che gli ha permesso di ritrovare la velocità che lo ha sempre contraddistinto, mettendo pressione al proprio compagno di squadra che, nel frattempo, stava lottando per riottenere il feeling con la propria monoposto.
Per concludere, il Brasile è l’occasione giusta per dimostrare che le difficoltà nelle ultime gare sono state soltanto un momento di flessione e non un campanello d’allarme. In fondo, Piastri ha già dimostrato anzitempo di saper imparare in fretta e di non farsi abbattere dagli errori.
Crediti foto: McLaren
Seguici sul nostro canale Youtube: clicca qui



