Ferrari e l’eterna diatriba sul bicchiere: è mezzo pieno o mezzo vuoto?

Secondo Fred Vasseur il bilancio della Ferrari è positivo. Rispetto al 2023 i numeri sono effettivamente migliori, ma i trend preoccupano e agitano i tifosi

Un bilancio aziendale viene considerato positivo nel momento in cui certi indicatori migliorano rispetto all’anno precedente. Se si osserva quanto sta facendo la Ferrari in questo 2024, i risultati sono lusinghieri. In quattordici gare, il team di Maranello ha ottenuto ben due vittorie, il doppio rispetto a quelle che l’anno scorso conquistò nell’arco di 22 Gran Premi. Anche il bottino di punti è in netta ascesa rispetto a 365 giorni fa.

Sovrapponendo i due periodi, marzo – agosto 2023 e marzo – agosto 2024, si registra un incremento di punti in classifica di circa il 60%. Risultati che farebbero sorridere qualsiasi dirigente d’azienda, ma che non riescono a soddisfare i tifosi della Rossa.

I numeri da soli non spiegano tutto, anche perché vanno valutate dinamiche e tendenze. Frédéric Vasseur ha sottolineato dopo il Gran Premio del Belgio che il gap dalla Red Bull è stato ridotto di circa il 300%. Non abbiamo verificato se il dato sia corretto o meno, ma è chiaro che un avvicinamento prestazionale c’è stato ed è evidente.

Ferrari
Frédéric Vasseur, team principal Scuderia Ferrari

Ferrari: numeri positivi ma…

Quel che però Vasseur, nel tirare le somme, non ha considerato è l’andamento al ribasso che la Ferrari SF-24 sta mostrando in questa stagione. Partita bene, consolidandosi e arrivando al picco monegasco, gara nella quale emergeva come vettura da battere, a un certo punto ha conosciuto una frenata dovuta a errori strategici ma soprattutto a una linea di sviluppo del tutto errata, determinata dal pacchetto introdotto a Barcellona, che ha necessitato di una profonda fase di studio, culminata negli aggiornamenti portati in Ungheria.

Questi, pur avendo limitato il fenomeno del bouncing, non hanno restituito prestazioni e smalto alla monoposto, orfana del suo padre concettuale: Enrico Cardile.

Pur non potendo confutare le evidenze numeriche, ossia la riduzione del gap dalla vetta e l’incremento medio dei punti, bisogna sottolineare che in questa fase storica la Ferrari sembra essere la quarta forza del lotto. L’anno scorso la SF-23 se la vedeva con la Mercedes W14 e alla fine del campionato arrivò staccata di un’incollatura. Oggi, la distanza dal team della Stella a Tre Punte è più ampia, ma in pista, nelle ultime gare, si è vista chiaramente una W15 nettamente più forte e preparata, tanto da portare a casa tre Gran Premi degli ultimi quattro.

Un’altra menzione va fatta per la McLaren, che l’anno scorso chiuse come quarta forza e oggi è davanti sia nella classifica costruttori, sia soprattutto nella scala dei valori mostrati in pista. Le tendenze quindi indicano che la Ferrari, pur avendo cominciato bene, sicuramente meglio del 2023, sta procedendo tracciando una parabola che punta verso il basso, e questo è un fatto difficilmente controvertibile.

Nelle ultime 10 gare che restano per chiudere il campionato 2024, gli uomini del Cavallino Rampante devono provare a invertire questa rotta, poiché si rischia di chiudere l’annata peggiorando la posizione in classifica del 2023 e, soprattutto, mostrando uno slancio ben diverso.

Se l’anno scorso, infatti, proprio da Zandvoort in poi la vettura cominciò a crescere dopo un fitto programma di apprendimento, in questo 2024 sembra che le tendenze siano diametralmente opposte. Con 10 eventi ancora da disputare, il rischio è di perdere posizioni.

Ecco perché, in conclusione, l’atavico dilemma tra bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto non può essere risolto. Nella visione aziendalista di Vasseur, le cose vanno bene, molto bene, ma questa idea non attecchisce tra i tifosi che sono stanchi di fare i ragionieri e vorrebbero finalmente vedere il Cavallino Rampante imporsi sulla concorrenza.


Crediti foto: Scuderia Ferrari HP

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