Lo abbiamo descritto in un nostro focus tecnico recente: la Mercedes W15 rappresenta un caso anomalo nella Formula 1. Partita come una macchina quasi da rottamare, è stata trasformata grazie a pochi ma mirati interventi, che hanno permesso a George Russell e Lewis Hamilton di ottenere ben tre vittorie, piazzandosi per numero di trionfi alle spalle della Red Bull RB20, ferma a quota 7.
A inizio stagione, in particolare, Hamilton aveva sofferto molto la macchina, che lamentava i soliti problemi in inserimento e un retrotreno non proprio controllabile. In queste circostanze tecniche, George Russell si era dimostrato più abile nel capire come far funzionare il mezzo.
Mercedes W15: una vettura che è andata verso Lewis Hamilton
Man mano che la monoposto è progredita, Lewis Hamilton è salito in cattedra, riducendo drasticamente il distacco dal compagno di squadra fino a superarlo in classifica. Va detto, però, che il pilota di King’s Lynn è stato sfortunato con la squalifica dal Gran Premio del Belgio e a causa di un ritiro nel GP d’Inghilterra, circostanze che hanno portato a un doppio zero, ma la progressione del sette volte campione del mondo è stata evidente.
Andrew Shovlin, Trackside Engineer della Stella a Tre Punte, ha spiegato che la vettura rivista è stata sviluppata in linea con lo stile di guida di Hamilton. Uno dei problemi accusati dal campione di Stevenage era quello di dover rifare da capo gli assetti dopo la prima giornata di lavoro. Con la versione aggiornata, definire il corretto setup è diventato molto più semplice, permettendo così a Lewis di lavorare per più tempo su una base nota alla quale adattare il suo stile di guida.
Shovlin ha ammesso che Hamilton ha faticato parecchio con la messa a punto della W15 nella fase iniziale della stagione 2024, quando sembrava un pesce fuor d’acqua. Questo ha alimentato le voci di una possibile rottura all’interno della scuderia anglo-tedesca. Tuttavia, non è stato così: le problematiche erano prettamente tecniche, e il team ha lavorato in sinergia con entrambi i piloti, al di là del loro status contrattuale, senza mai favorire l’uno a scapito dell’altro.
Shovlin ha sottolineato come Hamilton e Russell, alla fine, arrivino spesso a definire gli stessi assetti, segno che l’approccio collaborativo e sinergico ha pagato per uscire dalle difficoltà. “A prescindere dal fatto che la vettura sia veloce o meno, o che sia lenta,” ha spiegato il tecnico inglese, “i piloti sono sempre lì ad aiutarci a capire qual è il passo successivo, dove è meglio spendere le nostre risorse per lo sviluppo e cercare di trasformarle in prestazioni”.
Mercedes W15: la collaborazione tra i protagonisti è stata la mossa vincente
Mercedes, quindi, ha preferito non marginalizzare un capitale tecnico rappresentato dal bagaglio conoscitivo di Lewis Hamilton, anche se prossimo alla partenza verso Maranello. Anzi, in maniera virtuosa ha messo Lewis al centro del programma tecnico, in modo da permettere alla Freccia d’Argento di diventare un mezzo capace di produrre prestazioni solide e, soprattutto, di dare quella fiducia ai piloti che era mancata nella fase iniziale del campionato 2024.
Con questo approccio, il team intende procedere fino all’ultima gara, dopo la quale vi sarà il rompete le righe, quando Hamilton dirà addio alla squadra che gli ha permesso di riscrivere tutti i record della Formula 1. Non c’è astio tra le parti, ma solo riconoscenza reciproca. Con questo spirito piloti e team sono usciti dalle difficoltà di inizio anno.
Crediti foto: Mercedes-AMG Petronas F1 Team