Poco meno di due settimane fa Audi ha completato il processo di acquisizione della Sauber accaparrandosi il 100% del pacchetto azionario. Una mossa che ha il fine di accelerare il processo di crescita che potrebbe essere ulteriormente velocizzato grazie all’introduzione di una figura di spicco come quella di Mattia Binotto. Non una notizia, bensì una suggestione che però avrebbe basi concrete.
La casa tedesca ha schiacciato sul tasto del fast forward per impostare alcuni investimenti pesanti col fine di presentarsi nel 2026 già pronta e a un livello di competitività più elevato. Quello della controllata Volkswagen è stato un vero e proprio atto di forza che ha allontanato, in maniera radicale e definitiva, quelle voci che alludevano ad un fantomatico disimpegno in un’avventura nemmeno cominciata.
Il chiacchiericcio si era alimentato per l’addio di Markus Duesmann, l’uomo che aveva firmato il programma F1 della Audi. Gernot Döllner, il nuovo n°1 del gruppo, ha immediatamente sgomberato il campo dai dubbi e ha stabilito una road map che prevede cospicui investimenti mirati a potenziare la storica struttura di Hinwil.
Audi ha impostato un programma a due rami. Da un lato la creazione del suo motore che già gira al banco in una versione monocilindrica; dall’altro ha preso le redini del team svizzero per rivoluzionare le strutture e le dinamiche operative.
Questo mondiale e quello prossimo serviranno per impostare il sistema e per mandarlo a regime. James Key, arrivato dalla McLaren, attende la definizione delle regole 2026 per mettere mano ai progetti e nel frattempo sta contribuendo a definire lo staff che lo deve supportare nel lavoro.
Binotto – Audi: perché sarebbe un buon affare
Proprio per definire la line-up aziendale la figura di Mattia Binotto potrebbe tornare utile per i propositi dell’Audi. L’ingegnere di Losanna – attualmente impiegato in TEXA Spa – porterebbe in dote un bel po’ di elementi potenzialmente utili per la casa di Ingolstadt.
- Esperienza. Binotto è stato assunto in Ferrari come motorista nel 1995. Ha poi scalato tutte le posizioni fino ad arrivare ai vertici. L’ingegner Mattia ha servito con abnegazione per la causa rossa per 20 anni accanto a gente del calibro di Michael Schumacher, Jean Todt, Ross Brawn, Rory Byrne, Paolo Martinelli accumulando capacità di problem solving di primo livello.
- Capacità di governo. Binotto sa prendere decisioni, cosa che servirebbe in una realtà in cui Alessandro Alunni Bravi è in discussione e nella quale Andreas Seidl si occupa d’altro. Mattia Binotto ha caratura decisionale comprovata per imporsi e per imporre il suo credo.
- È un motorista. L’occhialuto ingegnere nasce come motorista. E una figura del genere sarebbe preziosa per chi sta realizzando una power unit nuovissima e senza riferimenti tecnici pregressi
- Ha voglia di rimettersi in discussione. Il lavoro in TEXA è qualcosa di temporaneo, un passaggio per rilanciarsi in grande stile. Un palliativo, un impegno per tenersi vivo ed evitare di passare troppo tempo nella vigna di famiglia. Binotto, in realtà, punta al rientro a pieno regime in Formula Uno.
Come era accaduto per Alpine, vi abbiamo fornito una serie di motivi per i quali il legame Binotto – Audi sarebbe perfetto per entrambe le parti. Qualche voce s’era udita in passato e non è detto che, in sottofondo, le trattative non stiano proseguendo.
Crediti foto: Audi, Scuderia Ferrari