Il post Lewis Hamilton non si è ancora compiuto. Toto Wolff non ha fretta e intende pesare con calma ogni opzione. Ieri, interrogato sulla possibilità di ingaggiare Max Verstappen, ha dribblato la domanda come Diego Armando Maradona ebbe a fare con mezza Inghilterra nella finale di Messico ‘86. Dal gol del secolo al depistaggio dell’anno il passo è breve.
Toto ci sta provando e deve sperare che i progressi della W15, appena abbozzati e tutti da confermare, e le piccole difficoltà in cui sta incappando la Red Bull, che non sembra essere più così dominante, possano indurre l’olandese a voler cambiare aria come ha fatto Adrian Newey, uno degli uomini chiave dietro i suoi trionfi.
Valutazioni in corso che potrebbero anche chiudersi con un nulla di fatto. Ecco che Wolff studia il da farsi che si muove tra due opzioni: Carlos Sainz o quello che per molti sembra un azzardo: Andrea Kimi Antonelli senza che passi per un anno di apprendistato in un team amico come la Williams.
Giovedì, nella consueta conferenza pre weekend, Lewis Hamilton ha rotto gli indugi e, microfono in mano, ha più o meno detto “Toto, l’anno prossimo dai un sedile ad Andrea”. Wolff stavolta ha replicato dicendo a Lewis, con sorriso d’ordinanza, di farsi gli affari suoi.
Ma che quello di Antonelli sia un nome che prende quota lo si capisce dal fitto programma di test che ha svolto prima con la W12, al Red Bull Ring, e poi con la W13 – non a caso una monoposto a effetto suolo – a Imola. Prove che ne anticipano altre già calendarizzate; giri che hanno subito convinto chi i piloti li osserva non solo dalle evoluzioni in pista, ma anche dai numeri che emergono dai computer.
James Allison loda Andrea Kimi Antonelli
“Ho avuto il grande piacere di ascoltare gli ingegneri che descrivevano come fosse lavorare con lui”, ha spiegato James Allison rispondendo a chi gli chiedeva delle evoluzioni in pista del pilota italiano. “È un pilota giovane entusiasta e molto veloce. Riesce a girare su tempi molto costanti. Fino a poco tempo fa non era mai salito su un’auto di Formula 1, ma dopo uno o due giri ha dato l’impressione che le guidasse da sempre”.
“Ha provato l’attuale generazione di vetture dicendo quali punti di forza e di debolezza percepiva. Ha poi lasciato che gli ingegneri facessero il loro lavoro per migliorare la vettura. È ovviamente un giovane pilota molto promettente”.
Basta questo per una promozione in prima squadra senza passare da una scuderia di fascia medio-piccola? No, ma di sicuro chi deve decidere non può restare indifferente a un endorsement del genere.
Andrea Kimi Antonelli procede nel suo percorso di crescita e nel frattempo prova a mettere in difficoltà Toto Wolff facendogli capire che l’opzione buona potrebbe averla in casa. Un rischio puntare su un conducente così acerbo? Certo. Ma a volte, per vincere le scommesse, bisogna azzardare lasciandosi trasportare dall’istinto.
Crediti foto: Mercedes-AMG Petronas F1 Team