Senna Day – Sono già passati 30 anni da quell’afoso pomeriggio primaverile che cambiò per sempre il corso della Formula 1 portandosi via colui che ne rappresentava l’essenza. Quel giorno è scolpito nella mia mente: avevo quasi 15 anni e da qualche anno seguivo la formula 1 in maniera ossessiva, divorando copie di Autosprint ogni settimana e raccattando ovunque potevo notizie su questo sport che mi affascinava così tanto (internet era agli albori, quindi toccava vedersi tutti i tg sportivi per avere notizie fresche).
Come ogni domenica ero a tavola per il pranzo (al Sud è una specie di rituale) costringendo tutti a guardare un gran premio che attendevo con particolare ansia poiché Senna veniva da due ritiri consecutivi e il giovane Schumacher, sulla outsider Benetton, rischiava di prendere il largo in campionato. Una lotta entusiasmante considerando che si veniva da due anni di dominio Williams.
All’epoca, anche se quasi tutti amavano Ayrton come pilota e come persona, il tifo era più per il tedesco: il giovane Davide che su una monoposto inferiore spinta dal modesto V8 Ford (quello ufficiale però, non quello di Donington che era la versione clienti), sfidava il grande Golia che guidava la monoposto dominante spinta dal perfetto V10 Renault.
![Senna day](https://www.formulacritica.it/wp-content/uploads/2024/04/SENNA-WILL-jpg.webp)
Quel pomeriggio, il brasiliano, come tutti i campioni fanno, stava ripristinando le gerarchie: pole e partenza in testa.
Ma la storia stavolta è finita diversamente perché il destino ha voluto che un incidente tutto sommato abbastanza innocuo si trasformasse in tragedia con il braccetto della sospensione che, come una spada affilata, trafisse il cranio del pilota passando appena sotto il bordo del casco rendendo vano qualsiasi soccorso. Una fatalità inedita per il mondo delle corse. Una dinamica praticamente irripetibile.
A distanza di tanti anni ho fatto di tutto per seppellire i ricordi di quel giorno insieme a quella copia di Autosprint con la copertina tutta nera. Quando penso a Senna preferisco sempre rammentarlo in guerra con Prost in quella che è la più accesa rivalità della storia della F1. Battaglie irripetibili tra due personaggi che non esisteranno più perché certe personalità oggi verrebbero schiacciate in nome del politicamente corretto.
Viene naturale infatti pensare ai duelli all’arma bianca in pista e al “pari e dispari” di Suzuka. Ma non erano speciali solo per quello perché, se analizziamo le grandi rivalità, non possiamo non citare la magnifica battaglia tra Hamilton e Verstappen nel 2021. Uno scontro epico, durato un anno su tutte le piste, finito miseramente per le manipolazioni di un direttore di gara che ha voluto trasformare tutto in un circo.
Degna di nota, in un passato non troppo lontano, anche la rivalità per eccellenza degli Anni Novanta tra Schumacher e Hakkinen suggellata dalle lacrime di Monza.
Ma come mai, di queste tenzoni ci ricordiamo poco mentre il dualismo Senna – Prost è impresso a fuoco nella mente di tutti gli appassionati, compresi quelli nati dopo quel maledetto giorno di Maggio?
![Senna Day](https://www.formulacritica.it/wp-content/uploads/2024/05/3-jpg.webp)
Senna – Prost: una rivalità totale e divisiva
Avere una risposta certe è molto difficile perché i fattori in gioco sono tantissimi, ma forse il motivo principale sta proprio nella personalità dei due che andava molto al là dell’abitacolo. Una partita a scacchi giocata ogni giorno sui giornali, in tv e nel box: hanno saputo creare uno scontro totale per lo più ideologico dove era impossibile non schierarsi.
Al confronto, i duelli più moderni si risolvono sostanzialmente in pista con dichiarazioni di contorno spesso banali e dettate dai vari addetti stampa. Poi tutti sul Jet privato e ci vediamo alla prossima corsa. Mancano i personaggi, mancano tutte le storie create ad uso e consumo della stampa ma che creavano grande passione.
E il finale di Adelaide, con il riconoscimento pubblico dell’avversario, rimane una perla unica di questo sport che solo due grandi uomini dall’enorme spessore avrebbero potuto confezionare. Vorrei chiudere in maniera elegante ma mi viene solo da dire: “Ci manchi tremendamente Ayrton!”.
#Sennaday
Crediti foto: F1, Williams, McLaren
Seguici su Google News per restare sempre aggiornato: clicca qui