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Home News

WEC, 6H Spa: spettacolo e controversie in una gara a due facce

Fino all'intervento della direzione gara la 6H di Spa ha mostrato una lotta serrata con le Ferrari grandi protagoniste. La bandiera rossa e le controverse decisioni successive hanno sparigliato il mazzo di carte generando caos e polemiche

Luca Cappelli by Luca Cappelli
12 Maggio 2024
in News, WEC
Tempo di lettura: 4 minuti
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6H Spa Francorchamps
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L’appuntamento belga del WEC può essere sezionato in due parti. Una prima fase in cui ha dominato l’incertezza, lo spettacolo e nella quale è emersa una Ferrari superba e una seconda parte in cui la direzione gara è salita in cattedra con decisioni tutt’altro che lineari. 

6H Spa:  prima parte di gara dominata dal confronto Porsche 963 – Ferrari 499p

Le prime quattro ore di gara sul circuito di Spa-Francorchamps hanno offerto uno spettacolo sublime. Confronti ravvicinati, sorpassi mozzafiato, incidenti, safety car e recuperi insperati dal fondo classifica. 

Si inizia con una partenza concitata, ma senza incidenti, con Porsche e Cadillac al comando. Dietro le Ferrari 499p numero 51 di Giovinazzi e la numero 83 con Kubica al volante partono bene e recuperano posizioni. Più indietro Nielsen sulla 50 parte più cauto. 

Il ritmo è serrato e chi sembra averne più di tutti è Julien Andlauer, con la Porsche del team cliente Proton Competition, autore di un inizio di gara incredibile. Ha braccato dapprima la Cadillac, sorpassandola in entrata di Eau Rouge, e poi si è reso protagonista di un sopravanzamento in stile “ Mika Hakkinen anno 2000 “ alla staccata della Bus Stop Chicane sulla Porsche ufficiale numero 5, prendendo il comando della gara e dando l’impressione di poter imprimere un ritmo insostenibile per chiunque.

6H Spa Ferrari

Le Ferrari vanno forte e, piano piano, recuperano posizioni. Anche la 50 scala la classifica.

Fila tutto liscio, fino al primo grande incidente della giornata. La Porsche privata del Team Hertz Jota numero 38, nel doppiare la Bmw del Team WRT numero 46, commette un errore colpendola e distruggendo la gara ad entrambe le auto. Barriere danneggiate: entra la Safety Car. 

A questo punto della gara troviamo sei auto divise equamente tra Porsche e Ferrari. Alla ripartenza la storia della gara sembra cambiare decisamente a favore delle vetture italiane. Infatti le due Rosse riescono a prendere il comando della classifica accumulando vantaggio.

6H Spa: l’incidente della Cadillac e la bandiera rossa successiva cambiano tutto

A poco meno di due ore dalla fine della gara, sul lungo rettilineo del Kemmel, il pilota neozelandese Earl Bamber con la Cadillac, nel tentativo di affiancare la Porsche del team Proton Competition, colpisce un incolpevole Sean Gelael sull’ultima BMW del Team Wrt rimasta. L’incidente è bruttissimo, la sua Cadillac prende il muro e quasi si ribalta. In mezzo alla pista volano detriti ed esce quasi immediatamente la bandiera rossa.

La gara si ferma, tutte le auto si schierano in fila sulla linea del traguardo ed inizia una lunga attesa, per team e piloti, per il pubblico presente e quello a casa.

6H Spa Francorchamps

6H Spa: fortune e sfortune che passano attraverso decisioni della direzione gara alquanto discutibili

Fortunate sono state le due Porsche, la numero 5 ufficiale e la numero 12 del team Jota, poi autrice di una storica vittoria, la prima per un team clienti nella classifica generale. Si sono ritrovate in regime di bandiera rossa ad essere tra le poche auto ad aver effettuato il rifornimento. In caso di ripartenza avrebbero avuto un vantaggio su tutto il resto del gruppo costretto a fermarsi. 

Sfortunate sono state le Ferrari e tutte le altre auto che ancora non avevano effettuato il pit stop. La procedura avrebbe previsto la ripartenza in regime di safety car, impedendo di fare un rifornimento completo. In caso di safety infatti è permesso rientrare soltanto per effettuare un refueling di emergenza di pochi secondi per imbarcare l’energia sufficiente a proseguire fino alla fine della procedura, costringendo poi gli equipaggi coinvolti a dover effettuare un ulteriore pit stop. Ed è quanto successo a molte auto compresa la Ferrari numero 51 che fino alla bandiera rossa guidava la classifica.

Quello che noi tutti abbiamo visto in televisione era il cronometro che continuava inesorabilmente a scorrere mentre i lavori al guard rail e alle reti di protezioni al Kemmel erano in corso di svolgimento. Si pensava che, come per il primo incidente, le cose si potessero risolvere in venti o al massimo 30 minuti, per poi far ripartire la gara per i minuti restanti.

Invece il cronometro ha continuato a scorrere inesorabilmente verso lo zero. A poco meno di mezz’ora dallo scadere si era data per finita la gara. Gli equipaggi della Ferrari erano praticamente pronti a festeggiare la doppietta. Ma allo scadere del tempo arriva la decisione che in pochi si aspettavano.

La direzione gara fa iniziare le procedure di ripartenza portando l’orologio indietro di 1 ora e 44 minuti. Nel box Ferrari, inquadrati in quel momento, abbiamo visto un Alessandro Pierguidi e un Antonio Fuoco parecchio contrariati dalla decisione, consci del fatto che per loro le possibilità di vittoria erano ridotte a meno dello zero.

Sinceramente la decisione è suonata strana, nonostante il regolamento sportivo preveda la possibilità di riportare indietro il countdown come fatto dalla direzione gara, non si capisce il perchè non abbiano scelto di stoppare il tempo (opzione è presente nel regolamento).

6H Spa Orari e Tv

Sarebbe stata una scelta molto meno discutibile. La direzione, presente sul posto in cui stavano avvenendo i lavori di ripristino, dopo poco aveva ben chiara la situazione. I lavori erano grossi ed il tempo sarebbe volato via velocemente. Allora perché non fermarlo? Era nelle loro facoltà farlo. Avrebbero reso chiaro a tutti noi che guardavamo e a tutto il pubblico presente che la volontà  era quella di consentire la fine dei lavori e far ripartire la gara. 

Nessuno avrebbe avuto nulla da ridire: né noi spettatori, né tantomeno squadre e piloti. Non sarebbe stato necessario andare a sfogliare nessun regolamento: avrebbero dato un senso alla gara e ci sarebbero stati comunque dei vincitori e dei vinti.

Alla fine invece è venuto fuori il solito pastrocchio firmato FIA che, nell’intento di accontentare tutti, ha finito soltanto per creare scontenti e situazioni molto poco chiare. Il tipo di situazioni alla Abu Dhabi 2021 che eravamo abituati a vedere soltanto in F1 e che invece ha fatto capolino anche in un campionato dove non si guardava in faccia a nessuno.

Siamo alle porte della gara più importante della stagione che deciderà gran parte delle sorti del Mondiale Endurance. Sarà la competizione che tutti alla fine dell’anno ricorderanno e abbiamo bisogno che certi errori di valutazione rimangono solo dei casi isolati e irripetibili.


Crediti foto: WEC

Tags: FerrariNewsPorscheWEC
Luca Cappelli

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