Carlos Sainz Jr. è un nome ormai affermato in Formula 1, con una rispettosa carriera alle spalle e l’onore di rientrare nell’elenco dei “GP Winners”.
Quando sei un pilota di F1, non sali in auto per andare a fare una passeggiata, ma sei un atleta il cui unico obiettivo è vincere.
Questa posizione genera grandi aspettative, simili al momento in cui la nonna ti chiede ogni cena di Natale quando ti sposerai, mentre un pilota con prospettive importanti è sempre interrogato: quando vincerai un titolo iridato?
Perché è un campione (gratuito) scartato da Red Bull
Frutto del vivaio Red Bull, Carlos Sainz Jr. ha vissuto gran parte della sua carriera sotto l’ala protettiva del Junior Team della compagine austriaca.
Il percorso di ogni pilota appartenente a questa realtà trova come obiettivo finale l’approdo in prima squadra, cosa mai avvenuta per il talento spagnolo.
A differenza di molti dei suoi colleghi, Sainz non ha mai avuto l’opportunità di gareggiare per il team ufficiale Red Bull. I suoi risultati sono stati costantemente solidi e spesso si è trovato a competere con piloti di grande talento: uno di loro attualmente detiene 3 titoli iridati, mentre gli altri sono finiti in una fossa comune sotto il parcheggio del Lidl di Spielberg.
Prima di fare la fine dei suoi colleghi/amici, Carlos decise di emigrare verso altri lidi, accettando nuove sfide a metà griglia.
Perché mamma e papà sono di troppo
La figura di Carlos Sainz Sr. è molto presente nella vita del giovane pilota spagnolo e la sua influenza nel paddock (e in generale nel motorsport) non va affatto trascurata.
Parallelamente, anche la madre copre un importante ruolo, poiché spesso regala alla stampa iberica interessanti virgolettati, da mettere in copertine abbastanza polemiche.
Tornando a Sainz padre, la sua figura oggi viene ritenuta cruciale nella presunta trattativa con Audi, la quale farà il suo ingresso in F1 nel 2026, e con la quale il veterano spagnolo detiene il titolo Dakar.
Tutto molto interessante, peccato che allo stato attuale la priorità sia trovare un sedile per il 2025, visto l’ingresso con tanto di calcio rotante di Lewis Hamilton in Ferrari.
Perché è sempre il numero 2
Diciamoci la verità, Sainz non ha mai ricoperto il ruolo di prima guida durante la sua carriera in Formula 1, in quanto sulla sua strada ha sempre incontrato piloti o più esperti o semplicemente più performanti:
- 2015: al suo primo anno in Formula 1 con la Toro Rosso trova come compagno di squadra un certo Max Verstappen, il quale l’anno successivo viene spedito in Red Bull a disintegrare record;
- 2016: dopo la prima parentesi di schiaffi da Super Max, trova come vicino di box il diseredato Daniil Kvjat;
- 2017: il confronto con Kvjat dura pochissimo, il russo viene sostituito col giovane Pierre Gasly, anche lui destinato a raggiungere le stelle in Red Bull, per poi trovarsi con le chiappe a terra come Kvjat. Sainz correrà gli ultimi 4 GP con la Renault;
- 2018: da pilota titolare Renault, insieme alla superstar Nico Hulkenberg, svolge una stagione abbastanza dignitosa, ma a lui viene preferito un altro bimbo Red Bull ovvero Daniel Ricciardo;
- 2019-2020: approda in McLaren dove forma una coppia ad altissimo tasso bromance con Lando Norris. Il duo dinamico ottiene risultati importanti, culminando con un prodigioso 1-2 a Monza. Ovviamente il secondo posto era di Sainz;
- 2021-2023: i britannici cedono Sainz alla Ferrari, il quale viene nuovamente sostituito da Daniel Ricciardo. Qui lo spagnolo trova Charles Leclerc, pupillo di Maranello legato alla scuderia dal contratto più longevo di sempre. Insieme alla Rossa conquista la sua prima vittoria, evento lieto ma frutto di diverse polemiche riguardo la scelta del primo pilota, la quale non avverrà mai da parte di un muretto democristiano e decisamente silenzioso quando giunge l’ora di un team order;
- 2024: mentre si vocifera di un pre-accordo con Audi per un sedile nel 2026, ecco che Ferrari improvvisamente annuncia l’approdo di Sir Lewis Hamilton in Ferrari nel 2025, lasciando il pilota iberico senza sedile per l’anno successivo e portandolo a gareggiare per un’intera stagione da separato in casa.
Perché nessuno lo vuole, anche tu che stai leggendo
Insomma, Carlos Sainz Jr. non è mai stato incisivo e il suo rapporto con i fan, soprattutto i ferraristi, non è esattamente idilliaco.
Già dal suo annuncio in Ferrari, in molti scherzavano ritenendolo “lo spagnolo sbagliato” preferendogli Alonso, il quale neanche brilla tanto per simpatia tra le fila di Maranello.
Ammettilo, anche tu che stai leggendo questo articolo, sei arrivato fin qui soltanto perché neanche tu desideri vedere Sainz sollevare il trofeo più ambito da tutti i piloti.
Ecco perché un pilota che ha trascorso un’intera carriera sfidando piloti oggi considerati di altissimo livello, con una grande determinazione a dimostrare di essere alla loro altezza, se non superiore, non può che essere considerato un degno contendente al titolo di campione del mondo.
Crediti foto: Scuderia Ferrari